Normani programma un allenamento di riscaldamento il venerdì prima dell’inizio del nuovo semestre. È un modo piacevole di tornare a scuola
Ma dopo la follia delle vacanze. Ho proprio voglia di avere una palla da basket tra le mani e non pensare a nient’altro che alla partita.
Questo finché non entro in palestra e mi accorgo che Camila ha fissato l’allenamento delle cheerleader per la stessa ora. È la prima volta che la vedo dopo il nostro bacio della Vigilia di Natale, e quando poso gli occhi su di lei la prima volta, qualcuno l’ha appena fatta ridere, perché il suo viso è un grande sorriso radioso. Si è tagliata i capelli, solo qualche centimetro, ma lo noto nella sua coda di cavallo, e indossa una canottiera vintage dei Tears for Fears sopra i leggings. Anche se è sudata e non è truccata, mi si mozza il fiato quando la guardo.
Si accorge di me e un’espressione curiosa le trapela sul viso. Gli angoli della sua bocca si sollevano leggermente. Io inizio a ricambiare il sorriso, ma proprio in quel momento la porta della palestra si apre di botto. Ci
giriamo e troviamo la squadra di calcio che marcia verso di noi, con Jennifer in testa al gruppo. Sembra furiosa.
«Che cazzo succede?» dice. «Nessuna di voi dovrebbe essere qui. Ho riservato la palestra per gli allenamenti di calcio.»
«Da quando?» dice Normani. «Il venerdì prima dell’inizio del semestre è sempre stato il giorno del basket.»
«Non quest’anno» risponde Jennifer, con le mani sui fianchi. «Non hai controllato la lista delle prenotazioni?»
«Vai ad allenarti fuori» dice Normani con disprezzo. Si allontana da Jennifer e si rivolge alle nostre compagne di squadra. «Bene, iniziamo con l’allenamento. Dividetevi in due gruppi.»
Fa per passare la palla a Googy, ma Jennifer la intercetta e la palla colpisce i suoi palmi con un colpo secco.
L’energia nella palestra cambia all’istante. Tutti si bloccano. Normani sembra pronta a commettere un omicidio. «Dammi la palla, Jennifer.»
«No, coach, non credo che lo farò» risponde Jennifer, custodendo la palla da basket sotto il braccio. Vorrei strangolarla. Le mie compagne di squadra sono furiose. Quelle di Jennifer sorridono, anche se alcune sembrano a disagio.
«Che succede?» interrompe qualcuno. Eccola. Camila nel suo elemento, coda di cavallo alta e gli occhi ardenti. Il cuore mi sale in gola.
«Non abbiamo bisogno di te qui, Camila» sogghigna Jennifer. «È una discussione tra atlete.»
Gli occhi di Camila sfrigolano. «Allora è un bene che siamo qui, Jennifer. Perché noi cheerleader non solo siamo atlete, ma siamo anche molto brave a stabilire per chi fare il tifo in queste situazioni.»
L’aria è carica di tensione. Jennifer fa un passo in avanti, con la palla da basket ancora intrappolata sotto il braccio. La sua concentrazione è tutta su Camila.
«E per chi fai il tifo?» chiede in un tono spaventosamente calmo. Si gira e
fa un gesto verso di me. «La tua ragazza?» Il mio cuore batte in modo preoccupante. «Perché ho sentito che non state più insieme» continua Jennifer. «O almeno, così sembrava quando ho visto Lauren con Lucy Vives alla festa di Capodanno del mio ragazzo.»
La mascella di Camila si contrae quasi impercettibilmente. I suoi occhi guizzano verso di me.
Faccio tutto ciò che è in mio potere per impedire al mio viso di arrossire, ma è inutile. La mia pelle è in fiamme mentre tutti mi guardano. È esattamente ciò che Jennifer stava cercando.
«Aspetta, aspetta» dice con voce fintamente sorpresa. I suoi occhi cattivi nei miei. «Pensavo che Camila sapesse che eri lì con Lucy.» Si gira verso Camila. «Cabello non te l’aveva detto?»
Il mio corpo brucia così tanto che penso di poter svenire. Le guance di Camila sono diventate di un colore scuro a chiazze. Ci guardiamo negli occhi per un attimo.
Jennifer tira fuori il telefono. «Dio sa che abbiamo avuto le nostre divergenze, Camila » dice «ma in nome dei vecchi tempi, ti farò un favore. È giusto che tu lo sappia.»
Lascia cadere la palla da basket con noncuranza e si dirige verso Camila con
il telefono. Il mio polso batte forte; sudo come se fossi in un incubo. Non ho idea di cosa ci sia sul telefono, ma so che è una cosa brutta. Jennifer si china verso Camila in modo che nessun altro possa vedere cosa le sta
mostrando. È facile capire il momento esatto in cui Camila vede la cosa brutta, perché la sua mascella si blocca e la sua bocca si chiude in una linea sottile e decisa.
Mi guarda per un breve, bruciante secondo. Poi si schiarisce la gola.
«Gli allenamenti sono finiti» dice con voce tremante. «Andate tutte a casa.»
Gira i tacchi e se ne va a testa alta.
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She Drives Me Crazy. Mi fa impazzire
RomanceDopo un'imbarazzante sconfitta contro la squadra della sua ex ragazza, la diciassettenne Lauren, campionessa di basket della scuola, ha un piccolo incidente in macchina con la persona peggiore possibile: la splendida Camila Cabello, capitano delle c...