3 Capitolo - insouciante (distratta)

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Passarono le settimane e Yuki e Jasmine continuarono a vedersi. Lui era cotto e lei si sentiva a suo agio anche se pensava fossero molto diversi tra loro.
<<Allora stasera ci vieni al Fabrique? O il tuo ragazzo non ti lascia venire da sola?>> chiese Olivia sarcastica
<<Sisi certo, ci vengo! Ma ti raggiungo dopo ho da fare un servizio fotografico>> rispose Jasmine facendole una linguaccia
<<Come sta andando con il dottorino? Non mi racconti mai nulla. Com'è a letto?>>
<<È..molto..focoso direi!>> disse Jasmine ridendo. Le sue guance divennero rosse.
<<Ma?>>
<<Ma..nulla! Mi piace..stiamo bene insieme. Lui vuole ufficializzare la cosa ma lo sai, in corsia non possiamo farci vedere>>
<<Ma non dovete mica sbaciucchiarvi sul muro del reparto!>>
<<No ma..>>
<<Ah giusto!>> la interruppe Olivia
<<A voi piace farlo nella stanza della biancheria!>> disse ridendo
<<Stupida! È successo solo una volta. Non succederà più!>>
Olivia alzò le mani in segno di arresa.

Dopo il servizio fotografico, finalmente Jasmine raggiunse Olivia e altre amiche al locale.
Bevettero molto quella sera e si scambiarono molti cicchetti. Jasmine era una tipa che manteneva bene l'alcol ma quella sera dopo 3 shottini e due cocktail si sentiva girare la testa e le gambe le cedevano.
Andò a sbattere con il suo cocktail alle spalle di un uomo molto più alto di lei ma per fortuna questa volta cadde a terra senza sporcare il ragazzo.
<<Di nuovo tu? Ma ce l'hai per vizio! Va te faire foutre!¹>> esclamò lui arrabbiato.
Jasmine lo guardò perplesso.
<<dillo che ce l'hai con me? Cosa ti ho fatto? Ah ho capito..tifi per..>>
<<Scusa scusa!>> disse lei ridendo interrompendo la sua frase
<<Mi dispiace! Te lo ripago!>>
<<Tranquilla non mi hai sporcato..questa volta! Ma mi devi un abito!>>
Jasmine gli sorrise
<<Tu chi saresti?>> chiese il ragazzo.
Aveva l'aria arrabbiata inizialmente ma parve si fosse rilassato in un batter d'occhio.  Jasmine pensò a quanto fosse lunatico
<<Jasmine, Jasmine Leone piacere>> disse porgendogli la mano
<<Sono fidanzata, ti avviso, non provarci!>> disse barcollando su di lui
<<Charles, piacere!>> disse lui sorreggendola
<<Wooo che pettorali!>> borbottò lei ridendo
<<No tranquilla, non ci sperare!>> rispose lui contemporaneamente
<<Charles e basta?>> chiese curiosa
<<Charles e basta!>> rispose lui
Jasmine si allontanò e fece per andarsene.
Il ragazzo la seguì con gli occhi.
Ad un tratto vide un ragazzo che furtivamente la stava seguendo fin dentro la toilette e si insospettì. Così li seguì anche lui.
Ma quando entrò vide due ragazzi che toccavano Jasmine, lei si dimenava anche se non riusciva a capire molto di ciò che stava succedendo.
<<Lasciami stare! No!>> diceva confusa mentre un uomo le toccava la coscia e l'altro le strappava il vestito.
Charles non ci pensò due volte. Si avventò contro di loro per aiutarla. Uno dei due, ubriaco a sua volta, gli diede un pugno mentre l'altro continuava a toccare la ragazza.
Charles sbatté al muro ma con tutta la forza che poteva avere lo scaraventò a terra e l'uomo svenne. Poi si avvicinò all'altro e cominciò a picchiarlo mentre Jasmine cadde a terra esausta.
Charles la prese tra le braccia per sorreggerla.
<<Vieni! Appoggiati qui..hai bisogno di qualcosa? Vuoi dell'acqua?>> disse lui accarezzandole il viso. Lei non rispose, apriva e chiudeva gli occhi.
<<Ho capito!>> disse mentre si lavava le mani piene di sangue dell'uomo che aveva pestato.
Gli avrà rotto un naso pensò. Sperava di non essersi rotto una mano. Prese Jasmine e la portò fuori
<<Ti porto in albergo con me ok? Sta' tranquilla>>
<<Max! Max!> gridò per farsi sentire
<<Io vado! Aiuto questa ragazza, è ubriaca>> lui annuii senza prestare molta attenzione
<<Amico dove vai? Che è successo?>>
gridò l'amico con un accento spagnolo
<<Carlos, vado! Stavano violentando questa ragazza è meglio che io la porti via>>
<<Ok, ok va bene! Mi raccomando. Ti chiamo domattina>> 
<<D'accordo!>> disse Charles andandosene.
Arrivati al parcheggio dell'Hotel de la ville a Monza, Charles coprì la ragazza con la sua giacca, la prese in braccio e la portò nella sua stanza. La ragazza si svegliò per un momento e lo guardò dalla testa ai piedi
<<Ma..è sangue! La tua camicia è..>>
<<Tranquilla non è mio e nemmeno il tuo ma adesso sono due le camicie che mi devi!>>
<<Ehi..>> sbuffò lei crollando sul letto
<<Tieni, mettiti questa!>> disse lui porgendole una delle sue magliette.
Poi uscì dalla stanza. La fece dormire nel suo letto e lui andò a dormire sul divano.

RED POLE MAN [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora