MILLE VOLTE DI PIU'

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'E' un peccato, mille volte peccato, non dire mai quello che si prova, non esprimere quello che si sente'

Wolf V.

LEI

Ha freddo, ha bisogno di una doccia bollente ma delle braccia le impediscono di muoversi. Sono un intreccio di profumi che non riconosce oppure che non ha voglia di riconoscere ma le ciocche vermiglie le danno un grande aiuto. Con delicatezza le scosta da quel letto su cui non si ricorda nemmeno di come ci è arrivata, traballante si alza e si avvia verso la cucina. Rivede il panino, magari se fosse rimasta lì a capire cosa ci fosse di sbagliato, non sarebbe andato tutto a rotoli o, semplicemente, scomparso. Si scalda una tazza di latte e, nel momento in cui il suono del microonde l'avverte che è pronto, sente un fruscio provenire dal divano. Il suo migliore amico è lì, sbuffa e si chiede quale incubi lo sta attraversando. Senza un'apparente ragione, con in mano la tazza, si dirige silenziosa verso di lui, allunga una mano

'La promessa è spezzata'

La frase detta la sera prima fulmina i suoi gesti e, veloce ritira la mano che lo stava per accarezzare. Scuote la testa ed esce sul terrazzo e si perde nella vastità dell'oceano. Se non fosse mai partita, se non avesse mai voluto fare questa stupida ricerca, se non avesse mai sfidato Jared... Mille se invadono nella sua mente, sorseggia la tazza di latte e il vento si alza come se volesse accarezzarla, l'oceano si muove creando onde più alte e un'idea malata si fa largo nella sua testa ma una voce la scuote

"Stai meglio?"

Si volta guardando la ragazza cenere

"Tu?"

Faye sorride con le labbra, finzione e tristezza le coprono gli occhi

"Credo di avere fatto una stronzata"

"Parli della tua decisione?"

Annuisce e le passa la tazza

"Non ti dirò che stai sbagliando, nessuno può dirti cosa fare, è il tuo corpo, la tua vita, sei te stessa che cambierai qualsiasi cosa tu scelga ma su una cosa non sono d'accordo, tenerlo fuori. Parlaci, urlagli, piangi insieme a lui e poi decidi"

La vede che abbassa lo sguardo

"Mi ha ferita"

"Lo so"

Alza lo sguardo e tante lacrime corrono

"Non andartene, io... Ho un concerto e... Non ce la farò! Senza di te o lui o gli altri io"

L'agitazione, il respiro che manca e lei sorride... Attacchi di panico ormai sono della famiglia così le appoggia le mani sulle spalle, fronte contro fronte

"Sei quì, con me. Lui è quì. Siamo accanto a te. Le senti le mie mani? Ascolti la mia voce? La senti? Siamo quì, come quella volta sul ponte. Senti l'odore del mare? Senti il rumore delle onde. Sei quì. Con me. Respira, ritorna. Uno... Due..."

Pian piano il petto si tranquillizza e di slancio le braccia l'avvolgono

"Ci sarai lo stesso?"

"Mi vuoi a tutti i costi?"

Annuisce e sa già che non potrà deluderla. Sorridendo entra in casa e lo sente, il profumo della sua nemesi la sta chiamando dalla camera che li ha visti più uniti che mai. Eccolo lì, seduto sulla poltrona con una sigaretta tra le labbra e lo sguardo perso sull'oceano. Il borsone è pronto e, mentalmente, lo ringrazia di non averle fatto la sorpresa di essersene andato

"Avevo pensato di lasciarti una lettera ma non sarebbe bastato a farti capire quanto mi dispiace"

"Non sarebbe stato da te"

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