🔞🔞🔞 attenzione, scene un po' spinte.
Quella stessa sera, Jasmine si svegliò e sobbalzò vedendo Charles al suo fianco. Avevano dormito insieme. Jasmine si alzò passandosi le mani sulla faccia e poi sui capelli sentendoli ancora umidi, pensò alla giornata passata con Charles, pensò a lei sotto la doccia mentre lui tentava di sorreggerla.
Andò a farsi una vera doccia e quando uscì vide Charles che rifaceva il letto
<<Non c'era bisogno che rifacessi il letto ma grazie, ti..ringrazio>>
<<Ah no..figurati.. abitudine>> sorrise lui
<<Come stai?>>
<<Ah..>> sospirò lei indecisa
<<B-bene credo..ho solo un gran mal di testa>> disse sfiorandosi le tempie
<<Mangia qualcosa e prendi un altro paracetamolo, starai meglio>> disse lui avvicinandosi e toccandogli la fronte.
Lei alzò lo sguardo e lo guardò dritto negli occhi e notò che aveva uno sguardo immobile su di lei, non le toglieva gli occhi di dosso
<<Niente febbre!>>
<<Mmmh grazie dottore!>> rispose lei sorridendo timida
<<E..grazie per..ieri sera>>
<<Figurati..anzi..volevo chiederti scusa, mi dispiace>> disse lui staccandosi da lei
<<Come scusa? Per cosa?>>
<<Non avrei dovuto dormire con..te.. perdonami è che..mi sono addormentato, avrei dovuto dormire sul divano>> rispose lui impacciato
<<Charles tranquillo! Stavamo parlando e ci siamo addormentati..non è successo nulla. E poi..mi fido di te>>
<<Bene, ti..ringrazio..volevo solo metterlo in chiaro>>
<<Ti va del gelato?>> chiese lei
<<Certo! Che l'ho portato a fare altrimenti?>> ironizzò lui
<<Che gusti ci sono?>> chiese lei mentre apriva la scatola
<<Cioccolato, pistacchio e dolce salato>>
<<Pistacchio e dolce salato!? Oooh li adoro!>>
<<Anche io..sono i miei preferiti..dopo la vaniglia ovviamente!>> disse sorridendo
<<Ovviamente>> ripeté lei arricciano il naso.
Erano uno di fronte all'altro e si stavano sfottendo l'uno con l'altro quando Jasmine lo provocò
<<E cmq..non dormirò mai più con te..diavolo quanto russi!>>
<<che cosa? Io russo?>>
<<Si, russi!>>
<<Beh..probabilmente ero stanco! Scusami..che figuraccia!>>
<<Tranquillo ma la prossima volta dormi sul divano, ti avviso!>> lui la guardò sogghignando
<<Semmai dovesse risuccedere..>> aggiunse poi.
Lui le si avvicinò furtivo parlandole all'orecchio.
<<Mi sono accorto..>> disse spostandogli una ciocca di capelli. Jasmine tremò, un brivido le scese lungo il collo proseguendo per il braccio
<<Che tu parli nel sonno invece>>
<<Ehi! Io non parlo nel sonno!>> replicò subito lei
<<Ah no? E chi sarebbe Ceci? E..un certo Nicholas?>> rispose lui indubbiamente infastidito
<<Cosa? Ho davvero parlato di Ceci e Nicholas?>> chiese ridendo e lui annuii
<<Nicholas è il mio migliore amico, non vive qui ma in Puglia, dove sono nata. È la persona più importante della mia vita>>
<<Oh ma davvero? Addirittura lo sogni..vorrei essere anche io così tanto importante per qualcuno!>> disse porgendole il bicchiere pieno di gelato. Era chiaramente geloso.
<<Ha vissuto un po' di mesi a casa con me, i genitori lo cacciarono di casa quando scoprirono della sua omosessualità e i miei genitori lo hanno accolto come fosse un figlio. Adesso vive da solo in un monolocale e fa il barista>>
Lui la guardò sollevato, come se avesse frainteso il tutto.
<<Mi..dispiace per lui, non oso immaginare cosa abbia passato ma i tuoi genitori sono da ammirare! Non tutti lo farebbero!>>
<<Già..ho una bella famiglia!>> rispose lei soddisfatta
<<E Ceci?>>
<<Ceci..è la mia..sorellina!>>
<<Oh hai una sorellina? Che bello..>>
<<Si ha 8 anni>> disse lei prendendo il telefono e facendogliela vedere
<<Wow..é stupenda! Ti somiglia molto..soprattutto lo sguardo..sembra molto furba>>
<<Oh si! L'hai presa in pieno! È furba come una volpe, è molto intelligente, non la prendi facilmente in giro. È la prima della classe!>>
<<Sono sicuro che Nicholas ti ammiri molto e i vostri genitori saranno fieri di voi!>>
<<Si, lo spero..anche se Nicholas mi incolpa per il fatto che l'ho abbandonato ma addirittura gli ho detto che poteva venire a vivere qui con me ma non ha mai voluto. Secondo lui rimanendo li avrebbe riallacciato i rapporti con i genitori ma..che diavolo di genitori sono? Chi caccerebbe il proprio figlio?>>
<<Hai perfettamente ragione..non sono nemmeno da perdonare ma..sono pur sempre genitori..>>
<<E sono le prime persone che cerchiamo quando ne abbiamo bisogno>> lo interruppe lei, lui annuii.
