Four appoggiò la carta che aveva in mano, rivolgendo alla sorella un segno d'assenso per aver illustrato correttamente i suoi effetti.
Tutto sommato la mocciosa aveva dimostrato una certa attitudine, seppur ben celata e profonda, al Duel Monsters. Non che sarebbe mai diventata una campionessa come lui, non ne aveva assolutamente la stoffa, ma almeno avrebbe scalato la vetta di tanti duellanti mediocri.
Dal canto suo, Chloe guardava il fratellone tutta contenta. Era bello passare del tempo anche con lui, si era decisamente sbagliata sul suo conto. Prima o poi avrebbe dovuto chiedergli scusa per averlo aggredito... no, quella volta se l'era meritato.
La ragazza trovava piacevole essere seguita da qualcuno che aveva almeno una vaga attitudine a sorridere, tanto per cambiare.
"Ah, ho capito." disse, continuando a sorridere al ragazzo "Con te è molto più facile che con Chris."
Il secondogenito scrollò le spalle, replicando "Oh, probabilmente lui è più bravo con i duellanti che non hanno come livello di partenza lo zero assoluto."
"Ma io non partivo dallo zero assoluto. Le regole di base le sapevo."
"Solo quelle." ridacchiò l'altro "Assomigli proprio tanto alla carta che ti ho regalato."
Il sorriso della fanciulla si allargò a quelle parole e gli disse "Ti ringrazio ancora, è bellissima."
Four rise sotto i baffi, notando quanto fosse incredibilmente ingenua.
"Comunque questi sono gli effetti dei tuoi mostri. Cerca di ricordarteli e fai pratica." disse, cambiando discorso.
"Certo Thomas, ti ringrazio." fece, per poi chiedere "Ma come faccio a fare pratica da sola?"
Il diciottenne prese il proprio deck e lo mischiò diverse volte, per poi appoggiarlo sul tavolo.
"Guarda, ti faccio vedere." le disse.
Estrasse le prime cinque carte e le tenne in mano, spiegando "Questa si chiama mano di prova. Con le carte che hai pescato cerchi di metterti nella posizione migliore possibile."
Sotto gli occhi meravigliati della ragazza, che osservava ogni singola mossa con estremo interesse, Four giocò la propria mano.
"Per prima cosa attivo l'effetto di Bambola Bisque: scarto un Burattino Arnese, in questo caso Bambola Tetra, per evocarla specialmente."
Fatta quella mossa, continuò "Ora evoco normalmente Humpty Dumpty, per poi attivare la carta magia Duplicazione di Macchine."
Il ragazzo evocò così dal deck altri due Humpty Dumpty in posizione di difesa.
"Ora sovrappongono due Humpty Dumpty di livello quattro e evoco Ingranaggio Gigante X, un supportino che ho aggiunto al mio deck."
La fanciulla guardò l'evocazione Xyz con occhi sognanti.
"Non ho ancora finito. Attivo il suo potere speciale e con esso rimuovo un'unità Xyz e mi aggiungo alla mano un mostro di tipo macchina di livello quattro o inferiore, in questo caso Bambino Terrore."
"Quante mosse!" esclamò Chloe, facendo del suo meglio per seguirle tutte.
Il biondo sorrise, dicendo "E il meglio deve ancora venire. Attivo il potere di Bambola Tetra dal cimitero: bandisco Humpty Dumpty da lì per evocarla specialmente."
"Perché questo sarebbe il meglio?"
"Perché ora ho due mostri di livello otto sul terreno e posso sovrapporli per evocare un mostro che non ha eguali in tutto il Duel Monsters: il solo e unico Numero 15 Burattino Arnese Macinatore Gigante."
Come il potente mostro numero ebbe toccato il terreno si avvertì una sorta di tremito, come se la carta stesse cercando di comunicare qualcosa.
La dodicenne guardava rapita quella carta, incapace di staccarle gli occhi di dosso. Emanava una sensazione strana, come di puro potere trepidante per uscire. La stessa sensazione che aveva provato evocando Numero 50 Navenera di Corn.
"Concludo il mio turno posizionando una carta coperta."
Come ebbe fatto anche ciò, disse "Visto, sorellina? In un turno ho evocato due mostri Xyz e mi sono creato una protezione. Mica male, eh?"
"Ho capito. Grazie per avermi fatto vedere."
Fu proprio in quel momento che la porta si aprì.
Chloe si irrigidì non appena udì quel rumore e lentamente si voltò, trovandosi dinnanzi esattamente ciò che si aspettava: un ragazzo dai fluenti capelli argentati che la guardava severamente.
"Pronta per l'interrogazione?" le domandò "Non ho portato la bacchetta, tranquilla."
"Peccato, magari le serviva." ridacchiò Four.
Fu solo in quel momento che il primogenito parve accorgersi della sua presenza e si voltò verso di lui con sguardo indagatore.
"Questo è inaspettato. Come mai qui?"
Il secondogenito si alzò dalla sedia, riprendendo le proprie carte e mettendo via il deck.
"Ho aiutato Chloe con i compiti." rispose con un sorriso beffardo "Quindi non c'è bisogno dell'interrogazione, prof."
