Dopo la punizione Hermione raggiunse la sua sala comune. Di certo non si aspettava che Piton potesse offrirsi di farle lezione private, tantomeno il suo ufficio per i compiti. Nonostante non avesse mai capito il perché del suo odio, sembrava veramente intelligente ed esperto.
Quando si fermó in sala comune, Harry e Ron la stavano aspettando davanti al fuoco, discutendo su cosa Piton avesse potuto farle fare. "Le battute sono una cosa che succede spesso, le avrà fatto pulire i vecchi trofei. Come aveva fatto fare a me al secondo anno"
Harry scosse la testa. "No, una volta ho dovuto riscrivere vecchi foglietti di punizioni passate, forse l'avrà fatto anche lei."
Lei ridacchiò silenziosamente mentre se ne stava lì in piedi. Cosa direbbe l'impostore Moody? VIGILANZA COSTANTE! "O magari, essendo che era solo il primo giorno, mi ha fatto fare i miei compiti." Si girarono verso di lei. Scosse la testa, avvicinandosi a loro.
"Non è possibile. Piton è troppo cattivo per farti fare solo i compiti!" Disse Harry con voce scioccata.
Hermione non rispose e prese il lavoro che era riuscita a fare durante la punizione con Piton. Lui le aveva detto di non dire a nessuno a proposito di quello che avevano accordato. La cosa migliore era quella di fargli credere quello che volevano. "Credete ciò che volete. Io vado a finire i compiti per poi filare a letto."
Ron ed Harry andarono a letto, lasciandola stare. Non volevano starle antipatici già dall'inizio dell'anno. Una volta che fu sola, Hermione si sedette. Sarebbe stato capace di darle compiti terribili come punizone. Perché le aveva dato solo da fare i compiti?
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Severus quella notte non chiuse occhio. Era come se le loro menti continuassero a rimanere in sintonia tra loro. Lui non poteva leggere i suoi pensieri, ma in qualche modo sapeva che lei stesse pensando a lui. Si domandava se lei sapesse che lui stesse pensando a lei. Le ricordava maledettamente Lily. Non si era mai permesso di pensare a quella circostanza. Doveva fare attenzione a non pensare troppo a lei, altrimenti quando il Signore Oscuro lo avrebbe convocato avrebbe dovuto lavorare di più per proteggerla.
Sì, lui era un esperto nel proteggere la sua mente, tuttavia sarebbe dovuto essere forte per farlo. A volte il Signore Oscuro torturava i suoi sudditi; o per divertimento oppure perchè non erano stati in grado di completare la missione. Lui fortunatamente l'aveva avuta franca. La sua missione era quella di stare accanto a Silente. Facile.
Si girò e si rigirò tutta la notte, alzandosi finalmente per fare una passeggiata nei corridoi. Da qualche parte al sesto piano si ritrovò a guardare fuori dalla finestra. Osservò la torre di astronomia e notó una familiare so-tutto-io in piedi sul terrazzo. Ella osservò le scale e prese un profondo respiro. 'Piton deve avere una bellezza in lui.'
Ed eccola di nuovo. La 'Bellezza'. Non voleva proprio lasciar perdere. Era sconosciuto il perché. Si ritrovò a camminare verso la torre per raggiungerla. Sembrava che il suo corpo l'avesse fatto senza il suo consenso. "Non riesci a dormire, Granger?" Chiese dopo qualche secondo'.
La ragazza si voltò verso di lui. Mantenne alta la guardia mentre scuoteva la testa. "No, non ci ho nemmeno provato. Sembra inutile al momento."
Si mise accanto a lei. Sia lei che lui osservarono la stessa costellazione. "Perché mai sarebbe inutile?" La guardó in attesa della sua risposta.
"Harry e Ron. Gli ho detto dei compiti, e loro, usando giri di parole, mi hanno dato della bugiarda. Detesto essere chiamata così." Severus sentì il sangue ribollire nelle vene, ma si ricompose subito. Le aveva chiesto di non dire nulla a Weasley e a Potter! Di non dire nulla delle lezioni. Osservò il Picchiatore Picchiatore dondolare i suoi rami mentre un uccello volava troppo vicino. Sentiva i suoi occhi su di lui.
"So che certe volte riesce a sentire i miei pensieri, signore.""È pericoloso che tu abbia questa debolezza, Granger. Tu vuoi imparare, saresti dovuta venire subito da me." Borbottò. "E non ho nessuna bellezza. Sono solo un idiota dai capelli grassi."
Sbuffando rumorosamente, rispose.
"No, lei è un professore fantastico. E poi non sono venuta perché ho pensato che mi odiasse."Vero. Lui aveva dato l'impressione che odiasse lei e il suo gruppo di amici. Anche se in realtà non era così. Non gli piaceva semplicemente il suo bisogno di approvazione e il fatto che gli spruzzasse addosso il libro di testo. Scosse la testa. "Io non ti odio. Il tuo bisogno di dimostrare che sei più intelligente del mondo, sì. Lo detesto. Ma odiare il tuo talento? Mai. Sono impressionato dal tuo talento in classe fino a questo punto? Sì. Negli anni ti ho conosciuta, ne hai dimostrato tanto. Solo gli idioti non ne sarebbero impressionati."
Sembrava scioccata, come se lui l'avesse appena baciata. Studiò il suo viso mentre si contorceva tra lo shock e altre emozioni. La sua mente era confusa da diverse emozioni che nemmeno Severus aveva bisogno di sentire. Sibilando dal dolore si aggrappó al suo braccio destro. Il Signore Oscuro lo stava chiamando. Osservò la studentessa davanti a lui per un lungo momento, prima di abbassare la testa. Tenendosi il braccio sparí velocemente dalla sua vista. Non voleva che lei lo vedesse partire per andare da Voldemort.
Hermione lo osservò afferrarsi il braccio, prima di sparire in un soffio. Sapeva che fosse il marchio nero. Sapeva che ancora lavorasse per Voldemort. Che fosse per ordine suo o per ordine di Silente, a lei non importava. Era abbastanza intelligente da sapere cosa stava facendo. O almeno sperava.
Le aveva detto un sacco di cose che lei non aveva mai saputo. In realtà non la odiava come lei pensava in quegli anni. Abbastanza sorprendentemente si sentì leggermente stanca e, dopo aver sentito un crack, andò nel suo dormitorio per dormire quel poco che poteva.
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Secret of Mine
FanfictionSeverus Piton odia la sua vita. Hermione Granger invece cerca di vedere il lato buono di tutto ciò che può. Ama cercarlo anche nelle cose più difficili...e non si arrende finché non lo trova. Era un'ossessione da cui non riusciva a liberarsi.. l'ult...