Parigi 3

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Parigi 3
La settimana a Parigi è ormai quasi giunta al termine, mi aspettavo una settimana indimenticabile invece è stata davvero uno schifo e la causa di questo schifo è Jensen, da quando ha preso l'altra camera si comporta in modo molto freddo e distaccato, ci sono giorni che non ha nemmeno il coraggio di guardarmi.
È ormai passata l'una di notte e sto ancora qui ad osservare il bianco soffitto, in balia dei miei pensieri e tra meno di cinque ore dovrò andare in aeroporto.
Ad un tratto qualcuno bussa alla porta , apro ed era Jensen.
-ancora sveglia?-
-si, che ci fai qui?-
-ho fatto uno strano sogno-
-un incubo?-
-no per niente ,era fantastico e vorrei che non fosse solo un sogno-
-cosa hai- non mi fece nemmeno terminare la frase che mi zitti con un bacio molto passionale e voglioso. Ad un tratto smise di baciarmi e mi domandò
-ti fidi di me ?-
Io gli risposi dandogli un bacio.
Lui incominciò a togliermi la maglietta , poi mi slacciò il reggiseno incominciando a baciarmi il seno destro, mentre con una mano palpava il sinistro , con la lingua e con le dita incominciò a stuzzicarmi i capezzoli così da farli indurire, mentre io ansimavo in preda al piacere. Ad un certo punto si fermò e mi domandò
-è la prima volta?-
- si-
-sei sicura che vuoi farlo?-
Lo interruppi mettendomi a cavalcioni su di lui, presi il suo viso tra le mani e incominciai a baciarlo, poi gli tolsi la maglietta e incominciai a darli piccoli baci sul ventre, mentre lui aveva le mani sul mio sedere, spingendo i nostri bacini l'uno contro l'altro.
Incominciò a baciami con delicatezza il seno , in un punto succhiò leggermente lasciandomi un piccolo livido violaceo. Fece scivolare la mano fino al mio slip per poi sfilarlo, e lo stesso feci anch'io. Non appena eravamo completamente nudi incominciò ad entrare in me molto lentamente. Era fantastico, non riuscivo a credere che avevo perso la verginità con Jensen. Esausti ci addormentammo abbracciati.
Il mattino successivo mi svegliai e c'era Jensen che mi fissava, poi sorrise e mi accarezzò i capelli
-quanto sei bella-
Io sorriso e lo baciai. Ad un tratto si avvicinò al mio orecchi e disse
-sei la prima donna che mi ha fatto dubitare se amo realmente cece- a quelle parole impazzii, mi buttai tra le sue braccia e incominciai a baciarlo come non ci fosse un domani . Lui si fermò mi guardò negli occhi e disse
-poemetti che non dirai niente a nessuno-
Io lo risposi
-promettimi che non mi usi solo per scopare-
Lui mi guardò sorrise e disse
-mai piccola, dammi il tempo di schiarirmi le idee e chiederò il divorzio a cece-.

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