Capito 3 - 17 Settembre

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Baggio, Mi

Davanti a noi c'erano i nostri amici che correvano ovunque creando un caos mai visto prima.

-Bro che cazzo sta succedendo?- Marwan fermò proprio Bryan che stava passando davanti a noi con un sacchetto in mano.

-Quelli del Quarto- si fermò per prendere fiato -sono venuti e ci hanno aggredito poi hanno dato fuoco all'apparato, ora siamo portando via tutta la merce prima che arrivino i vigili del fuoco- riprese immediatamente la sua corsa andando verso la macchina di un altro dei nostri.

A quel punto io e Marwan corsimo davanti all'appartamento. Si trattava di un appartamento al piano terra rimasto sfitto per anni che gli spacciatori avevano utilizzato per anni come punto di riferimento per lasciare la merce e alcune armi, ma ora proprio il nostro posto stava bruciando. Non sentivo solo l'ansia di aver perso la merce ma anche di aver perso un posto che nel male ci aveva tenuto uniti e fatto fare tante risate, insomma quel posto era più che un punto di spaccio per noi.

All'arrivo dei vigili non c'era rimasto più nulla, ma nel caos momentaneamente placato notammo la mancanza di Alion, il fratello di Bryan.
Iniziammo tutti a cercare il quindicenne, urlando il suo nome per tutto il piazzale entrando anche nei palazzi, ma di Alion non c'era traccia.
La preoccupazione e l'ansia che già circolava in tutti noi aumentò e Bryan era fuori di sé.

Nel mentre uno dei vigili precedentemente entrato nell'appartamento che lentamente iniziava a bruciare sempre meno uscì sconvolto, tutti lo attorniarono cercando di capire cosa fosse accaduto.
In quei secondi uscì un altro vigile con in braccio un ragazzino, lo lascio atterra e iniziò a rianimarlo, Marwan che era riuscito ad avvicinarsi tornò da noi totalmente sbiancato.

-Marwan che è successo?- lo raggiunsi e iniziai a gridare ma lui sembrava essere su un altro pianeta con quello sguardo perso nel vuoto -Marwan- continuai a gridare attirando la sua attenzione.

-È Alion- disse con un filo di voce.

Bryan sentendo il nome di suo fratello si avvicinò guardando mio fratello negli occhi, Marwan iniziò a piangere e nel frattempo il vigile si fermò dalla rianimazione.

-17 Settembre, ora del decesso 15:32- l'uomo visibilmente scosso proclamò ad alta voce.

Il caos che si era creato precedentemente aveva lasciato posto ad un silenzio assordante, Alion un ragazzo amato da tutti noi, all'età di quindici anni era morto per mano di quei bastardi del Quarto.
Mi avvicinai a Bryan ormai seduto atterra con lo sguardo fisso sul corpo del suo amato fratelli, poggiai la mano sulla sua spalla e non dissi nulla, nessuna parola lo avrebbe fatto stare meglio. Lo sguardo di Bryan era carico di rabbia e tristezza.

Il silenzio continuó per tutto il resto della giornata, nessuno tornò a casa, rimasimo assieme a Bryan e la sua famiglia.
Per la prima volta sentivo di aver paura, ma il desiderio di distruggerli era più forte.

La notte sia per me che per mio fratello, che si era imbucato nel mio letto per rimanere vicini, si alternó tra piccole dormite e lunghi momenti passati ad occhi spalancati. Pensavo ad Alion, a Ismail che aveva deciso di stare con quelle merde, a Bryan, a come le nostre vite fossero arrivate a questo punto e al fatto che ciò che era accaduto oggi non aveva il suono della fine, ma di un inizio rumoroso come i freni stridenti di una moto.

-Papà e mamma vogliono andarsene da qui- ruppè il silenzio, io mi alzai mettendomi seduta sul letto e lui fece lo stesso.

-E dove?-

-A San Siro, un egiziano amico di papà ci ha già trovato un appartamento-

Non potevo biasimarli, il nostro era vecchio e cadente e puzza di muffa costantemente, ma lasciare i ragazzi ora? Non mi sembra il momento. Espressi il mio scetticismo a Marwan per capire cosa pensasse lui, ovviamente era d'accordo con me, ma dopo oggi questo posto non sarebbe stato più sicuro e stando a San Siro avremmo avuto le spalle più coperte.

La mattina successiva non andammo a scuola ma direttamente a casa di Bryan dove ci saremmo ritrovati tutti.

-Grazie ragazzi per essermi stati vicini, vorrei portarvi con me ma non posso...- il ragazzo faceva riferimento alla sua imminente partenza per Durazzo in Albania dove si sarebbe tenuto il funerale di Alion e la sua successiva sepoltura.

Per questo eravamo lì, per salutare la famiglia e dare momentaneamente l'ultimo sostegno a Bryan, anche se tutti sapevamo che il peggio sarebbe arrivato al suo ritorno.

Rimasimo lì finché non arrivò l'ora della partenza, salutai sua madre, una donna che fino a ieri si era sempre mostrata piena di amore e fortissima ma che ora era distrutta per la perdita di suo figlio, salutai anche suo padre e Enea il fratello maggiore che da ieri si era chiuso in un silenzio totale rotto solo da un "grazie" richiudendosi subito dopo, in fine abbracciai Bryan stretto come non mai.

-Chiamaci ogni volta che vuoi fratello- disse Marwan abbracciandolo a sua volta e lui rispose con un leggero sorriso e una scossa di testa.

-Grazie ancora ragazzi... vi voglio bene-

-Anche noi- detto all'unisono.

Gli accompagnammo fuori dove trovammo Sami e Amine assieme ad un'altro ragazzo di nome Mattia.

-Che è successo qui?- chiese l'ultimo.

-Quelli del quarto hanno dato fuoco al nostro punto e ora il fratello del nostro migliore amico è morto- dissi tutto d'un fiato.

Inizia a sentire delle lacrime rigare il mio volto nonostante gli sforzi per contenerle.
Così salutammo Alion per l'ultima volta e il mese dopo anche Baggio.

Gli occhi del blocco / Baby GangDove le storie prendono vita. Scoprilo ora