Monday

1K 90 438
                                    

Hana puntuale come un orologio svizzero si presentò alle venti precise, al Privilege Bar, nervosa come non mai. Non si aspettava che, come primo incontro, si sarebbero visti in un posto così chic. Non era mai stata in quel pub, ne aveva sempre sentito parlare bene, ma nessuno l'aveva mai portata.

Se avesse dovuto essere sincera da quando si era sposata non aveva più fatto molti eventi mondani, quei pochi a cui aveva presenziato era stato solo per merito di Jiyu che l'aveva ovviamente obbligata.

Daeshim non era mai stato il tipo da feste, o almeno credeva.

Ripensò alla loro relazione e quell'uomo era sempre stato il classico marito casa-lavoro, lavoro-casa. Infatti, tutto quel discorso che le aveva fatto sulla monotonia e sul bisogno di stimoli, le era suonato fin troppo strano. Sinceramente non le aveva mai fatto capire di avere la necessità di cambiare qualcosa anzi, le era parso che si stesse crogiolando in quella vita abitudinaria.

Anche lei si stava adagiando sugli allori, era vero, ma si sentiva comunque soddisfatta. Aveva trovato un equilibrio e le andava bene. Era felice e pensava che lo fosse anche lui.

Ma non era quella la realtà. Alla fine, si era annullata inconsapevolmente per il suo compagno ed era stato un errore che ora stava pagando a caro prezzo.

Quanto era stata scema.

"Altro che felice con lei, il suo ex si era lanciato letteralmente tra le gambe della collega"

Assunse un'espressione contratta, perché le era venuto in mente quel mentecatto proprio in quel momento?

Quello stronzo non gli avrebbe mandato a rotoli la serata, se lo scordava. Già le aveva rovinato abbastanza la vita, ora doveva pensare solo a sé stessa e ritornare in carreggiata.

Prese un bel respiro e cercò nella borsa il cellulare. Da quando Jiyu aveva contattato l'organizzatore per prendere l'appuntamento, con annessi gli insulti post chiamata perché non si aspettava che lo avrebbe fatto senza nemmeno consultarla, aveva ricevuto solo un messaggio da quel ragazzo. Non si era spremuto molto, l'aveva salutata e le aveva mandato la posizione del locale.

Non che si aspettasse dei versi poetici o una risposta chilometrica, tuttavia le era sembrato piuttosto freddo. Strano.

Dalla foto che aveva visto, le aveva comunicato sensualità, passione e sicurezza, tanto da lasciarla letteralmente senza parole. Quindi forse si era già fatta delle aspettative su di lui?

Scosse la testa, sospirando. Non lo conosceva per niente e già pretendeva, andiamo bene.

"Hana smettila di pensare"

Si, doveva darci un taglio. Avrebbe dovuto fare quel passo per sé stessa e per il suo orgoglio ferito. Una settimana di libido era quello di cui aveva bisogno.

Sentì vibrare il telefono e guardò la notifica "Lo so che sei ancora davanti al locale, va dentro e fagli vedere cosa vuol dire fare sesso con le donne più grandi. Spacca sorella!"

Arrossì al messaggio della sua amica. Mise lo smartphone nella borsa e si avvicinò al buttafuori col cuore a mille.


- Buonasera, ci dovrebbe essere un tavolo prenotato a nome Jeon - spiegò all'uomo decisamente troppo alto, tanto da dover alzare il viso completamente per poterlo guardare. Si sentiva leggermente intimorita dalla sua altezza, con i tacchi a fatica aveva raggiunto l'1 e 65.

Dopo aver controllato la lista, spuntò un nome e le fece un cenno - Prego venga da questa parte...-

Hana lo seguì e varcò la soglia del locale. Non appena entrò rimase a bocca aperta, ma cercò di contenersi per non apparire strana agli occhi degli altri. Doveva dare l'apparenza che fosse abituata a posti simili, quanto di più falso.

𝑺𝒆𝒗𝒆𝒏 𝒅𝒂𝒚𝒔 𝒂 𝒘𝒆𝒆𝒌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora