𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟸𝟸

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Quando lo spirito si sente perso, non c'è più un momento che può essere definito piacevole nella propria vita

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Quando lo spirito si sente perso, non c'è più un momento che può essere definito piacevole nella propria vita.

Neppure i ricordi... perché sono parte del passato, no? Nessuno può riportarli indietro... nessuno può farli assaporare al meglio, prima di lasciarli andare.

Viviamo attimi quasi impercettibili senza renderci conto di ciò che stiamo vivendo.

Tutto sembra così quotidiano... e perché qualcosa riesce a prendere ancora più valore rispetto a quanto gliene davamo, nel momento in cui rischia di essere persa per sempre...?

E Katsuki era così in quel momento, a guardare la giornata che passava, il cielo che differenziava i colori, le nuvole che volteggiavano silenziose, osservava tutto da quel grande arco che dava sulla città...

Aveva ascoltato le grida di gioia dei guerrieri, i tamburi, i corni... ed aveva quasi affettato la sua carne per colpa di quelle bende che lo avevano legato quasi completamente, come se fosse stato un pezzo di carne messa ad essiccare, da Momo, che con le lacrime agli occhi ed i singhiozzi che minacciavano di uscire, si era fatta forte ed aveva recluso l'Omega...

Perché tutto ciò che avrebbe voluto Izuku, era sapere il proprio compagno al sicuro...

E lui, si era messo buono, in silenzio, ad osservare quel cielo... quella distesa infinita... cercando di comprendere quale scherzo gli avesse tirato addosso il destino.

Era una persona fin troppo realista, cercava di non farsi abbagliare dalle storie e dalle favole di sua madre Mitsuki, ma in quel momento sentiva come se ci fosse realmente una mano sopra di loro che muoveva i fili... volendo a tutti i costi spezzare i loro cuori.

"Katsuki... devi mangiare qualcosa... stanotte noi-".

Ma la sua voce morbida si zittì immediatamente, quando i due rubini incrociarono le sue iridi scure...
Perché in quegli occhi, c'era il puro inferno... poteva vedere le anime dannate che ballavano tra le fiamme, in cerca di libertà... per potersi riversare su chiunque avessero incrociato.

Quegli occhi, erano la furia.

E Katsuki il portatore.

"Lui è vivo".

"Sì... ma tu sei in pericolo, lui non ti vuole qui a rischiare la tua vita. Tu scapperai, e poi lui verrà, e-".

"No... - Scosse la testa, riportando l'attenzione sul cielo celeste, lindo da ogni nuvola - Io lo tirerò fuori di qui... non starò più fermo a guardare. Tu... damerino del cazzo".

Il bicolore si voltò ad osservarlo, rimasto anch'egli in silenzio a pensare a qualche tipo di mossa da fare, pur di sfuggire a quel dolore...

Sapeva quanto loro avessero fatto per lui... avevano ritrovato suo fratello, il primogenito della famiglia Todoroki, ed era vivo. Era stato dichiarato morto, fino a quando quei due non erano sbucati, rendendolo partecipe di tutta quella vita che girava attorno a lui...

E non poteva abbandonare, Endeavor, quel tiranno, non l'avrebbe potuta fare franca...

"Potrebbe essere vivo... conosco mio padre... devo indagare... probabilmente abiliterà qualche tipo di celebrazione pubblica. Ma devo capire... perché lui...? Non... non ci credo che lui abbia smosso tutto per catturare colui che gli avrebbe dovuto portare te".

"Tch... dovresti essere più sveglio, no...? - Le mani affondarono tra le ciocche bionde, stringendosi e facendogli percepire anche del dolore pungente - Io, senza di lui, non me ne andrò... la mia vita in cambio della sua... no?".

Aveva difficoltà anche solo a pensarlo, ma Shouto diede ragione a Katsuki, che distrutto, con il cuore spezzato e l'Omega interiore che ululava disperato, pensava già di sacrificarsi per dare vita all'Alpha...

Un ladrone e un criminale.

Era assurdo come l'amore fosse così inspiegabile... fuori da ogni tipo di costrizione.

I due rubini incrociarono le due iridi bicromatiche, in una silenziose richiesta... quasi fosse una preghiera, un bisogno talmente grande da lasciarlo senza fiato...

"Chiederò in giro... probabilmente si trova nelle celle sotterranee... Ma ci può essere un modo... puoi parlarci dall'esterno... ci sono delle grate e puoi... puoi parlare con lui. Indagherò anche su ciò che sta organizzando mio padre...".

"Bene... - Le spalle del biondo si aprirono, e le gambe si mossero, sollevandosi in piedi, mentre le caviglie rimanevano unite da quelle bende che aveva utilizzato Momo, assieme a quelle sui suoi polsi che si erano colorate di rosso - Portami da lui".

"No! Non ora... - Mormorò Shouto, lanciando uno sguardo alla mora che stette in disparte, con lo sguardo basso ed il tremore sulle mani - È già qualcosa di improvvisato... la notte sarà il momento giusto, meno occhi... meno visibilità. Avrai poco tempo...".

"E se lo ammazzano prima, ah?!".

"No, Katsuki... non succederà... - La voce di Momo lo accarezzò, facendolo voltare lentamente ed incastrando i suoi occhi su quelli di lei - Sta escogitando qualcosa, e sarà teatrale. Ho già visto qualche operazione fatta dal re Todoroki... Ti ricordi la sua presentazione al tuo cospetto...? Quella... quella non era niente".

"Quindi?! Dobbiamo solo aspettare?! E... e se lo stessero massacrando?! Se lo stessero riempiendo di botte?! Magari gli stanno togliendo tutti i denti, e tagliando ogni dito! Quale cazzo è il vostro problema...?! Io non posso stare-".

"E poi...?". Shouto era esausto, era abituato ad agire in solitudine, senza avere alcun tipo di intoppo causato da terze persone...
Ciò che stava avvenendo, gli stava divorando ogni tipo di energia possibile.

"E poi lo porterò via da qui! Lo... Lo proteggerò io stesso! IO sarò la sua fottuta salvezza! Io... io non posso... non posso lasciarlo morire...".

Un tonfo fece strabuzzare gli occhi di Momo, mentre le ginocchia del principe si scontrarono con violenza sul pavimento, sentendosi privato di ogni cosa. Tutto era andato a puttane... ogni cosa...

Aveva sofferto, aveva pianto, aveva anche riso... era stato felice... aveva visto un mondo dietro a ciò che il palazzo reale gli nascondeva.

E quel briciolo di felicità, era crollato... Non sarebbe stato più capace di tirarsi su, come avrebbe potuto?
Il suo cuore era tra le mani del verdino, chiuso dalla ferocia altrui... ma senza quelle mani, sarebbe sopravvissuto?

"Ce la faremo... noi, insieme... Lo prenderemo... - Le braccia della ragazza si avvolsero attorno al collo di Katsuki - Riusciremo a salvare Izuku...".

Lente lacrime iniziarono a sfiorare le guance tirate del biondo, mentre la paura del domani entrava dentro le sue ossa, graffiandole.

Lente lacrime iniziarono a sfiorare le guance tirate del biondo, mentre la paura del domani entrava dentro le sue ossa, graffiandole

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