Severus era stato distratto per tutta la settimana. Ad ogni svolta vedeva Hermione, e questo lo stava facendo impazzire. Sì, tutti e due erano a conoscenza dei sentimenti reciprochi che provavano, tuttavia nessuno dei due poteva fare niente. Anzi, si poteva dire che egli si stava davvero impegnando sulla legilimanzia e sullo svuotare la mente. Allora perché continuava a sentire i pensieri della ragazza? Sembrava che essi si facessero sempre più forti e frequenti. E la cosa peggiore era che lui, il grande Severus Piton, non aveva ancora scoperto nulla su questa misteriosa connessione. Lo stava facendo davvero impazzire. Ovviamente non che gli dispiacesse sentire la voce interiore della ragazza, era solo confuso.
Ma perché continuo a guardarlo. Ha detto che non dobbiamo agire in base ai nostri sentimenti. Testa bassa sui tuoi compiti, Hermione. Lanciò uno sguardo alla ragazza, seduta al suo banco. Aveva detto alla classe di leggere dal libro di testo quel giorno. Evidentemente ella l'aveva già letto, a giudicare dai suoi pensieri, e ora stava lavorando al saggio che lui aveva pensato di assegnargli. Non l'aveva mai detto ad alta voce, Granger aveva solamente preso la sua penna d'oca e aveva iniziato a scrivere. La sua bocca continuava a contrarsi per l'irritazione... probabilmente verso se stessa.
Sospirò silenziosamente. Era così carina da infastidita. Nonostante fosse arrabbiata rimaneva sempre concentrata sul suo lavoro. Cavolo, sarebbe stata carina se fosse stata più grande, non una studentessa! In caso sì che le avrei chiesto di uscire. Gli occhi di Hermione scattarono verso di lui, incrociando i suoi. Rimasero a fissarsi per qualche secondo. Sbatté le palpebre e le fece cenno di riportare gli occhi sul suo foglio. Lui non avrebbe dovuto farla entrare nella sua mente. Come diavolo l'aveva sentito? Lui era uno dei migliori maestri di legilimanzia in tutto il mondo magico. Avrebbe potuto anche prendere in giro Voldemort stesso! Perché aveva quella connessione con quella ragazza?
Il professore ignorò la Granger per il resto dell'ora. I suoi occhi lo bruciavano così tanto che era come se la lava scorresse nelle sue vene. "Lezione finita. Fuori." Chiuse di scatto il libro e guardò la classe con astio. Tutti inciamparono su se stessi per cercare di fuggire dal suo sguardo. L'unica persona che si prese il suo tempo era Hermione. Non sembrava essere spaventata dal suo scatto d'ira. Il giorno dopo si sarebbero dovuti incontrare per un'altra lezione. Severus non sapeva come sarebbe riuscito a sopravvivere. Riusciva a malapena ad alzare le sue barriere durante la lezione.
La studentessa posizionò i suoi libri ordinatamente nella borsa e arrotolò la pergamena, mettendoci dentro la penna d'oca, con punta verso l'alto. Mi chiedo cosa c'è che non va nel professor Piton. Cosa c'era che non andava in lui? Come se non lo sapesse! Sbuffò divertito. "Signorina Granger," affermò lentamente. Non sapeva cosa stesse facendo. Granger alzò lo sguardo su di lui con una faccia un po' spaesata. Severus si alzò e aggirò la sua scrivania, raggiungendo Hermione. "Probabilmente hai già intuito che sentiamo i nostri pensieri a vicenda già dal primo giorno."
Lei annuì. "Se devo essere sincera, professore, ho provato ad ignorarlo. Lei ha detto che non dobbiamo agire in base ai nostri sentimenti, perciò sto provando a farlo. Harry e Ron pensano che io sia impazzita." Si lasciò scappare una piccola risatina.
Lui sorrise appena. "Sì, beh, sembra che stia peggiorando. Ho sentito i tuoi pensieri per tutta la lezione. So quanto deve essere difficile non dare sfogo ai propri sentimenti, essendo un'adolescente e tutto il resto."
La Granger alzò un sopracciglio. "Essendo un'adolescente? Pensa che, poiché sono un'adolescente, questo sia il motivo per cui ho difficoltà a controllare i miei sentimenti?" Strinse le labbra con fare arrabbiato.
Gli occhi di Severus si scurirono al suo tono. "Attenta al tono, signorina Granger, ti ricordo che sono ancora il tuo insegnante."
Hermione rise. "Un insegnante non dice alla sua studentessa di controllare i propri sentimenti." sibilò.
