Capitolo 12 - Sweet seventeen

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San Siro, Mi

-Sveglia ragazzi!- gridò gioioso mamma dall'altra stanza svegliando entrambi.

-Mamma è sabato- ribatte Marwan nascondendo il viso sotto il cuscino.

Mi alzai andando verso il suo letto tirandogli via le coperte, tiró fuori la mano dal cuscino alzando il terzo dito.

-Auguri anche a te fratellino- dissi ridendo facendolo sobbalzare fuori dal letto, si sarà scordato di sicuro.

Mamma poco dopo corse in camera da noi iniziando a cantare una canzone di compleanno in egiziano, ci prese entrambi tra le sue braccia stringendoci il più forte possibile.

-Su andate in salotto che c'è la colazione pronta- venne dietro di noi per spingerci fuori dalla camera, ero felice di vederla così contenta, in fin dei conti era un giorno di festa anche per lei dato che era grazie a lei se ora siamo qui.

Come da comandi andammo direttamente in salotto accolti da un sacco di voci che gridavano.

-Ho invitato anche i vostri amici- continuó lei guadagnandosi un altro abbraccio da me e il mio gemello.

Ci fece accomodare sul divano e notai che davvero non mancava nessuno pure Bryan era presente.
Andai a sedermi tra Sami e mio fratello, la tavola era imbandita di brioche e dolci vari, mamma inizio a preparare caffè e succhi come una macchinetta automatica.

-Buon compleanno petite- sentire la voce di Zaccaria mi rese ancora più felice, era bello averlo lì assieme a tutti, forse per questo si era fermato in quartiere questo due giorni.

Come sempre non mi tolse gli occhi di dosso nemmeno per un secondo, non fece battute né niente perché mamma era lì, ma in ogni caso sembrava diverso dal solito, non avevamo ancora avuto modo di parlare del nostro discorso a Marsiglia ma mi sentivo che oggi sarebbe stato il giorno giusto.

Quella mattina fu perfetta in ogni dettaglio come il pomeriggio seguente, all'ora di pranzo andai assieme a mio fratello a comprarci qualche vestito carino per la sera e trovammo pure un vestito abbinato abbinato ad una camicia.

-Dobbiamo prendere questi Dali... come quando eravamo bambini- fece sputare un sorriso sul mio viso, tanti bei ricordi di quando eravamo piccoli mi tornano in mente soprattutto quelli dei compleanni quando mamma ci vestiva abbinati.

La sera arrivó e dopo esserci preparati a puntino scesimo nel piazzale dove ci aspettavamo i ragazzi nelle macchine.
Ci diressimo verso la discoteca dove avremmo festeggiato il compleanno.
Per tutto il tragitto cantammo a squarciagola varie canzoni, l'atmosfera era diversa dal solito, per la prima volta andavamo a ballare solo per divertirci e non per vendere e la consapevolezza di aver ottenuto l'alleanza ci rendeva tutti più sereni.

Una volta lì ci diressimo al tavolo che avevamo prenotato, iniziarono ad arrivare alcune bottiglie e tutti iniziammo a bere spensierati.

-Dalia andiamo a ballare!- gridò Sami che oramai non era più sobrio.

Lo seguii in pista e man mano arrivarono anche gli altri rimanendo lì un po' più del previsto.
Le ore passavano e tutti noi eravamo felici, Marwan era ormai ubriaco ma fortunatamente non stava male e anche la mia sobrietà svanì di lì a poco.

Intorno alle quattro tornammo verso il tavolo per riprendere le nostre cose ed andarcene.
Feci per uscire dietro a loro quando Zaccaria mi prese il braccio avvicinandosi poi al mio orecchio.

-Noi dobbiamo ancora parlare petite...- disse cercando di rimanere serio nonostante l'alcol.

-Aspettiamo di arrivare a casa-

Solitamente le nostre serate continuavano in quartiere, si beveva e si fumava ancora perciò sapevo che non si sarebbero accorti della nostra assenza.
Arrivati alle macchine i più sobri andarono ai volanti riportandoci a casa sani e salvi.

-Ora che siamo arrivati datemi da bere- disse Vale scendendo dalla macchina ridando a Sami le sue chiavi.

Lui e Aziz, che come Vale era rimasto sobrio, si fecero strada che le bottiglie restanti verso la nostra panchina.

-Perite vieni- Zaccaria mi fece cenno di seguirlo e una volta controllato che i ragazzi stavano bene e ricominciavano a bere mi avvicinai.

-Sorella... non voglio diventare zio a diciassette anni- gridò Marwan ridendo cercando di mettere in fila le parole giuste.

Tutti sentirono e il piano di non farsi notare andò in fumo, rassicurai mi fratello e tornai sulla mia strada.
Indicai un punto più lontano a Zaccaria che mi prese la mano trascinandomi lì.
Mentre camminavo qualcuno mi venne a sbattere bruscamente facendomi perdere l'equilibrio e la presa della mano di Zaccaria, guardai il ragazzo incappucciato che si fermò proprio davanti a me leggermente più lontano.

-Sta più attento...- dissi stranamente insicura.

-Ismail?- guardandolo bene sembrava proprio lui, alla mia domanda si tolse subito il cappuccio palesandosi.

-Devo farlo Dalia- disse lui guardandomi dritto negli occhi freddissimo.

-Di cosa parli- risi impacciata pensando fosse ubriaco anche lui.

A quel punto il tempo sembrava essersi rallentato. Il ragazzo portò la mano sotto la sua felpa tirando fuori una pistola, me la puntó contro, i ragazzi ancora sulla panchina dietro si alzarono, sentii subito dopo la mano di Zaccaria che strinse la mia per tirami via e in contemporanea sentii il primo sparo seguito subito dopo dal secondo, la mia vista si offuscó, portai la mano libera al mio stomaco e spostandola vidi il sangue, riportai lo sguardo verso Ismail, vidi i ragazzi sconvolti e immobili, guardando per ultimo Zaccaria a fianco a me che ancora mi teneva la mano, la vista si offuscó ancora di più e sentii una lacrima rigarmi la guancia, le gambe iniziarono a cedere facendomi cadere a terra e poi il buio totale.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 13 ⏰

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