Five lo fulminò con lo sguardo. Fu palese la sua tentazione di rispondergli, ma poi posò invece lo sguardo sulla sorella.
"Precedimi nella solita saletta per la cena. Darò per buono che tu abbia studiato come ha detto nostro fratello."
La dodicenne annuì debolmente, per poi mormorare "Perché? Non puoi venire con me?"
"Ho una questione da discutere con Four, poi ti raggiungo."
La ragazzina ebbe l'istinto di muoversi, ma il suo corpo non le obbediva. Ciò che fece, invece, fu nascondersi dietro al diciottenne.
Quest'ultimo ridacchiò alla scena, per poi dire "Tranquilla, non ti mangia. Il cannibalismo non lo pratica più da qualche anno."
"Chiudi il becco." sbottò stizzito il maggiore, per poi aggiungere "Chloe, non lo ripeto."
Apostrofata in quel modo, la fanciulla ricevette lo stimolo necessario e mosse le proprie gambe, uscendo dalla stanza.
Una volta che i due furono soli, il maggiore guardò l'altro con tale intensità che qualsiasi segreto celato nella sua anima non avrebbe avuto luogo in cui nascondersi, nemmeno si fosse rifugiato nelle profondità della terra.
"Che c'è?" domandò il ragazzo dal ciuffo biondo, sentendosi a disagio sotto quello sguardo.
"Toglimi una curiosità... non le hai insegnato il trattamento dei fan, vero?"
"Ma ti pare? È troppo giovane per comprendere i veri piaceri della vita." rise in risposta.
"Bene. Ma ho un'altra domanda..."
"Ancora? Quante ne hai? Almeno facciamo prima."
"Solo una." il tono del primogenito si era indurito "Non ti avevo detto di non interferire col mio ruolo di mentore?"
Il maestro dei Burattini Arnese scrollò le spalle, replicando "Dovresti ringraziarmi se ha imparato qualcosa. Quando sono entrato l'ho trovata a letto a frignare come una poppante."
"Capisco."
Con quella semplice parola, il mentore diede le spalle al fratello e uscì.
Four sospirò mentre la tensione nella stanza svaniva come una bolla su un ago non appena fu rimasto solo.
Una volta che suo fratello Five si fu allontanato a sufficienza, uscì a propria volta dalla camera di Chloe, dirigendosi ad incontrare Three e Tron per la cena.
Il mentore giunse in breve tempo alla saletta, dove avrebbe condiviso il pasto con la sorella. Sperò che quest'ultima avrebbe mangiato senza fare storie, non era in vena di altri stupidi capricci o era la volta buona che gliele dava.
Quando entrò la trovò seduta con le mani appoggiate alle proprie ginocchia, lo sguardo basso fisso sul tavolo e i capelli che le cadevano davanti al viso.
"Vedo che non hai ancora cominciato a mangiare." le disse, raggiungendo la sedia dall'altra parte del tavolo.
Sedendosi su di essa, il maggiore aggiunse "Ottimo. È buona creanza attendere tutti i commensali, sono felice di vedere un minimo di galateo da parte tua."
Sul tavolo erano presenti due piatti di pasta fredda, riccamente decorati. Gli ingredienti che componevano quelle portate erano stati disposti in modo tale da sembrare delle opere d'arte.
"Perché è questo che stavi facendo, giusto? Non vorrei pensare che stessi ignorando il piatto in un ennesimo capriccio."
Chloe scosse debolmente la testa e con movimenti degni di un bradipo allungò la mano verso il piatto, lo afferrò e lo avvicinò a sé.
Il ventenne stava per dire qualcos'altro ma si bloccò di colpo non appena vide una lacrima solitaria abbandonare il volto della sorella per cadere verso il pavimento e disperdersi in esso.
"Stai piangendo." le disse "Perché?"
La fanciulla non rispose subito, come se stesse raccogliendo le energie per farlo. Poi alzò debolmente la testa e guardò il fratello con occhi lucidi.
Cominciando a piangere, riuscì a rispondere tra un singhiozzo e l'altro "Perché non mi vuoi più bene."
Il primogenito trasse un profondissimo sospiro, poi si alzò e con pochi passi la raggiunse.
Lei alzò lo sguardo nella sua direzione e proprio in quel momento Five le adagiò le mani sulle spalle.
"Sei la mia sorellina, io ti vorrò sempre bene. Qualsiasi cosa accada."
Aveva pronunciato quelle parole con una sicurezza e una spontaneità di cui lui stesso si stupì.
La dodicenne si sentì estremamente sollevata da quella frase, il cui tono ne faceva trasparire la completa sincerità. Five le voleva bene, non poteva esserne più felice.
"Scusa, fratellone." mormorò.
Il ragazzo spostò la propria mano destra sul capo della fanciulla e le scompigliò dolcemente i capelli.
"Scuse accettate, birbantella."
Chloe ridacchiò a quel nomignolo, segno che il mentore l'avesse effettivamente perdonata. Four aveva proprio ragione.
Five tornò alla propria sedia e senza aggiungere altro si mise a mangiare. Sorridendo, la ragazza fece altrettanto, decisamente sollevata.
