Wednesday

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Jungkook entrò nella sede centrale del "Toyboydating" dopo essere stato tutta la mattina all'università. Era appena uscito dall'aula di economia aziendale e il professore aveva parlato ininterrottamente senza alcuna pausa per due ore. Si sentiva un po' intontito da tutte quelle informazioni, ma dato che era all'ultimo anno ed era ricolmo di esami, era stato più attento del solito, anche se gli era stato difficile.

Incredibile ma vero, Jeon Jungkook si era distratto mentre seguiva una lezione.

Desiderava laurearsi da quando si era iscritto, aveva fatto molti sacrifici per arrivare a quel punto, eppure la sua concentrazione era andata a farsi friggere a metà spiegazione del professor Kang.

Tutta colpa della sua giacca.

Quando l'aveva spostata, per far accomodare un suo compagno di studi accanto a lui, aveva rilasciato un profumo dolce nell'aria e immediatamente i ricordi della sera precedente ritornarono a farsi largo nella sua memoria.


Ripensò ad Hana distesa sotto di lui, alle sue forme generose, alle sue espressioni, ai suoi gemiti deliziosi e al suo calore quando lo aveva abbracciato.

"Non ricadere in questa spirale..."

Si ripeté nella mente scuotendo la testa. Quando a lezione si era ripreso, era rimasto sconvolto nell'apprendere di aver perso almeno mezz'ora di appunti decisamente importanti, ma fortunatamente il suo amico si era gentilmente offerto di passarglieli.

Si sedette su una poltroncina e sospirò esausto.


Non si era mai sentito così confuso da quando aveva intrapreso quel lavoro. Perché era solo quello, un lavoro come un altro dove si guadagnavano parecchi bigliettoni e a lui facevano decisamente comodo.

Non poteva affatto lamentarsi per quell'impiego, anzi se doveva essere sincero lo trovava piuttosto divertente e appagante.

Tutto era iniziato l'anno precedente, aveva scoperto che un suo amico di corso aveva iniziato un nuovo lavoro e gliene aveva parlato così bene che si era incuriosito e non poco. In quel periodo stava cercando un piccolo impiego per mantenersi e dato che trovava quel progetto piuttosto interessante si era proposto di entrare nel catalogo del famoso "Toyboydating". Dall'ora si era fatto diverse esperienze piacevoli e ben retribuite. Aveva unito l'utile al dilettevole.

Cosa poteva volere di più?

Tuttavia, si reputava un uomo con la testa sulle spalle, quindi sapeva che quell'esperienza avrebbe avuto un inizio ed una fine. Era meticoloso e aveva pensato già a tutto.

Una volta laureato e dopo aver trovato una buona occupazione in un'azienda importante avrebbe smesso e forse si sarebbe trovato una ragazza. Ma quello era il suo ultimo pensiero.

Sin da adolescente aveva sempre avuto storie brevi e di poco conto e sinceramente non aveva mai sentito l'esigenza di avere qualcosa di più. Un'ulteriore conferma l'aveva avuta proprio nell'ultimo periodo, grazie a quel lavoro. Le relazioni durature o i matrimoni erano quasi da evitare.

Non credeva assolutamente nell'amore eterno ed era stato anche per quello che aveva accettato così a cuor leggero quell'impiego.

A volte si chiedeva come fosse possibile che le persone desiderassero costruire la famiglia del mulino bianco se tanto poi non riuscivano a mantenerla. Tradimenti, delusioni, dolore e rabbia. Questi erano i principali motivi che più aveva sentito dalle sue clienti parlando delle loro storie passate. Ma quindi che senso poteva avere legarsi indissolubilmente ad una persona se tanto prima o poi avrebbe fatto male?

"Ultimamente ti stai facendo domande insolite..."

Pensò tra sé e sé e in effetti era così. Non si era mai soffermato su cose simili, forse perché era fin troppo preso con lo studio o probabilmente non gli era mai interessato dato che stava bene così, eppure era da un po' di giorni che gli stavano vorticando domande simili nella testa.

𝑺𝒆𝒗𝒆𝒏 𝒅𝒂𝒚𝒔 𝒂 𝒘𝒆𝒆𝒌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora