Charles era già da qualche giorno a Suzuka. Quella mattina stava provando l'auto in pista prima delle prove libere. In quella frazione di secondi mentre girava tra la curva 10 e 11 pensò a Jasmine. Si sentiva una merda a mentirle ma era più forte di lui, come si era sentito con lei non si era mai sentito con nessun' altra. Nemmeno con Alexandra o Charlotte.
Alexandra Saint Mleux aveva solo 22 anni ed era studentessa della facoltà d'arte, si intendeva di moda e non si era persa nemmeno un GP di Charles. Lui ed Alexandra erano stati avvistati insieme a Wimbledon, nel Regno Unito e all'improvviso divennero una coppia, tutto gli sfuggì di mano.
E dopo la rottura con Charlotte Sine, dopo ben tre anni, non era l'ideale immettersi subito in una relazione. Ma Alexandra era molto bella e dolce con lui, lo seguiva in tutto e per tutto e lo faceva sentire bene e poi..andava molto d'accordo con la madre Pascale, si volevano bene. Ma dopo un anno dall'inizio della loro relazione, Charles non si sentiva più a suo agio. Si sentiva intrappolato, più che in una relazione d'amore, in una relazione d'affari. Era invischiato nel giro d'affari con il padre di Alexandra e non sapeva più come uscirne. Lui era uno dei più importanti imprenditori del Principato di Monaco, di Montecarlo, li dove Charles era nato e cresciuto.
Perciò l'anno prima, nel 2022 decise di lasciare definitivamente Alexandra e gli affari con il padre e di non avere più nessun legame con lei ma il padre di lei era molto legato a Charles perciò decisero, con Alexandra, di comune accordo di rimanere amici e continuare a seguire il padre negli affari e Charles alla fine cedette. Così continuava a vedere Alexandra solo ed esclusivamente per lavoro ma nessuno sapeva della loro rottura, nemmeno la stampa. E ora che Charles si stava innamorando di Jasmine era intenzionato a dirle tutto e mettere finalmente un punto sulla sua relazione ormai finita con Alexandra.
Era arrivata la domenica di gara e Charles era in fibrillazione, era nervoso e come il suo solito, nei momenti di crisi, aveva bisogno di rimanere da solo, lì nel suo box di scuderia prima che i meccanici invadessero i suoi spazi.
Suzuka, per Charles era una delle prove più difficili, era un circuito a lui caro ma allo stesso tempo lo odiava con tutte le sue forze. Quel circuito gli aveva dato tante emozioni ma al tempo stesso gli aveva tolto una persona a lui cara, Jules Bianchi.
Era il suo migliore amico, come un fratello. Era grazie a lui che si trovava in F1 perché era tra i pochi che aveva creduto in lui e gli aveva dato la possibilità di seguire un sogno.
Da pilota di Kart a soli 8 anni, passare in F3 a 16 anni, diventare campione nella GP3 series nel 2016, vincere il campionato in Formula 2 nel 2017 e cominciare a sognare di essere un pilota di F1. Stare al fianco del suo mentore Sebastian Vettel gli ha dato la spinta per continuare ad inseguire i suoi obbiettivi e diventare finalmente uno dei piloti più affermati esordiendo, inizialmente in Alfa Romeo e poi finalmente in Ferrari nel 2018 conquistando il suo primo podio in Bahrain classificandosi al 3 posto. Conquistando poi successivamente, il suo primo posto a Spa e poi a Monza divenendo a soli 21 anni uno dei piloti più amati. E poi così continuando a crescere ed essere sempre più vicino al suo sogno che condivideva con suo padre Hervé prima che morisse.
Continuava a combattere senza fermarsi per il primo posto pur non sempre conquistandolo: Silverstone, Montecarlo, Baku, Melbourne, Spielberg, Abu Dhabi e Las Vegas. Conquistando tante pole ma poche vincite al mondiale.
6 Gp vinti, 35 podi e 24 pole position ma non si è mai arreso, ha continuato imperterrito senza fermarsi, abbattendosi, cadendo e rialzandosi come il padre gli aveva insegnato. Lo aveva promesso a Jules.