Finita la cena, il primogenito si alzò dalla sedia e condusse la fanciulla di nuovo in camera sua.
Una volta lì, la guardò e le disse "Forza, datti una sciacquata e mettiti il pigiama. Io ti aspetto qui."
Senza fare storie, ritenendo che non fosse il caso di farne, la dodicenne obbedì. Si recò in bagno, si diede una rapida sciacquata e poi si recò alla cabina armadio.
Emerse poco dopo, indossando il proprio pigiama. Riteneva di sapere cosa sarebbe successo da lì a poco... se suo fratello voleva agire come la sera precedente, la aspettava una lezione serale.
"Eccomi." disse, dirigendosi verso il letto "Facciamo lezione anche stasera?"
Il ventenne annuì e si mise in posizione. Si misero come la sera precedente, con lei tra le gambe del ragazzo.
Il maggiore aprì il libro, lo stesso della sera precedente, ma ad un altro capitolo.
"Avrei voluto parlarti della storia di Yugi e Seto, ma quel particolare racconto dovrà attendere. Ce n'è un altro che ha la priorità." le spiegò.
Gli occhi di Chloe caddero sul titolo del capitolo, ovvero "La duellante senza destino."
L'illustrazione della pagina precedente raffigurava una ragazza, piuttosto giovane, con lunghi capelli castani legati in una coda di cavallo.
La ragazza rimase particolarmente colpita dal vivace vestito rosso che ella indossava.
"Questa chi è, fratellone?" domandò.
"Lei è Misa, la protagonista della storia che sto per raccontarti oggi." le rispose.
Affascinata, la fanciulla ascoltò attentamente la lezione che si sarebbe svolta.
Notando di avere la sua attenzione, Five prese parola "Un tempo esisteva un luogo chiamato Accademia del Duellante, dove gli studenti andavano per imparare a diventare dei grandi maestri di Duel Monsters."
"Oh, davvero? Esiste ancora qualcosa di simile?" chiese la fanciulla.
L'altro scosse la testa, rispondendo "No, con l'arrivo dell'energia Synchro tutto è cambiato e il duello non è più visto esattamente come allora."
"Energia Synchro?"
"Quella è una storia per un'altra volta, ora ascolta questa."
La dodicenne annuì e lo lasciò proseguire.
"Misa Kiyomizu era una studentessa che si era iscritta all'Accademia del Duellante. Durante l'esame di ammissione dovette scontrarsi contro una delle professoresse della scuola."
"Caspita! La sua storia comincia con un duello simile? E la mia che è cominciata prendendo a pugni Thomas."
Quell'esclamazione così spontanea ebbe il potere di far ridacchiare Five, che poi proseguì nella propria spiegazione.
"La professoressa mise in campo fin da subito un mostro molto potente, L'Arcidemone Stella Infernale. E Misa dovette usare le sue migliori strategie per poterla contrastare."
Il ventenne si protese verso il deck della sorella e da esso, con una rapida mossa, estrasse una carta specifica, che poi mostrò alla ragazza.
"La chiave della sua vittoria fu questa carta." disse, tenendo saldamente tra le mani Ragazza Maga Bacca.
La fanciulla guardò la carta sgranando gli occhi, meravigliata e stupita.
"Ma quindi la leggendaria duellante di cui parlava Thomas... è Misa?" domandò.
Five annuì e spiegò "Sì, Misa era nota come la maestra delle Ragazze Maghe. Ne aveva un sacco nel deck, ed è proprio per questo che questa carta era così potente nelle sue mani."
"Che vuoi dire?"
"È molto semplice. Il fatto è che questa carta è potente in un deck Ragazze Maghe. In un deck che non ne contiene, risulta pressoché inutile."
Fece una pausa, poi aggiunse "La grande abilità di Misa è stata mettere insieme il deck in modo tale che carte apparentemente deboli avessero tutte una loro funzione. Il segreto di un buon deck è la sinergia, quando l'archetipo gira bene."
Chloe annuì, non volendo ammettere di non aver compreso perfettamente l'ultimo concetto esposto dal fratello.
Il primogenito credeva effettivamente in ciò che stava dicendo... ma pensava anche che se hai una carta così potente da annientare l'avversario, la costruzione del resto del deck in effetti può essere un pochino superflua.
Five proseguì nel narrare le vicende che avevano coinvolto la leggendaria duellante, ma si rese conto ben presto che stava parlando da solo. La sorella, infatti, era volata improvvisamente nel mondo dei sogni.
Con un sorriso, il maggiore mise via il libro, la adagiò delicatamente al letto, le rimboccò le coperte e la lasciò da sola nella camera.
Finalmente anche lui poteva avere un po' di riposo, se lo meritava veramente.
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Yu-Gi-Oh Zexal - Legami di Sangue
FanficLa giovane Chloe è vissuta sotto una campana di vetro posta da suo fratello Yuma. Il vetro comincia ad infrangersi quando la fanciulla scopre la propria vera origine: il sangue più nobile scorre nelle sue vene. Dilaniata da questa rivelazione, dovr...