Horeeya

𝙴𝚙𝚒𝚕𝚘𝚐𝚘

Le spezie albergavano in quelle vie, che sembravano totalmente in festa... un vociare costante, che non dava la possibilità di ascoltare neppure i propri pensieri.

Ma era bello... potevano sentire la musica, potevano sentire i canti tipici di quelle regioni desertiche.

Tamburi e trombe che suonavano, perché tutti festeggiavano... un matrimonio, nella corte del palazzo reale.

Un matrimonio che avrebbe suggellato un amore, nato per caso, e proseguito per scelta. Avevano scelto di affiancarsi, titubanti e scettici.. ma avevano imparato a muovere quei passi delicati in un mondo sconosciuto.

Ed il popolo li amava, perché avevano fatto del gran bene in quelle strade e verso i confini. Avevano aiutato, avevano addirittura aperto un centro proprio per quei bambini che venivano abbandonati tra le dune, o che perdevano i propri genitori nelle ribellioni...

Momo era speciale e buona, delicata proprio come il suo aroma... il gelsomino, che aveva rapito il cuore del principe Todoroki, che goffo e abbastanza imbarazzato anche solo a rivolgerle la parola, era riuscito a cimentarsi in quella avventura.

Gli inviti per quel matrimonio avevano girato ogni tipo di regione, perché era importante... perché dava la conferma che Enji era stato solamente un tarlo in quella linea di sangue, e che Shouto avrebbe proseguito fiero e buono, assieme alla sua compagna, che con i capelli raccolti e dei bellissimi zaffiri, regalati proprio dal fratello perduto, aveva fatto un'acconciatura, mostrando per la prima volta con fierezza il marchio che aveva sulla pelle.

Quella città era rinata.. con i vecchi reali comunque ad occupare delle stanze nel palazzo, che accompagnavano nella crescita i due novelli sposi, ma delle mani leste e silenziose si muovevano ancora tra quelle vie, in mezzo alla folla...

Sacchetti di monete, gioielli preziosi, coltelli antichi e rari... tutto era ottimo per aiutare qualcuno!
E la bravura, non era mai diminuita...

"Lo sai che non si ruba...?".

I due smeraldi fecero capolino dai veli scuri, incontrando quelle preziose gemme che giorno dopo giorno lo conquistavano sempre più.

"È nella mia natura... dovresti saperlo...". Sghignazzò, premendo dei bracciali appena raccolti in una grossa sacca nascosta tra le pieghe dei veli, mentre fece dei passi nella direzione del compagno.

Il Re... anch'egli nascosto da veli, con quello sguardo affilato che riusciva a fargli cedere le ginocchia...

Allungò piano le mani, afferrando i suoi fianchi e sorridendo, ignorando quella grande folla che faceva su e giù per quelle vie, c'erano addirittura delle capre per quella strada che infastidivano i passanti!

"Hai fame...? Vuoi mangiare qualcosa...?". Sussurrò piano, dando un lieve bacio su quelle labbra morbide, mentre inalò quel dolce aroma che lo raffigurava mescolato al suo, mentre le mani continuarono il suo percorso, aprendosi dolcemente sul ventre dell'Omega...