𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟿

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Un animale rinchiuso in una misera scatola, senza cibo né acqua, furioso verso ogni singolo essere vivente, tranne colui che gli dà un briciolo di affetto in un mondo grigio e tenebroso

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Un animale rinchiuso in una misera scatola, senza cibo né acqua, furioso verso ogni singolo essere vivente, tranne colui che gli dà un briciolo di affetto in un mondo grigio e tenebroso.

Ecco come si sentiva internamente l'Alpha, che con passo svelto si muoveva in mezzo alla gente di quella città, tra schiamazzi e urla, risate e chiacchiere, con i due smeraldi che spiccavano in quella serata puntati verso l'alto, sui tetti.

Quella figura agile e leggera saltava tra gli edifici, schivando legni e bastoni, saltando tra una tenda e l'altra, senza mai sparire dalla visuale del verdino.

Per gli altri era difficile seguire quel passo così veloce, Momo era tentata di affondare la lama del suo pugnale nella gamba di Izuku, giusto per rallentarlo un po'.
Tutto era... Rovinato!

Il piano sarebbe stato semplice, ed invece erano riusciti a rovinare tutto!

E stare al passo era ancora più dura...

I vicoli si rimpicciolirono, le persone diradarono, e alla fine solamente un viottolo oscurato dalle varie torce si aprì di fronte ai loro occhi.
Totalmente buio, come se fosse un angolo nascosto agli occhi degli Dèi.

"Ma che...?". Ringhiò l'Alpha, guardandosi intorno e non vedendo niente, anche la figura fuggitiva era svanita lasciandolo perso con i suoi compagni alla ricerca della sua metà.

I pugni si strinsero con rabbia, le nocche diventarono biancastre e tirate, mentre la rabbia e la furia cominciava a crescere sempre più, ad ogni respiro l'ira bruciava le sue vene.

"Midor-".

"NO! ZITTI! - Sbraitò, iniziando a colpire le casse di legno di qualche negozio del paese, piegando tra le mani le assi - DOVE CAZZO È?! DOVE CAZZO È IL MIO OMEGA?!".

"Oh... Ma bastava chiedere...".

Il tempo si fermò, insieme al respiro del verdino, che lentamente risollevò lo sguardo, osservando come su di ogni tetto apparvero innumerevoli figure, tutte totalmente incappucciate, che iniziarono a fischiare e fare quegli strani... Richiami.

Ma ogni suo senso si attivò alla visione di una capigliatura disordinata, e quasi sotto trance osservò il corpo in bella vista, baciato dai raggi lunari, del suo principe.

Bendato, con la bocca schiusa e il torso nudo, con ogni segno donato da lui perfettamente visibile su quella pelle candida, sembrava come addormentato, mentre una lama affilata, che rifletteva il candore di quella grande sfera biancastra, spiccava appoggiata alla gola.

Bastò così poco... Un movimento talmente fulmineo che nemmeno un battito di ciglia sarebbe riuscito ad andare così veloce.

L'arco venne teso all'inverosimile, e la freccia era pronta ad essere scoccata, mentre nei suoi occhi vedeva solamente il volto del suo Kacchan assuefatto da qualche tipo di... Sostanza.

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