Horeeya

𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟾

L'ingresso nella grande città fu estremamente semplice, non vennero effettuati controlli straordinari, solamente misero in osservazione il loro carico così da poter constatare che gli ospiti non trasportassero quantità esagerate di armi o possibili oggetti pericolosi.

La parte più difficile fu quella prima di superare i grandi cancelli... E quella dopo...

Quindi, l'incubo peggiore iniziale fu proprio il coprire l'Omega...

Katsuki era ancora furioso, talmente incandescente di rabbia che il minimo tocco poteva generare una violenta scottatura.
Avrebbe volentieri staccato la testa del suo Alpha e poi presa a calci tra le dune di quel deserto, se solo ne avesse avuto la possibilità.

Ad ogni parola che usciva da quelle labbra, avrebbe voluto tirargli un pugno per farlo zittire.

Le nostre ultime notti.

No, non poteva accettarlo.
Chi è che proponeva a qualcuno un matrimonio, se l'idea di separarsi era così ovvia?!

E si rese ancora più indisciplinato mentre Izuku tentava ad ogni costo di rendere il suo corpo e la sua essenza il meno regale possibile.
Con veli sempre più variopinti cercava di coprire ogni sua ciocca di capelli, non lasciando vedere quella distesa di grano maturo che si propagava sulla sua testa, e tentò anche di poggiare un velo leggero sugli occhi per evitare una visuale troppo prolungata su quei due rubini così preziosi.

E non poteva negare che, per un momento, il principe gli aveva messo paura.
Sì, il grande Alpha del deserto si prese paura del suo sposo.
Era talmente furioso con lui, che anche i canini divennero pronunciati!
Izuku era seriamente preoccupato che avrebbe potuto staccargli qualsiasi parte del corpo, solamente con un morso...

Sapeva di aver dosato male le parole, ma chi è che riesce a ragionare fluidamente con quelle labbra sulla propria pelle e quegli aromi nell'aria?

Dopo essere stato preparato, il loro ingresso avvenne, facendo maledire il ladrone per aver sprecato quel tempo così prezioso e aver attentato alla propria vita pur di coprire in quella maniera Katsuki, che non fu guardato nemmeno per un attimo!

I cavalli vennero lasciati alle stalle, con Kirishima ed il corvino che organizzavano le varie strumentazioni e pagarono qualche gioiello in più al guardiano per avere qualche accortezza per loro.

La città non era niente in confronto al grande Regno Bakugou.
Gli edifici erano decisamente più sconclusionati, costruiti con rapidità e poca accortezza estetica.

Nelle vie gli usi e i costumi che si potevano vedere nelle altre città non erano i medesimi.
Gli abiti erano più scoperti, e i tessuti non erano quelli sacri e puliti dell'ambiente desertico.

Anche gli aromi del cibo non erano i tipici speziati, ma più calorosi e carichi di sapori più boschivi.

Tutto sembrava andare bene...
Dovevano solamente andare alla ricerca di una persona, ed ella li avrebbe portati fino al loro obiettivo.