La gara nel circuito di Suzuka fu vinta dal suo avversario e amico Max Verstappen con la sua Redbull RB19. Charles si classificò 4 dopo Norris e Piastri.Mentre tornava nella scuderia, Charles ricevette una chiamata. Sorrise nel vedere chi fosse. Era Philippe, Philippe Bianchi il papà di Jules.
<<Philippe?>> disse mentre si abbassava la tuta in nomex
<<Charles, figliolo..sono fiero di te! Ti ho visto a Suzuka, ti vedo sempre>>
<<Grazie Philippe, ti ringrazio ma..>> disse quasi singhiozzando
<<Non sono degno di questa pista..non sono degno di ringraziamenti, tanto meno da parte tua>>
<<Charles, sono fiero di te, del nome che porti, dell'impegno che ci metti ogni giorno per dimostrare chi sei e quanto vali! Sei degno di quella pista come di tutte le altre>>
Charles si rifugiò nella stanzetta della sua scuderia, asciugò le lacrime e sorrise. Philippe era come un padre per lui era l'unico che gli era rimasto. Certo..anche Fred Vasseur, dirigente sportivo della Ferrari, era come un padre per lui ma Philippe era una delle persone più vicine, che lo aveva cresciuto come fosse suo figlio e nonostante, Jules non ci fosse più, suo padre continuava a stare dietro a Charles e contava molto su di lui. Charles dal canto suo voleva rendere giustizia a suo fratello-amico Jules, voleva renderlo fiero ma non c'era riuscito nemmeno quella volta. C'era sempre qualcosa che gli impediva di vincere su quella pista, era come se Charles avesse paura di quella pista e non esprimeva tutto se stesso. Ed era vero. Forse aveva davvero paura.
<<Grazie Philippe per il tuo sostegno. Je t'aime bien! ¹>>
<<Moi aussi, fils! ²>>
Dopo quella chiamata, Charles si sentì più sollevato, era felice che nonostante tutto, c'era sempre qualcuno che contava su di lui e ne era fiero. Anche i suoi fratelli, Artur e Lorenzo si congratularono con lui, soprattutto sua madre Pascale che, era sempre in ansia ogni volta che suo figlio era su una pista. Ma sapeva che la f1 fosse la sua vita e che nulla al mondo avrebbe potuto dissuaderlo.
Nonostante ciò, voleva sentire la sua voce, la voce di Jasmine. Così la chiamò. Con l'anonimo. Volle sentire la sua voce ma non ebbe il coraggio di parlargli. Non sapeva cosa dirgli.
Un rumore lo fece sobbalzare così chiuse la chiamata. Era Carlos Sainz jr. 6 in classifica nel GP di Suzuka.
<<Ey cabrón, que tal? Todo bien? ³ Sei scappato>>
<<Si Todo bien Carlos>> disse sbuffando
<<È che..ha chiamato il papà di Jules per congratularsi>>
<<Oh..>> esclamò triste Carlos mettendo una mano sulla sua spalla
<<È sempre difficile per lui..e per te..questa maledetta pista!>>
<<Già..ma è finita. Domani passerà. Tornerò a Monza e..>> sospirò per un momento
<<E vedrai finalmente la tua novia⁴>>
<<Non è la mia novia, Carlos!>>
<<Non ancora..>>
<<No! Ho poco da sperare. Non sarà mai la mia ragazza. Siamo di due mondi completamente diversi>>
<<E allora? Non sareste né i primi né gli ultimi! Siamo tutti di mondi diversi. Pensi che io e Rebeca siamo uguali?>>
<<Ma io sono un pilota di formula uno, lei un infermiera. Siamo incompatibili, sicuro!>>
<<Beh..anche un pilota di formula uno può avere bisogno di un infermiera. Potresti farti male ad una gamba o ad un braccio prima o poi. E tac! Ecco che hai bisogno dell'infermiera!>>
<<Oh quanto amo la tua positività, Carlos!>> disse Charles sarcasticamente. Lo spagnolo sorrise.
