Il sabato, papà e io ci alziamo presto per portare la mia auto all'officina dei fratelli Sledd. Ci assicurano che il paraurti è facile da riparare, ma che con la mole di lavoro che hanno avuto ultimamente, ci vorranno parecchi giorni prima di riaverla. Questo vuol dire che i miei genitori dovranno accompagnarmi a scuola sino ad allora. Quando i meccanici ci comunicano il costo della riparazione, provo uno strano senso di colpa a sapere che sarà l'assicurazione di Camila a pagare. Il resto della giornata è dedicato ai preparativi per il ballo. Mamma e Taylor non parlano di altro per tutto il pomeriggio, bombardandomi di idee su come acconciarmi i capelli, come se io avessi idea di cosa diavolo stessero parlando. Alla fine, Ally ha pietà di me e allestisce una postazione per trucco e parrucco nel seminterrato. Appende il mio vestito alla porta, per "ispirarsi", mette una playlist sul suo stereo portatile e prepara un bricco di caffè per tenerci arzille. Taylor si piazza accanto a lei, dandole suggerimenti, mentre io rimango ferma in silenzio, lasciando le mie sorelle prendere le redini. Ally e Taylor si muovono con disinvoltura nel mondo femminile. Parlano una lingua comune che io non ho mai sentito, piena di parole luccicanti come contouring, strapless e bralette. È un dono che hanno sin dalla nascita, questa capacità di essere come tutte le altre ragazze. Io non ho mai avuto questo dono, e l'ho capito molto prima di sentire per la prima volta la parola gay. Forse questo è uno dei motivi per cui mi piaceva Lucy: si muoveva con destrezza in entrambi i mondi. Ora io sono costretta a stare a cavallo tra i due senza di lei. Il mio respiro si alleggerisce quando Ally e Taylor si mettono finalmente d'accordo sull'acconciatura e mi rassicurano su quanto sarò splendida. Taylor mi porge una tazza di caffè con un sorriso estasiato. La tazza sembra troppo grande per le sue piccole mani, ma ne prende un sorso senza esitazione facendo schioccare le labbra proprio come fa Ally.
Non appena metto piede al ballo, il mio cuore inizia asoffrire. Non riesco a pensare ad altro che a Lucy e a come questo sarebbe stato il nostro perfetto ballo dell'ultimo anno. La mia testa è altrove e non ce la faccio a seguire metà delle cose di cui Normani e Gunther stanno parlando. Un toro selvaggio potrebbe inseguirmi e io non me ne accorgerei nemmeno. Parlando di tori selvaggi, c'è Camila. Sta ballando con un gruppo diamici e sembra sinceramente felice, ma non mi interessa. Nel frattempo, Normani cerca di dissimulare il fatto che il suo sguardo finisca sul palco ogni due secondi. Kevin è lassù, con la sua chitarra rossa e i suoi ricci illuminati dai riflettori. Indossa dei pantaloni e una camicia, ma senza abbandonare il suomarchio di fabbrica, la felpa con il cappuccio. Vicino alla ciotola del punch, Jennifer Pascal riempie ostentatamente dei bicchierini di carta per i suoi amici. Quando uno di loro si sposta, vedo una fiaschetta argentata in mano a Jennifer. Colgolo sguardo di Gunther e faccio un cenno verso il tavolo delle bibite. Lui osserva per un secondo e poi alza un sopracciglio e mi chiede: «Hai sete?» Ci avviciniamo a Jennifer e prima di poter aprire bocca, lei ci parla a dentistretti. «È solo per chi ha votato per me.» Gunther mi guarda di traverso. «Loabbiamo fatto entrambi» mente. «Dicono tutti così, eppure quella stronza ha addosso la mia corona.» I suoi occhi sorvolano giudicanti il mio vestito. Arrossisco. «È richiesto un contributo» dice infine. «Puoi farmi un versamento su Venmo. Come causale metti "raccolta fondi per anziani". Fai un giro attorno al tavolo e torna alla fine della canzone.» Gunther e io ci dirigiamo verso la fine del tavolo dei rinfreschi, dove tiriamo fuori i nostri telefoni per fare il versamento a Jennifer. Non siamo gli unici ad averle fatto un versamento negli ultimi minuiti. Tutti per la stessa raccolta fondi e con un'emoji alla fine. Torniamo da Jennifer alla fine della canzone e lei fa scivolare sultavolo due bicchieri, senza guardarci. «Augh» esclama Gunther, bevendo un sorsoprima di me. «Puzza come l'interno del mio costume da mascotte.» Bevo anche io e sento la gola bruciare. Il sapore è decisamente sgradevole. «Che schifo» dico leccandomi le labbra. «C'è decisamente più vodka che punch.» Non bevo mai, o almeno non ho più bevuto dopo la festa dell'anno scorso, ma è bello avere qualcosa da fare. L'alcol inizia a entrare in circolo proprio quando partono le canzoni lente. Le coppie si stringono, ondeggiando e sfiorandosi le fronti e limonando, e io ho un flashback di me e Lucy al ballo dell'anno scorso, quando lei mi sussurrava battute stupide all'orecchio. Sento di nuovo le parole di Ally nella mia testa. Lucy era davvero così cattiva? E se lo era, perché mi sento così triste e persa senza di lei? Mi allontano dalla folla senza una meta. Il corridoio degli armadietti è una gradita boccata d'aria, vuoto e illuminato solo dalla luna. Sprofondo sul pavimento e appoggio la testa contro l'armadietto freddo dietro di me. Impulsivamente, afferro il mio telefono. C'è una nuova storia di Instagram di Lucy dal ballo della Candlehawk. È un video