Il mattino dopo mi affretto a uscire dalla porta di casa con le scarpe mezze slacciate. Il ritorno a casa in auto ieri sera è stato tranquillo – non abbiamo proprio parlato – ma non mi aspetto che la bestia resti assopita a lungo. Ho intenzione di essere fuori casa sua molto prima dell'orario di partenza fissato alle sette e trenta, solo per dimostrarle che si sbaglia su di me. Ma quando alle 7:23 entro nel vialetto di Camila, lei è già fuori. Ovvio. «Da quanto aspetti?» le chiedo mentre lei apre la portiera. Si prende il tempo necessario prima di rispondere, sistemando le sue borse sul mio sedile posteriore. «Qualche minuto.» Mi sembra che lo dica solo per farmi arrabbiare, così, quando si siede, vado in retromarcia con un'accelerazione eccessiva. Il suo thermos di caffè si rovescia sul porta bicchieri. «Ma che fai?» dice arrabbiata. «Ops, scusa» dico con disinvoltura. «Ci sono dei fazzoletti nel portaoggetti.» Pulisce la macchina con più attenzione di quanta mi sarei aspettata. «Puoi abbassare la musica?» brontola. «È troppo presto per questo schifo.» «Sono i "Fine Young Cannibals".» «Lo so chi sono.» «Certo.» «Oh, è vero, sei l'unica persona della nostra età che ama la musica degli anni Ottanta. Mi ero dimenticata di quanto tu sia eccezionalmente unica.» Invece di rispondere, alzo il volume della musica al massimo. Lei si gira dal lato opposto e non parliamo per il resto del viaggio. Tuttavia, quel pomeriggio, prima della fine degli allenamenti le cheerleader si presentano di nuovo.
Giovedì tutta la scuola è piena di energie per il ballo. Il nostro preside annuncia che le votazioni finali per il re e la reginetta del ballo si svolgeranno venerdì in aula magna, quindi per il resto della giornata non si parla d'altro. Sento nominare Camila ancora più di quanto non sia successo negli ultimi due giorni e siccome sono ancora la sua autista, l'attenzione su di me s'intensifica proporzionalmente. «La tradizione di votare il re e la regina del ballo è sottoutilizzata» condivide Gunther a pranzo. «Dovremmo poter votare anche per i complottisti di corte e l'avido vescovo. Mi vengono in mente così tante persone da nominare.» Siamo sdraiati sull'erba fresca fuori dalla mensa, usando i nostri zaini come poggiatesta. Gli alberi sopra di noi sono ancora pieni di foglie, ma stanno iniziando a diventare arancioni e rossi. La maggior parte dei maturandi è raggruppata attorno a noi in piccoli gruppi. «Qual è l'equivalente di un musicista di corte?» chiede Kevin. «È quello che vorrei essere.» «Tipo un bardo?» dice Normani. «O un trovatore?» «Trovatore» fa eco Kevin, ridendo. «Non so nemmeno cosa voglia dire. Come fai a essere sempre così dannatamente intelligente?» Normani si morde il labbro e sorride timidamente. «Faccio questa cosa che si chiama studiare.» «Anche io, ma non mi sentirai mai dire parole come "trovatore". Il tuo cervello immagazzina tutto quello che leggi.» Veniamo interrotti da Jennifer Pascal, il capitano della squadra di calcio, che si avvicina a noi con un paio di compagne di squadra. Le ragazze che giocano a calcio sono notoriamente sexy, tutte con le gambe lunghe e i capelli alla californiana. Sono anche la nostra squadra migliore, l'unico sport della Grandma Earl che vince campionati e sponsorizzazioni di aziende locali. È risaputo che se vuoi essere qualcuno da queste parti hai due opzioni: fare la cheerleader o giocare a calcio. Il basket non è nemmeno un puntino sul radar. Quindi non capisco perché Jennifer si stia avvicinando a noi. Prima che mi sia chiaro cosa sta succedendo, mi mette in mano una barretta di riso soffiato fatta in casa. «Ehm... cosa...?» cerco di dire. «Buon ballo della scuola» dice con un sorriso incredibilmente luminoso. «Spero prendiate in considerazione l'idea di votare me come Regina.» Né io né i ragazzi siamo in grado di rispondere; Jennifer Pascal è di una bellezza disarmante e sono abbastanza sicura che nessuno di noi le abbia mai parlato direttamente prima. Normani ci guarda e sbuffa. Poi guarda Jennifer e dice: «Sai che fare propaganda per i voti non è consentito, vero?» «Non fare la guastafeste» dice Jennifer storcendo il naso. «È solo un piccolo regalo per la festa.» Involontariamente, guardo dall'altra parte del cortile dove Camila e il suo branco si sono messi a poltrire. Sta fissando Jennifer con gli occhi strizzati e le braccia distese lungo lo schienale della panchina, con le sue scagnozze in gonne a pieghe in agguato attorno a lei. L'amicizia tra Camila e Jennifer, trasformatasi poi in profonda inimicizia, da quasi un anno è fonte di pettegolezzi che si sono intensificati da quando Camila ha fatto pubblicare una loro foto sull'annuario sotto la categoria "Inseparabili della classe". Dal modo in cui guarda Jennifer ora, mi sorprende che sia stata capace di scherzarci così sopra. Kevin è il primo a riprendere la voce. «Grazie per il regalo e buona fortuna.» Jennifer gli rivolge un sorriso civettuolo, guarda tutti noi e poi se ne va. Noto che evita attentamente l'angolo del cortile di Camila, come se fossero gatti selvatici che si sono spartiti il territorio. «È molto... ehm... sì» dice Gunther ansimando. «È stupenda» dice Kevin e Normani s'irrigidisce. «Ma mi fa paura.» «Mi trasmette una certa vibrazione» dico loro. Ho la teoria che Jennifer emani una certa energia gay. Lucy era l'unica a essere d'accordo con me, sebbene fosse più fissata con la sua popolarità che la sua possibile sessualità. «Ne dubito» dice Normani. «Esce con quel tipo di Candlehawk da circa un anno.» «Questo non significa che non possa essere gay» dico io. «Qualunque siano le sue preferenze» dice Gunther «Jennifer è sicuramente più una Lady Macbeth che una Reginetta del ballo.»
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She Drives Me Crazy. Mi fa impazzire
RomanceDopo un'imbarazzante sconfitta contro la squadra della sua ex ragazza, la diciassettenne Lauren, campionessa di basket della scuola, ha un piccolo incidente in macchina con la persona peggiore possibile: la splendida Camila Cabello, capitano delle c...