*ED IO CHE VORREI
SOLO AVERTI PIÙ VICINO*
Cascare nei tuoi occhiMa cosa ho fatto di male.
Sono un disastro , un completo disastro.
Ogni volta che mi affeziono a qualcuno finisco per ferirlo.
Mi sembra di essere maledetta.
Una ragazza maledetta dalla vita.Mi sono stancata di ferire le persone.
Mi sono stancata di dover dare spiegazioni perchè dico la mia opinione
Come se non fosse un diritto.Vado diretta in camera chiudo la porta a chiave e mi lancio sul letto.
Non ci penso proprio a seguire Logan.
Neanche avessi baciato un'altro , mi sembra normale aiutare un persona in difficoltà soprattutto se è in quella situazione per colpa tua.Ecco la colpa la mia più grande nemica insieme ai suoi figli i sensi di colpa.
I continuo a colpevolizzarmi.
E in questo momento una sola persona può aiutarmi.
Nina
La mia NinaMi alzo di colpo e tiro fuori da sotto il letto la mia valigia , apro l'armadio e ci getto dentro vestiti su vestiti.
Acchiappo il giubbotto e lo indosso di sfuggita.
Afferro la valigia e apro la porta.
Con passo lento percorro il corridoio.Scendo scalino per scalino.
E fermo un taxi.
Il taxista abbassa il finestrino
"Dove la porto signorina?"
"All'aeroporto per favore"
Lui annuisce e io salgo sul mezzo.Accendo il telefono e con poche speranze.
Cerco il primo biglietto disponibile per New York.
Fortunatamente ne trovo uno per le 18.00
Controllo l'orario e cerco di capire se sono ancora in tempo per partire.
Segna le 16.05 di venerdì 8 Febbraio.
Tutto ciò mi permette di stare via per tre giorni e tornare a Londra per domenica sera.Il taxi si ferma , pago il taxista e scendo dirigendomi verso l'entrata dell'aeroporto.
Faccio il check-in e salgo sull'aereo.
*********
Arrivare all'appartamento non è stato
Facile e tanto meno spiegare la situazione a Lisa , ma quando le ho detto che volevo solo lasciarmi andare e divermi mi ha preso alla lettera.Ci sono tre momenti in cui riesco a non pensare.
Il primo di questi è quando ballo in discoteca lasciandomi trasportare dalla musica.
Il secondo è quando colpisco il sacco da box senza pietà.
Il terzo nonché quello con maggiore efficacia consiste nel sdraiarmi a guardare le stelle immaginando di abbracciare Cal di fianco a me.E il metodo più semplice è proprio quello di andare in discoteca come una normale ragazza della mia età.
Ed è proprio così che ho passato i tre giorni a New York non contattando nessuno.
Dormendo in aereo e in taxi fino ad arrivare di fronte a casa di Matt che si è offerto per accompagnarmi a scuola e per recuperare lo zaino e un cambio pulito.E ora che mi trovo di fronte all'ingresso immobile con Matteo al mio fianco.
Capisco di voler continuare a non pensare a i miei infiniti problemi.Abbraccio Matt e lo ringrazio per tutto ed entro camminando per il corridoio non salutando nessuno.
Non mi fermo neppure quando sento qualcuno chiamarmi.
Tutto non esiste.
VOGLIO SOLO RIUSCIRE A NON PENSARE.Mi dirigo verso il mio banco e indosso le cuffiette consapevole che le ore con il Prof. Brown saranno estenuanti.
Inizio a scarabocchiare un titolo sul mio quaderno , la sedia nel banco affianco al mio viene spostata.
Mike allunga una mano verso la mia guancia mi porta una ciocca di capelli dietro all'orecchio e appoggia il braccio sulle mie spalle.
Il professore richiama l'attenzione della classe per iniziare la lezione qualcuno bussa alla porta e Logan fa il suo ingresso.
"Prendi pure posto nei banchi liberi e se volevi stare vicino a qualcuno in particolare sarà per la prossima volta" rivela il Prof. andando alla lavagna.
Logan lancia un occhiata scocciata a Mike e si siede dietro di noi.Cerco di seguire la spiegazione ammaliata dal tocco di DEVIL sulla mia spalla.
La campanella suona e io mi catapulto fuori dall'aula , certa che Logan sarebbe stato presente anche alla mia prossima lezione.Le ore successive scorsero con una lentezza inaudità.
Quando uscii dal portone qualcuno mi richiamò ma io proseguii per la mia direzione andando verso Matteo e salutandolo calorosamente.
Adocchiai il mio gruppo osservarmi da lontano ma non mi feci problemi e salii sul veicolo del mio amico."Parti il più infretta possibile" annunciai lui annui e sfrecciò via.
Arrivata davanti alla porta dell'appartamento del campus entrai senza troppi giri di parole e mi catapultai in camera.
Questo ... no
Questo... blehhaw
Questo....oddio
e
Questo è a dir poco perfetto.Dopo aver messo sotto sopra l'intera stanza ero riuscita a trovare il vestito adatto per andare a fare shopping.
Scesi in cucina e senza salutare nessuno feci l'occhiolino a Mel e uscii.Perché Mel era l'unica con cui mi tenevo in contatto e con cui parlavo ad una condizione non doveva rivolgermi la parola in pubblico.
Arrivata al centro commerciale penso di essermi provata una cinquantina di abiti neri per quel dannato giorno.
Il 13 febbraio era vicino e io morivo dalla paura di cosa sarebbe accaduto quel giorno ma finalmente trovai quello che cercavo.
Un abito fantastico , mozzafiato.
Nero con la gonna in velluto e il corpetto ricamato con pizzo semitrasparente.
Che accompagnato da delle decolte sempre nere sarebbe stato perfetto.ALLORA MI SCUSO PER IL RITARDO MA QUESTO CAPITOLO È STATO COMPLICATISSIMO DA SCRIVERE....
LO SO LO SO NON È IL MASSIMO ED È ANCHE CORTO MA IL MEGLIO DEVE ANCORA ARRIVARE.....Ps: potete trovare l'abito allegato sopra
(E la forma al passato ci sarà solo per la fine di questo capitolo e l'inizio del prossimo)
Un abbraccio _mia_❤️
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JUST DO IT
Romans[IN REVISIONE] SE VI PIACCIONO LE STORIE TRISTI AVETE TROVATO QUELLA GIUSTA. 🚫nella storia sono presenti: Emozioni forti/ incidenti/attacchi di panico Nicole è una ragazza solare, timida, testarda e dolce ha sedici anni e viene da Miami. Con la s...