di una ragazza che fa finta di sculacciare un ragazzo mentre la folla li acclama.La risata di Lucy risuona nell'altoparlante, dolce e melodica. Mi si forma un nodo alla gola prima che possa stoppare il video. Metto via il telefono e mi asciugo gli occhi. Poi resto seduta lì, cercando di dare un senso a tutto questo, a come ho fatto a perdere Lucy e me stessa in un colpo solo. Sto per alzarmi in piedi quando due ragazze compaiono nel corridoio. Si agitano nei loro abiti, sussurrando bruscamente. Non ho tempo per i drammi altrui,soprattutto questa sera, quindi sto per andarmene, quando riconosco il suono della voce che ho sentito per tutta la settimana. «Non sono in vena Dinah» dice Camila. «Ho già abbastanza cose cui pensare in questo momento.» «Un ballo non può farti male» insiste Dinah. «Ti farà bene. Dai, hai appena vinto il titolo di Reginetta del ballo! Ti meriti un po' di divertimento.» «Con le ragazze che hai scelto? Non credo proprio.» Il mio cuore ha un sussulto inaspettato. Ho sentito bene? Ragazze? «Hai dei gusti troppo difficili» continua Dinah. «Cosa c'è che non andava in Madeleine Kasper? È una delle ragazze più carine del secondo anno...» «Sai che non posso uscire con una studentessa del secondo anno...»«Smettila di essere così scontrosa. Ci dev'essere qualcuno là fuori per te. Devi solo aprire gli occhi e accogliere ciò che l'universo vuole che tu abbia!»Non riesco a muovermi. C'è un leggero ronzio nel mio petto. È bizzarro origliare Camila che chiacchiera con la sua migliore amica e non riesco ancora a riprendermi dalla notizia che ho appena scoperto. È cosa risaputa che a Camila Cabello piacciono le ragazze? Mi sono persa qualcosa? «Non posso pensare a frequentare qualcuno ora» dice Camila. Sembra stanca. «Mia madre mi sta addosso perché ripaghi la stupida franchigia dell'assicurazione e non sa ancora che ho usato i miei risparmi per il summer camp delle cheerleader l'estate scorsa. Se non lascio le cheerleader e trovo un lavoro non c'è modo che io...» «Non puoi lasciare le cheerleader!» interviene Dinah. «Questa è la prima volta che una di noi ha davvero la possibilità di diventare Atleta dell'anno! Quanti anni ci vorranno prima che un'altra cheerleader si avvicini a questo risultato?» «Spiegalo a mia madre» risponde Camila. «Cambierà idea» afferma Dinah calciando con il tacco uno degli armadietti. «Sa quanto è importante per te. Le hai giàdetto della Benson?» «No. Che senso ha. Tanto non mi lasceranno mai andare.»«Ma l'allenatrice ti vuole, Camila!» Metto insieme i pezzi: la Benson University è una scuola della Virginia e pare che Camila abbia avuto un posto nella loro squadra di cheerleader. «So che vuoi andarci, anche se cerchi dimostrarti indifferente.» Sembra esserci un piccolo battibecco e io immagino che Dinah stia cercando di dare un abbraccio pieno di onde positive a Camila. «Sai che non posso andarci senza una borsa di studio. I miei genitori non saranno mai d'accordo sapendo che posso studiare in una scuola statale per molto meno.L'allenatrice della Benson ha detto che può cercare di farmi avere una borsa di studio se divento Atleta dell'anno, ma se non ce la facessi?» «Non pensare negativo. Hai una reale possibilità.» «Lo spero.» Sembra abbattuta, sconfitta. «Jennifer sta già cercando di sabotarmi. Va in giro a dire che anche se il cheerleading è, tra virgolette, "uno sport vero", è ovvio che non sono un buon capitano se lascio che le ragazze cadano durante i nostri esercizi.» «Quella giovenca invidiosa dai denti larghi!» dice Dinah e io devo trattenere una risata. È la prima volta che la sento arrabbiarsi. «Inoltre, non riesco a capire se vincere il titolo di Reginetta mi aiuti o meno. La gente pensa che le ragazze siano meno atletiche quando vincono un premio di bellezza?» «Assolutamente no. Sei una boss. Lo sanno tutti questo.» «Forse» risponde Camila, ma non sembra convinta. «Non lo so, Dinah devo vincere il titolo di Atleta dell'anno per potermi permettere la Benson, ma non posso vincere il titolo se non faccio il tifo alle partite. Se però non lascio la squadra e trovo un lavoro non posso pagare quella maledetta franchigia!» «Devi dirlo ai tuoi genitori» dice Dinah.«Non capiranno, soprattutto mia madre. Mi costringerà a lasciare la squadra e ad andare a lavorare nel suo studio per ripagarli. Riuscirà finalmente a farmi fare quello che vuole.» Non ho mai sentito la voce di Camila così e mi provoca una sensazione che non riesco a decifrare. Impiego un po' a capire che si tratta di simpatia. Ha molte più preoccupazioni sulle spalle di quanto pensassi. Questo non significa che sia scusata per come si è comportata con me, ma comunque... mi dispiace per lei. Camila sospira, Dinah la tranquillizza e finalmente se ne vanno. Aspetto un minuto prima di fare la stessa cosa.
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She Drives Me Crazy. Mi fa impazzire
RomanceDopo un'imbarazzante sconfitta contro la squadra della sua ex ragazza, la diciassettenne Lauren, campionessa di basket della scuola, ha un piccolo incidente in macchina con la persona peggiore possibile: la splendida Camila Cabello, capitano delle c...