Poi rise di gusto, le si avvicinò di nuovo e le sfiorò la guancia.
Non parlarono, si contemplavano con gli occhi. Jasmine tentava di distogliere lo sguardo ma era quasi immobile.
<<Sei..sporca qui..>> disse sfiorandole la punta delle labbra.
Di nuovo..oddio di nuovo no - pensò Jasmine.
Charles era sempre più vicino.
<<Sei bellissima quando dormi persino quando parli nel sonno!>> disse lui accarezzandole le labbra
<<Io..non parlo nel sonno!>> disse lei colpendolo con un dito sporco di gelato
<<Adesso siamo pari!>> scherzò lei avendogli sporcato il naso.
Lui rimase a bocca aperta non se lo aspettava.
Così sfiorò il gelato nella sua coppa e le sporcò la guancia e poi le labbra. Lei sobbalzò, risero di gusto. Ma mentre lei stava per sporcargli di nuovo il viso, lui la fermò delicatamente da un braccio attirandola di più a sé.
Si guardarono per un istante interminabile fino a quando Charles non posò dedicatamente le labbra su quelle di Jasmine. Si rilassò talmente tanto che quasi le cadeva il bicchiere dalle mani.
Lei non si mosse di un millimetro, anzi, ricambiò il bacio mantenendosi alla sua camicia per non perdere l'equilibrio. Charles spiengeva sempre di più Jasmine verso il tavolo dove lei si era appoggiata mentre quest'ultima teneva stretti i lembi della camicia.
Charles si staccò per un momento e senza dire nemmeno una parola prese il bicchiere di gelato di Jasmine e lo posò sul tavolo. Prima di ritornare sulle sue labbra si guardarono per un momento e lei riprese a baciarlo.
Continuarono a baciarsi per qualche secondo fino a quando Charles non la prese in braccio, lei gli si inchiodò ai fianchi. Lui la posò delicatamente sul divano. Continuarono a baciarsi, lui era sopra di lei e le sfiorava delicatamente i capelli e il viso. Lei gli toccava le spalle e lo teneva stretto a sé. Sentiva l'erezione di Charles contro le sue parti intime e ogni volta che lui si spingeva contro, lei aveva dei sussulti.
Charles continuò a baciarla e quando fu sicuro che lei non lo avrebbe respinto, mise una mano dentro la sua maglietta, le sfiorò prima la pancia, poi fianchi fino ad arrivare ai seni. Jasmine inarcò il bacino per i brividi sui fianchi. Cominciarono a spogliarsi, Jasmine si tolse la maglietta, poi cominciò a sbottonare la camicia a Charles mentre lui si sbottonava il jeans. Il tutto senza distogliersi lo sguardo l'uno dall'altro.
Ma mentre stavano ricominciando a baciarsi il telefono di Jasmine suonò e Charles sobbalzò alzandosi subito.
<<Scusa..avrei dovuto spegnerlo>> disse lei
<<È..il tuo..ragazzo!>> rispose lui sbuffando e ricomponendosi.
Il cellulare finí di suonare.
<<Io..vado..tanto stai meglio no?>>
<<Mmh si certo..va..bene..>> rispose lei triste.
Lui la salutò con un bacio sulla fronte ed andò via.
Ma dopo qualche secondo lei corse subito giù per seguirlo.
<<Aspetta, Charles, aspetta ti prego!>>
<<Che c'è?>>
<<Dove vai? Dovremmo parlarne>>
<<No..anzi scusa non avrei dovuto baciarti>>
<<Ma..anche io ti ho baciato>>
<<È tutto sbagliato, Jasmine! Non avremmo dovuto farlo. Per..fortuna..ci siamo fermati in tempo>>
<<Io e Yuki..>>
<<Mi dispiace..scusami..non dirò niente puoi stare tranquilla. Non è questo il modo giusto>>
<<Giusto per cosa?>>
<<Jasmine è..evidente che tu mi piaci e molto ma..>>
<<Io e Yuki ci siamo presi una pausa! Non stiamo insieme>>
Lui la guardò incuriosito. Le sorrise accarezzandole le guance rosse
<<Lo so, me lo hai detto ieri ma..non voglio rovinare le cose..non voglio essere una scelta, Jasmine>> disse avvicinandola a sé.
La baciò castamente sulle labbra
<<Ci..sentiamo presto>> disse lui andandosene
<<A presto>> disse lei tornando in casa.
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RED POLE MAN [COMPLETATA]
FanfictionJasmine Leone è una ragazza di circa 23 anni e vive in Puglia. Appena diplomata si trasferisce a Milano per studiare alla facoltà di infermieristica e per fare corsi di fotografia. Si divide tra Milano e Monza, dove lavora come tirocinante nel Polic...