La seconda lezione?

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Dopo che Severus si svegliò per bene e si mise il suo frock coat, si mise alla sua scrivania mentre Hermione stava lavorando al saggio che lui aveva assegnato in classe. Sembrava avere dei problemi.
Non riusciva a capire come una strega così brillante avesse così tanta difficoltà nell'evocare come si deve l'incantesimo patronus.

"Signorina Granger, sei pronta per iniziare la tua seconda lezione?" Chiese lui calmo, mentre la guardava intensamente. Hermione fece una smorfia, chiedendosi quando avessero fatto la prima lezione.

"Scusi, signore. Ma questa è la nostra prima lezione." Lo corresse piano, confusa.

"No, la prima lezione è terminata in cima alla torre di astronomia quella notte in cui sono partito per andare dal Signore Oscuro." Il suo viso rimase impassibile, mentre lei pensava.

"Se posso, su cosa era?"

Severus rimase in silenzio per un po'. "Sul fidarti di me. Sul fatto che io non mai odiato te o i tuoi amichetti in questi anni." Si fissarono per un tempo indefinito prima che Piton si schiarisse la gola e camminasse su e giù per la stanza.
"La Legilimanzia e l'Occlumanzia sono, come tu stessa hai detto, delle arti che consistono nell'entrare nella mente di qualcuno e proteggere la propria dal nemico. Hai tentato di apprendere da sola queste abilità, e quindi di conseguenza hai lasciato la tua mente MOLTO aperta affinché il Signore Oscuro, o chiunque altro, potesse scoprire cosa è successo con Potter. Perciò, insieme impareremo a proteggere la tua mente. É simile al cercare di combattere contro la maledizione imperio. La tua mente deve essere vuota, calma, priva di qualunque emozione."

Hermione annuì energicamente, i suoi occhi non lasciavano Piton. Cercó di combattere il suo volere di compiacerlo. Hermione prese un respiro profondo e Severus la osservava mentre cercava di non pensare a nulla. Probabilmente non ha mai svuotato la sua mente in vita sua. La sua faccia cambió lentamente da entusiasta a neutrale. Lui speró che avrebbe fatto meglio di Potter.

Quando pensó che fosse finalmente pronta, si mise davanti a lei, così vicino che avrebbe potuto baciarle la guancia. Le puntó la bacchetta contro e mormorò, "Legilimense."

Fu subito catapultato in un ricordo in cui c'erano Silente e Minerva, seduti in una stanza da pranzo accanto ad una piccola Hermione dai capelli molto folti. Stavano parlando di Hogwarts e del mondo magico, spiegandoglielo. Poi volò al suo primo giorno, seduta accanto a Harry e Ron; ascoltava Ron raccontare di sé a Harry mentre lui lo fissava. Fu catapultato un'altra volta, stavolta al secondo anno, quando fu pietrificata. Quando si svegliò le sue emozioni erano d'apprima confuse, poi tristi per il fatto che gli esami erano stati cancellati. Alzò gli occhi al cielo mentre cambió ricordo. Erano sotto il Platano Picchiatore. Quando gettò le braccia attorno a loro tre per proteggerli dallo stadio di lupo mannaro di Remus. Lei aumentó la presa su di lui, mentre lo guardava. Arrivò alla notte dopo, mentre lei stava parlando con Ginny nella sala comune vuota.

"Te lo dico io, Ginny. Le sue braccia erano così forti, non come te le aspetti! Il modo in cui ha aumentato la stretta sulla mia vita..." sì fermò mentre sospirava profondamente.

Ginny ridacchiò e disse con una voce cantilenante, "Hai una cotta per--"

"NO!!"

Fu spinto fuori dal ricordo e poi dentro uno suo. Molti ricordi del Signore Oscuro fluttuarono fino a quando non ne apparve uno. Il ballo del Ceppo. Lui che la vedeva ballare con Krum e si divertiva nonostante Potter e Weasley fossero stati degli idioti per tutta la notte. Osservò come il suo vestito si adattava perfettamente alle sue forme. Era una strega brillante..aveva fatto un ottimo lavoro quella notte nel trasformarsi da bambina a giovane donna. Era così scioccato che si spostarono in un altro ricordo, un'altra notte. Quella era la notte in cui aveva realizzato che lei fosse una donna bellissima e allo stesso tempo c'erano altre donne lì fuori, per lui.

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