Capitolo 11 - L'alliance

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Una volta in hotel, Marwan, con cui condividevo la camera iniziò a farmi una sfuriata.

-Mi spieghi che cazzo vi è preso lì dentro? Volevate mandare tutto a puttane o cosa?-

-Volevo evitare proprio questo- dissi con tono più pacato per cercare di calmare le acque invano.

-Ora spera che domani ci richiamino altrimenti sarà un disastro-

Andai in bagno chiudendomi dentro. Avevo paura di perdere il controllo e perdere tutto, il piano, Zaccaria, soprattutto Zaccaria, non l'avevo mai visto così triste per me.

Bussarono alla porta del bagno.

-Marwan vattene non voglio parlare ora- dissi convinta che fosse lui.

-Non sono Marwan...- la voce era propio quella di Zakaria.

Cercai di calmarmi, ero sull'orlo di una credo di nervi e una volta calma mi alzai dal pavimento per aprire la porta.
Mi guardai in torno e mio fratello non era più in camera.

-È uscito- si sedette sul letto, aveva la faccia stanca come se avesse pianto, ma non era da lui.

Mi fece cenno di sedermi sul letto accanto a lui e così feci, rimasimo qualche minuto in silenzio finché non ruppe il ghiaccio.

-I ragazzi sono arrabbiati con me-

-Anche mio fratello...-

-Mi ha fatto davvero girare il cazzo vederlo provarci così con te-

Non sapevo cosa dire, ero dispiaciuta e preoccupata, non volevo che la nostra storia finisse ancora prima di iniziare.

-Lo so ma dovevi capire la situazione-

-Sei tu che non capisci cosa sei per me...-

-E cosa sarei? Una con cui vai quando ti capita-

-Dalia non lo sei mai stata-

Per la prima volta da quando ci conosciamo mi ha chiamato con il mio nome, il mio cuore iniziò a battere forte e lo stomaco iniziò ad intrecciarsi.

-Non mi hai mai chiamato Dalia- portò il suo sguardo rivolto su di me così anche io mi girai.

I nostri sguardi si incontrano, i suoi occhi erano impauriti, non l'aveva davvero mai visto così.

-Dalia... che ti mi piaccia ormai è ovvio anche ai muri e credo che tu provi la stessa cosa per me-

Alle sue parole il mio cuore accellerò ancora e gli occhi iniziano a bruciarmi, una lacrima scappata rigò il mio viso.

-Io non ho mai avuto una vera relazione e non ho mai provato dei sentimenti così forti per qualcuno, è una cosa che non so gestire con te-

Io una relazione a differenza sua l'avevo avuta ma nonostante tutto nemmeno io avevo mai provato così tanti sentimenti.

-Non voglio farti soffrire petite...-

-Ho paura che non avendoti al mio fianco soffrirei di più- I suoi occhi si illuminarono di speranza, come se aspettasse solo quelle parole.

-Cerchiamo di comportarci bene ora e una volta tornati a casa sistemeremo questa cosa- disse cercando di tornare alla realtà.

Lui annuì con un piccolo sorriso ma il momento fu rovinato da qualcuno che bussò alla porta.
Mi alzai per andare ad aprire ma prima mi riavvicinai per dargli un bacio, mi strinse forte a lui ma dalla porta continuavano a provenire i botti.

-Dalia ci hanno chiamato- disse mio fratello fuori dalla porta.

Zaccaria lasciò la presa e si alzò.
Uscimmo velocemente dalla stanza e subito dopo dall'hotel.

Tornammo in quartiere correndo subito sull'appartamento.

-Quindi?- chiesi agli altri ragazzi con un filo di voce.

-Quindi siamo dei vostri... dobbiamo distruggerli- disse sicuro uno dei ragazzi.

Una volta tornati alle macchine tutti tirammo un sospiro di sollievo decidendo all'unisono di tornare a casa immediatamente. Tutti ci eravamo stressati a sufficienza per quella settimana carica e intensa, fortunatamente quel sabato io e Marwan avremmo festeggiato il nostro compleanno quindi avevamo a disposizione un bel momento di svago.

San Siro, Mi

Dopo il lungo viaggio la stanchezza iniziò a pesare su tutti così ogni uno di noi tornò a casa propria per riposare, tutti tranne Zaccaria che rimase a casa di Sami.

Quella notte dormii come non mai, in parte per la stanchezza ma anche per la bella notizia della nuova alleanza che nonostante tutto era andata momentaneamente a buon fine, erano dalla nostra parte e questo mi fece rilassare e non poco, senza scordare ciò che mi aveva detto Zaccaria, insomma sentivo che per una volta potevo dormire serena perché tutto sarebbe andato per il meglio.

Lasciammo il resto della settimana abbastanza tranquillo per tutti, per festeggiare e elaborare ogni dettaglio del nuovo piano di espansione e eliminazione del Quarto dal giro.
Noi a differenza loro avevamo tutte le carte in tavola per non fallire e credo che la notizia si iniziò a spargere, nessuno sapeva la verità ma ormai la voce che ci fossimo incontrati con i francesi era girata e le tensioni dei nostri avversari iniziarono ad aumentare.

Gli occhi del blocco / Baby GangDove le storie prendono vita. Scoprilo ora