<<E cmq..potrei avere bisogno di lei..ma lei? Non avrà mai bisogno di me>>
<<Beh..>> disse grattandosi la testa
<<Si se ha bisogno di un pilota per rapinare una banca!>>
<<Ah-ah ah non fa ridere! Ma..grazie! Le tue battute mi fanno rabbrividire a volte>> disse sorridendo Charles
<<Vedi? A volte servo a qualcosa! E cmq..Charles, tu sbagli. Devi parlare con lei, dille chi sei realmente, dille che ti sei innamorato di lei! Dille tutto! Vedrai che capirà ma hai bisogno di sapere cosa lei provi per te>>
<<Sento che c'è qualcosa ma non ne sono sicuro. Mi piace stare con lei>>
<<Così non lo scoprirai mai e rimarrai nel dubbio>>
<<La chiamo!>> disse Charles convinto, prendendo il telefono
<<Si llamala! ⁵>>.
Charles chiamò davvero Jasmine ma questa volta rispose.
<<Charles!>> esclamò Jasmine sorpresa e contenta
<<Che bello sentirti!>>
<<Ciao Jasmine, è bello anche per me. Come stai?>>
Carlos si avvicinò con prepotenza al suo telefono per ascoltare la chiamata mentre gli suggeriva delle parole incomprensibili al monegasco
<<Bene! Anzi..benissimo! Ho appena dato il penultimo esame e l'ho passato!>>
<<Bravissima! Lo sapevo che eri una brava infermiera!>>
<<Tirocinante infermiera!>> lo corresse lei
<<Ma va bene così, grazie. Fai aumentare la mia autostima>>
<<Non ne hai bisogno. Sei brava nel tuo lavoro>>
<<Che ne sai? Non hai mai avuto bisogno di me..per fortuna!>>
<<Già>> disse sorridendo
<<ma..potrei averne bisogno un giorno>>
<<Spero di no! Cioè voglio dire..spero non avrai mai bisogno di nessuna infermiera o dottore>>
<<Ma di te si, Jasmine>> gli scappò.
Jasmine non rispose, si sentì solo un cupo silenzio dall'altra parte
<<Beeh>> balbettò Charles
<<Voglio dire..che..avrei bisogno di te per..il gelato! Si, il gelato ricordi?>> si corresse. Carlos lo guardò sbuffando
<<Oh..ah..si il gelato..>> continuò lei impacciata
<<Ho fatto altri gusti, te ne porterò un po' per assaggiarli se ti va>>
<<Mmh si, va bene grazie>>
<<Il negozio è chiuso per adesso, stiamo facendo dei piccoli lavori>> menti lui
<<Perciò..te lo porterò di casa appena torno>>
<<E..quando torni?>>
<<Fra due giorni>>
<<Bene, sono contenta. A presto allora!>>
<<A presto>> rispose lui sorridendo. Poi chiuse la chiamata.
<<Aaaah.. está loca!⁶>> commentò Carlos
<<È cotta, Charles! L'ho sentito>> continuò
<<Ahaaa!>> esclamò Charles strofinandosi gli occhi e tirandosi i capelli all'indietro
<<Secondo me gli piaci, davvero Charles. E poi..ho visto come ti guardava quel giorno a casa tua>>
<<Si mi guardava come guardava te! Perché nemmeno mi conosceva>>
<<Nemmeno ora ti conosce eppure..>> disse alzando un dito indicandolo
<<Eppure..al telefono sembrava davvero imbarazzata e sai..da quanto ho visto non è una ragazza che si imbarazza facilmente con tutti. Pensaci Cabrón!>> terminò Carlos uscendo dal paddock.¹ Je t'aime bien! - ti voglio bene
² moi aussi, fils - anche io figliolo
³ cabrón, que tal? Todo bien? - stupido, caprone (gergo tra amici)
⁴ novia - fidanzata
⁵ Llamala! - chiamala!
⁶ Està loca - è pazza di te/innamorata/è cotta di te
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RED POLE MAN [COMPLETATA]
FanfictionJasmine Leone è una ragazza di circa 23 anni e vive in Puglia. Appena diplomata si trasferisce a Milano per studiare alla facoltà di infermieristica e per fare corsi di fotografia. Si divide tra Milano e Monza, dove lavora come tirocinante nel Polic...