Sollevandosi in tutta la sua altezza, Severus fissò Hermione. Anche se ammirava ancora la sua bellezza e il suo coraggio avuto in tutti questi anni, odiava i suoi scatti d'ira. Saltava sempre alle conclusioni sbagliate. "Signorina Granger, io non ho mai detto che non sai controllare le tue emozioni perché sei un'adolescente. Io ho detto che potrebbe essere difficile considerando che lo sei. I tuoi ormoni sono ovunque e stai affrontando una grande quantità di stress con il Signore Oscuro, la scuola e l'essere amica di Potter." La fissò per un lungo tempo, osservando come la sua espressione si tramutava da arrabbiata a colpevole.
"Mi scusi, signore. Mi sa che ho parlato a vanvera." Tenne lo sguardo sul pavimento. É vero. Sono solo una ragazzina che ha problemi con i suoi sbalzi di umore e sentimenti. É stato difficile non pensare a Piton.
Severus aveva avuto bisogno di molto autocontrollo per non risponderle. Strinse i denti e la guardò armeggiare con la boccetta d'inchiostro in mano. Sono così imbarazzata. Severus ha ragione, mi comporto come un'adolescente. Devo imparare a controllarmi. Severus sospirò. "Signorina Granger, hai fatto i tuoi esercizi?"
Ella annuì. "Sì, ho fatto del mio meglio per svuotare la mia mente. Tuttavia finisco sempre per pensare a qualcosa che devo fare. Compiti, lezioni, Voldemort"
"Non dire il suo nome!" Sibilò Severus, sussultando. Sentì il suo braccio bruciare a quel nome. Hermione indietreggiò, guardandolo per la prima volta spaventata e preoccupata. Lui istintivamente portò la mano al braccio, sfregando con forza il marchio nero. Guardando nel punto in cui lei aveva lo sguardo, si rese conto di quello che stava facendo. Si fermò e si raddrizzò. "Prova a immaginare di essere in un posto dove nessuno può disturbarti. Un posto 'felice', se proprio vuoi chiamarlo così."
Hermione annuì pensierosa. Magari stando nell'ufficio di Piton, libera dai problemi e dai ragazzi. Io e Piton che scriviamo, il solo rumore é quello della penna d'oca-- Severus alzò un sopracciglio. Gli sembrava strano il fatto di non aver sentito più nulla. Ovviamente era impossibile che Hermione avesse appreso il tutto con questa velocità. Era possibile però che avesse volontariamente smesso di pensare, sapendo che Severus avrebbe potuto sentirla. "Signore, ha per caso trovato qualcosa sulla connessione?"
Piton scosse la testa. "No, ho controllato la mia libreria privata più e più volte. Non c'è nulla che parli di questa connessione che c'è tra di noi."
La studentessa posò la borsa e camminò pensierosa, con ancora la bottiglietta di inchiostro in mano. "C'è qualche possibilità che ci sia qualcosa nella sezione proibita? Non ci vanno molti ragazzi lì. Magari potrebbe farmi un permesso e potremmo incontrarci domani mattina prima che si alzino gli studenti. Possiamo collaborare e magari così troviamo qualcosa. L'ultima opzione sarebbe quella di chiedere a Silente, penso."
La sezione proibita magari avrebbe potuto avere qualcosa. C'è una piccola sezione di libri che Severus non ha. "Non penso che Albus lo saprà, tuttavia, parlargli di questa cosa significherebbe anche dirgli dei nostri sentimenti. Lui e le sue sciocchezze sull'"amore" sarebbero la sua unica risposta. Sarà l'ultima disperata opzione. Incontriamoci domani mattina sul presto, così possiamo dare un'occhiata. Madama Prince ci farà entrare."
Hermione annuì. "Domani mattina presto, ci vediamo allora." Prese la sua borsa e lasciò Severus con I suoi pensieri. Voglio davvero sapere la ragione di tutto questo? Voglio davvero smettere di sentire la sua delicata voce?
La Granger sorrise e lo salutò con la mano, mentre chiudeva la porta dietro di lei. L'aveva definitivamente sentito, a giudicare dal suo sorriso. Severus era nei guai fino al collo. Gli piaceva Hermione Granger.
°MARI°
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Secret of Mine
FanfictionSeverus Piton odia la sua vita. Hermione Granger invece cerca di vedere il lato buono di tutto ciò che può. Ama cercarlo anche nelle cose più difficili...e non si arrende finché non lo trova. Era un'ossessione da cui non riusciva a liberarsi.. l'ult...