Thursday part. 1

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Il suono del suo cellulare stava facendo impazzire Jungkook. Era da secoli che non si sentiva così riposato e sinceramente avrebbe dormito ancora se non avesse avuto altre odiose interruzioni. Purtroppo, in quel periodo non riusciva praticamente a dormire, era troppo teso per gli esami ed era tormentato da vari pensieri e sentirsi così rigenerato era quasi un miracolo.

Con un occhio aperto a fatica guardò quella piccola macchina infernale posata sul tavolino e grugnì esasperato. Aveva già zittito la suoneria per ben due volte, tuttavia quell'odioso interlocutore non accennava a lasciarlo in pace. Alla terza chiamata, rispose stizzito.

-Cosa c'è?! Sono atterrati gli alieni in città? -

-Magari, almeno avrebbero rimandato l'esame di oggi, Jungkook. Cerca di muovere il culo e vieni qui - disse irritato il suo amico -Dove cazzo sei stato per tutta la notte? E' dalle sei di mattina che ti chiamo -

-Che cazzo stai dic...- Jungkook ancora intontito dal sonno spostò il cellulare dall'orecchio per guardare l'ora e quasi si sentì mancare per la sorpresa - S...sono le otto?!-

-Ding dong, risposta esatta! Non so dove tu sia al momento, ma l'esame è alle nove e mezza. Muoviti! - ribadì il concetto Siwoo chiudendo la chiamata.

Il corvino si mise seduto stropicciandosi gli occhi ancora incredulo che fosse così tardi. Avrebbe dovuto ringraziare Siwoo, forse l'aveva salvato in calcio d'angolo. Quell'esame era troppo importante per essere saltato.

Si stiracchiò e riguardò il cellulare distrattamente. Anche se il suo coinquilino era sempre un po' burbero e sulle sue, alla fine si dimostrava essere sempre un buon amico e a modo suo glielo dimostrava.

Gli aveva raccontato ogni cosa di sé, tutto, tranne il lavoro che stava facendo attualmente.

L'aveva omesso perché conoscendolo era sicuro che gli avrebbe fatto qualche strano discorso sulla morale e non aveva affatto voglia di sentire alcuna ramanzina.

A volte si sentiva un po' in colpa, ma dato che era una parentesi della sua vita che prima o poi avrebbe chiuso, non riteneva necessario metterlo al corrente.

"Sarebbe davvero una seccatura se lo sapesse"

Sbuffò e cercò di capirci qualcosa prima di fare dei veri e propri pensieri di senso compiuto.

Non era troppo lontano dall'università, tuttavia doveva darsi una sistemata prima. Avrebbe dovuto farsi una doccia per riprendersi, poi vestirsi e...

Girò il viso confuso e realizzò di essere ancora nella stanza d'albergo. Appoggiò le mani sulle gambe e solo allora notò di avere una coperta addosso e i suoi occhiali da riposo ripiegati su sé stessi, accanto a lui.

-Mi sono addormentato? - si chiese disorientato, cercando di fare mente locale e finalmente ricordò ogni cosa. Aveva passato una serata molto piacevole con Hana, avevano fatto un fantastico 69 e poi aveva trascinato con sé la donna in un abbraccio, addormentandosi subito dopo.

Deglutì spaesato.

Aveva compiuto un'azione che non gli apparteneva affatto e più ci pensava e più se ne rendeva conto. Ad ogni modo ricordava perfettamente quando la vide alzarsi per andare via e in quel preciso istante aveva provato un gran fastidio. Erano stati così bene quella sera, finalmente lei si era sciolta e vederla scappare via da lui, come la sera precedente, lo aveva turbato.

Quindi per istinto l'aveva trattenuta e attirata a sé, facendola scontrare contro il proprio petto e sentendo il suo calore ed il suo profumo dolce, si era accoccolato a lei senza pensarci più di tanto. Aveva percepito la sorpresa di quel gesto nel corpo di Hana, ma durò poco. Infatti, a quel contatto si rilassò quasi subito e non appena lei iniziò ad accarezzargli il braccio con le dita, cullato da quel tepore, si era addormentato come un bambino.

𝑺𝒆𝒗𝒆𝒏 𝒅𝒂𝒚𝒔 𝒂 𝒘𝒆𝒆𝒌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora