Resto qui da solo e improvvisamente una profonda inquietudine giunge devastandomi.
La consapevolezza di non sapere niente di me è scioccante, per quanto possa cercare di concentrarmi non una briciola di qualcosa che possa ricondurmi a me stesso mi arriva.
Mi incammino verso la mensa dei poveri che mi ha indicato Jimin. C'è una fila chilometrica mi adeguo.
Le persone presenti sono impressionanti, sebbene io non sia di certo presentabile mi sento molto diverso da loro.
Ripenso a Jimin e al coraggio che ha avuto aiutandomi. Gli altri due uomini quando mi hanno visto alla toilette sono scappati via, non ha avuto paura di me potevo essere un delinquente... quando ho rotto lo specchio... Un pazzo... Lavora al Fake Club... Non devo scordarlo.
Davanti a me c'è un vecchio nonostante i suoi abiti logori non è tanto male, ha un curiosissimo cappello sembra una bombetta di quelle che si vedono nei film. Sta facendo le parole crociate su un vecchio giornale recuperato chissà dove, è lercio quanto lui.
-scusi...
Chiedo.
-cosa vuoi?
Risponde brusco.
-mi presterebbe la penna? Solo un secondo gliela restituisco subito.
Me la passa continuando a guardarmi.
Sul palmo della mano mi scrivo Jimin e Fake Club...ho paura di dimenticarlo e potrebbe essermi utile. Gliela restituisco.
Lui mi guarda spazientito, strappando una pagina del giornale e riscrivendo quanto mi sono annotato per poi porgermelo.
-la mano suda... E si cancellerebbe tieni idiota.
Prendo il foglio e con cura lo ripiego e lo metto in tasca.
-sei messo male le hai prese?
-si.
-da quanto sei sulla strada?
-da poco.
-devi imparare a sopravvivere.
-puoi aiutarmi?
-ok se vuoi possiamo stare un po' insieme ti darò qualche dritta. Come ti chiami?
Ci penso un attimo e ripeto il nome che mi ha dato Jimin.
-Jk... Mi chiamo Jk credo.
-ok Jk io sono Osmo, sono olandese e sono qui in questo fottuto Paese da sei anni.
Dai muoviamoci che fra poco si mangia.È così iniziano giorni difficili vivere da homeless è destinarsi a patire. Osmo certo sa come cavarsela sa dove dormire... Posti sicuri intendo... Qui le gang di notte ne combinano di tutti i colori. Se la prendono soprattutto con noi che siamo i più deboli. Mangiamo alla mensa tutti i giorni e periodicamente ci facciamo dare dei vestiti puliti dai frati, il resto della giornata lo si passa vagabondando qua e là... Osmo mi racconta che nel suo Paese aveva una moglie un figlio una volta, mi racconta di quando era bambino... Io non posso dirgli nulla di me... Sono nato quel giorno... Quando mi hanno picchiato quasi a morte e mi ha ritrovato Jimin ribatezzandomi con il nome Jk.
Lui non insiste ha capito che il mio passato è buio per me e che facendomi domande mi mette a disagio.
Mi insegna a giocare a carte... A riciclare le bottiglie di vetro presso i supermercati per avere qualche moneta... Oppure quelle di plastica nei distributori...
Certe notti ci ripariamo nei sottoscale di qualche ente pubblico oppure di qualche grande condominio di quelli senza usciere, lui conosce un sacco di posti.
È passato più di un mese da quando vivo così, abbiamo avuto anche qualche brutto momento, Osmo si è accapigliato con uno ed io per difenderlo ci ho fatto a botte. Mi sono scoperto forte pronto a difendere chi conta per me. Strano che quella sera non ho difeso me stesso.
Gli altri homeless da quella volta non ci disturbano più. Siamo una strana coppia.
Oggi le bottiglie di vetro le ho portate io in supermercato erano tante e pesavano, Osmo non si sentiva bene... A differenza di me che non l'ho mai fatto... lui non ha mai perso l'abitudine di cercare cibo nei bidoni del supermercato. Io faccio un pasto soltanto alla mensa dei frati non mangio merda.
Lui si ostina a recuperare avanzi che poi lo fanno star male.
Io con i pochi spiccioli mi prendo quando posso un pacco di biscotti per il mattino...poi resisto.
Uscivo dal supermercato e mi è caduto l'occhio su un volantino... FAKE CLUB...
Scritto a lettere cubitali...non potevo non notarlo... con gli orari degli spettacoli, sul retro le foto degli artisti, mi è venuto un colpo c'era anche Jimin... In abiti succinti aggrappato ad un palo con un sorriso sexy.
Non nascondo che ne ho presi un paio.
Quando sono tornato da Osmo dormiva, ed io ho potuto guardarmelo in pace.
Posso dimenticare tutto ma non lui... Che mi ha teso la mano in un momento terribile.
-ma è una donna o un uomo?
La voce di Osmo giunge sgarbata alle mie spalle.
-è un Angelo... Osmo... Se non ne hai mai visto uno...
Gli rispondo rapito da quegli occhi verdi.
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Un'altra vita
FanfictionUna notte dopo aver accompagnato la fidanzata a casa John ritorna a piedi verso casa, l'ora tarda e la mancanza di un taxi in giro gli fa prendere la decisione di abbreviare il ritorno passando per un quartiere malfamato. Viene aggredito e picchiato...