Tuesday

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Hana, quella mattina, si ritrovò a pigiare le dita sulla tastiera del computer con scarso interesse. Come ogni giorno era a lavoro nel suo ufficio situato al decimo piano e non vedeva l'ora che finisse il suo turno. Aveva delle pratiche da controllare, appuntamenti da confermare e delle e-mail da mandare, eppure tutta la sua attenzione era rivolta al telefono. L'aveva messo alla sua destra, accanto al mouse così ogni volta che doveva usarlo, prima accendeva lo schermo per controllare se fossero arrivati nuovi messaggi.

Erano già le dieci passate, tuttavia non aveva ancora ricevuto nulla.

Ritornò a riguardare lo schermo del suo pc e sospirò.

In quel momento la porta dell'ufficio davanti a lei si spalancò ed uscì il suo capo con una valigetta tra le mani ed un'espressione dura in volto. Era un uomo sulla sessantina, un po' tarchiato, ma dall'aria giovanile. Quel giorno aveva indossato un completo azzurro, così sfavillante che quasi non si faceva caso al parrucchino che gli stava scendendo dalla testa.

Trattenne una risata.

"Sei proprio una brutta persona, Hana"

Neanche il tempo di pensarlo, che notò con la coda dell'occhio la sua amica piegata sotto la scrivania a ridere di gusto, in silenzio. Per non seguirla a ruota si ritrovò a girare il viso e si augurò di non essere beccata in flagrante.


- Dovrò uscire per una commissione e ritornerò per le quattordici. Preparate tutto l'occorrente per la riunione delle quindici, per favore - disse il signor Lee con autorità e Jiyu uscendo dal nascondiglio annuì raggiante - Ma certo non si preoccupi, siamo già a buon punto -

Dopo aver visto l'uomo mettersi degli spessi occhiali da sole uscì dall'ufficio.

Appena chiusa la porta, Hana riprese a respirare e si girò verso l'amica, contrariata. Aveva corso il rischio di fare la più grande gaffe di tutta la sua vita per colpa sua, non poteva fargliela passare liscia, ma non appena si guardarono scoppiarono in una fragorosa risata.

- No, ma lo hai visto? Ahah! Quanto ci scommetti che gli vola il parrucchino questa volta? - Jiyu si alzò e guardò fuori dalla finestra - Rido fino a domani, te lo giuro!-

- Dai, non fare la cattiva. Dobbiamo finire questa roba noiosissima, non perderti - le disse la mora, trattenendo le lacrime per aver riso troppo.

- Va bene...aspetto solo che esca e poi arrivo, promesso!- mormorò lei, aguzzando la vista - Bè intanto parla...-

Hana corrucciò lo sguardo non capendo - Parlare di cosa?-

- Di cosa?- vide Jiyu con il viso sconvolto - Non ci credo... cioè tu esci con il ragazzo figo di "Toyboydating" e tu non sai di cosa parlare?-

Hana le fece il segno di parlare più piano e guardò preoccupata la porta - Sei pazza? Vuoi che ti sentano anche quelli del primo piano? Vorrei che ci fosse un po' di riservatezza -

Jiyu girò gli occhi - Sei una palla! Dovresti essere elettrizzata per questa storia sai? Lasciati andare per una volta, Hana - le fece un occhiolino con un'espressione di chi la sapeva lunga - Dai racconta...-

La mora sbuffando, riguardò il telefono e con rammarico non vide alcuna notifica. Da percorso avrebbero dovuto vedersi ogni singolo giorno della settimana, ma se non gli scriveva luogo e ora dell'incontro come avrebbe fatto a presentarsi all'appuntamento?

Era una tipa precisa e non voleva le sorprese all'ultimo e lui stava temporeggiando, se lo sentiva. Dall'incontro della sera precedente aveva avuto quella sensazione, come se la volesse far cuocere nel suo brodo. Era odioso pensarlo, ma ci stava riuscendo.

𝑺𝒆𝒗𝒆𝒏 𝒅𝒂𝒚𝒔 𝒂 𝒘𝒆𝒆𝒌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora