Capitolo 9 - La fuga

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La mattina dopo aprii gli occhi lentamente, quasi scordandomi perché fossi lì, mi tirai su mettendomi a sedere sul divano letto nel quale avevamo dormito la notte, ero sul bordo con a fianco mio fratello che ancora dormiva e vicino a lui c'era Sami.
Mi guardai attorno notando qualcuno in cucina, era Zaccaria rivolto di spalle, mi alzai silenziosamente per non svegliare gli altri, loro non mi sentirono ma lui si dato che si girò.

Prese le sigarette e andò verso il bagno facendomi segno di seguirlo, entrai in bagno e chiuse la porta.

-Hai dormito petite?- mi porse una sigaretta accendendomela.

Mi sedetti sul pavimento appoggiando la schiena sul termosifone appena tiepido, il ragazzo mi imitó cercando di starmi il più vicino possibile.

-Poco, vorrei svegliarmi e accorgermi che era solo un brutto sogno- Zaccaria portò il braccio attorno al mio collo stringendomi a se.

Rimasimo lì tutto il tempo della sigaretta, non parlammo ma non mi lasció nemmeno un secondo.
Tornammo di là vedendo che anche Sacky si era svegliato.
Presi il mio telefono che fino a quel momento non avevo ancora aperto, trovai all'incirca una ventina di chiamate e un sacco di messaggi da tante persone diverse tra cui Bryan e Ismail.

-Ismail mi ha chiamata- dissi guardando Baby.

-E quindi? Vuoi richiamarlo?- iniziò ad agitarsi.

-Suo fratello è appena morto...-

Uscii dall'appartamento e richiamai Ismail. Nei scendi che precedettero la sua risposta sentii l'ansia che saliva per tutto il mio corpo.

-Ehi- dalla mia bocca uscì solo un filo di voce.

-Dove sei-

-Da un'amica- rimasi totalmente fredda.

-Akram è morto, devo vederti- in quell'istante Zaccaria uscì nel pianerottolo delle scale.

Non potevo andare da lui, non mi sentivo tranquilla ad uscire di casa, ma dovevo capire cosa fosse accaduto, ma rifiutare proprio lui e in quel momento era difficile.

-Scusami Ismail ma non posso, non voglio pensare che Akram non ci sarà mai più, voglio stare sola ora- riattaccò ma me lo aspettavo.

-Dobbiamo restare qui petite- disse spostando una ciocca di capelli dietro al mio orecchio.

La situazione era ormai diventata surreale, prima Alion, poi il trasloco a San Siro, la morte di Akram e ora sono scappata a Lecco ma anche da Ismail.
Zaccaria, che ancora era un piedi davanti a me, mi guardava dirti negli occhi.

-Io non l'ho mai volta questa vita...- parlai senza pensare tanto, avevo bisogno di sfogarmi come non mai con nessuno al dì fuori di Marwan.

-Ti capisco... ho 19 anni e vivo da solo da un po'-

Mi avvicinai quasi saltandogli addosso, inizió a baciarmi dolcemente, lasciato che il mio cervello si spense, non riuscivo più a pensare ad altro oltre alle cose peggiori ma con lui tutto spariva.

La mattina passo nella "tranquillità" sempre se così si possà chiamare ma per il pomeriggio avevo in piano di tornare a Baggio per palare con Bryan, sapevo che lui non avrebbe mai fatto una cosa del genere ma volevo assicurarmi che andasse tutto bene, in fin dei conti anche lui aveva perso da poco un fratello.
Chiesi proprio a Zaccaria di accompagnarmi dato che mio fratello non aveva alcuna intenzione di uscire di casa, non stava bene ed era comprensibile.

Fattasi l'ora andai a darmi una sistemata, non avevo altri vestiti quindi dovevo tenere la tua, raccolsi i cappelli con il mio mollettone e presi la mia pistola, mentre la nascondevo entrò in camera Baby.

-Petite, è brutto vederti con quella cosa addosso- dell'espressione sembrava davvero dispiaciuto, ma questa era la mia vita ormai.

-Da noi si dice che appena ne muore uno gli altri lo seguono dopo poco, bisogna solo cercare di non essere il prossimo- si mise a ridere inaspettatamente.

-Che ridi scemo-

-Chi lo dice il vecchio del quartiere senza occhio in Egitto- disse tra una risata e l'altra.

-Beh in realtà si- ressi il suo gioco, misi la pistola sotto la felpa e uscii di casa con lui che mi seguiva.

Baggio, Mi

Parlai a lungo con Bryan, ovviamente lui non aveva colpe e non si offese nemmeno per il mio piccolo dubbio fortunatamente.
Rimasimo chiusi in casa tutto il pomeriggio, la tensione è alle stelle un po' ovunque ormai.

-Andiamo?- chiese Zaccaria dato che l'ora di andare era ormai arrivata.

-Siete a Lecco ora?- dissi la verità a Bryan, di lui mi fidavo ciecamente e non mi ero mai sbagliata, almeno su di lui.

-Puoi passare quando vuoi ma non dire a nessuno dove sono- continuò Zaccaria mettendo in chiaro specialmente l'ultima parte.

Una volta fuori il breve tratto che ci separava dalla macchina fu particolarmente stressante e proprio quando andai verso il lato del passeggero per entrare in macchina trovai Ismail piazzato li in attesa.

-La coppia più bella di Milano...- il ragazzo ci squadrò dalla testa ai piedi.

Gli occhi del blocco / Baby GangDove le storie prendono vita. Scoprilo ora