Matrimonio

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Oramai era giunto quel giorno, il giorno in cui Cece mi portava via la persona a cui ero più legata, il migliore amico di mio padre, colui che chiamavo "il mio super zio", che mi viziava, che quando ero piccola, nonostante la stanchezza dopo una giornata di lavoro, veniva a giocare con me fingendo di essere un cavallo, colui che era disposto anche a farsi truccare pur di rendermi felice.
Da quando la iena entrò a far parte della vita di Jensen il nostro rapporto cambiò, non passava più tanto tempo con me, ci vedevamo solo tre volte a settimana, e non mi portava più al parco ogni pomeriggio e quando ci andavamo lei stava sempre tra i piedi.
Qualcuno saltò sul mio letto facendomi risvegliare dai mille pensieri.
<<sveglia dormigliona! oggi è il mio matrimonio>> disse Jensen mentre tirò le coperte via dal mio corpo.
<<altri cinque minuti>>
<<se non ti alzi con le tue gambe lo faccio io con la forza... non posso sposarmi senza la mia damigella d'onore>>
<<perfetto! Allora non vengo>>
una fragorosa risata si espanse nella camera, e l'attimo dopo mi ritrovai sul freddo pavimento dell'hotel, lo guardai male e lo colpii con un cuscino.
<<ti avevo avvisato!>> esclamò con un ghigno per poi lasciare la camera.
Mi alzai dal pavimento e con una mano mi massaggiai le natiche doloranti a causa della caduta.
Mi guardai per l'ultima volta allo specchio prima di uscire dalla camera, dovevo ammettere che Cece aveva fatto un ottima scelta per il vestito delle damigelle ,era molto carino: di colore verde acqua, il modello era lungo, con scollo a "V" e sulla schiena c'era una stoffa semitrasparente tutta merlettata. Raccolsi i capelli ramati un una treccia morbida laterale , e contornai gli occhi verdi con un po' di matita nera.
Quando arrivai in chiesa, Jensen attendeva all'altare la sua futura moglie, si vedeva lontano un miglio che era felice ed emozionato. Quando Cece fece il suo ingresso, alcune lacrime bagnarono il viso di Jensen, la felicità e l'amore che trasmetteva il suo sguardo mi fece capire che lei lo rendeva felice e non dovevo ragionare da egoista.
Al termine del rito religioso andammo a festeggiare, e durante la cerimonia i novelli sposi diedero una notizia che mi fece crollare il mondo addosso, una notizia che non avrei mai voluto sentire, annunciarono il loro trasferimento, ciò significava che non lo potevo vedere neanche le tre volte a settimana. Mi alzai di scatto dal tavolo causando uno sguardo interrogativo dai miei genitori. Avevo bisogno di aria, di allontanarmi da quell'inferno.
<<tutto bene?>> disse un voce alle mie spalle, quella voce che la potevo riconoscere anche in mezzo a mille altre.
<<no, non va per nulla bene, da quando quella è entrata nella tua vita non mi pensi più, ed ora ti trasferisci >>
Le sue mani si posarono sui miei fianchi e mi voltò verso di lui, tenni lo sguardo basso, non volevo guardarlo.
<<ehi piccola guardami>> disse mentre con una mano mi alzò il mento, nell'attimo in cui i nostri sguardi si incrociarono i mei occhi si riempirono di lacrime.
<< non voglio che tu vada via>>  alcune lacrime irrigarono il mio viso pallido.
<<ti voglio bene piccola mia, non me ne andrò mai via da te>> disse abbracciandomi forte a lui.
<<tesoro tutto bene?>> disse mio padre che preoccupato ci raggiunse
<<Tranquillo Sam, Daphne era solo dispiaciuta per il mio trasferimento >> rispose Jensen mentre mi carezzava i capelli.
<<ti ha sempre avuto tra i piedi, mi sembra normale il suo dispiacere>> rispose mio padre prima di rientrare nella location.
A fine serata andai a salutare i novelli sposi.
<< mi mancherai>> sussurrai all'orecchio di Jensen.
<<anche tu piccola mi mancherai, ma ti prometto che ci vedremo tutte le estati>>

Sei l'errore più belloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora