Confessioni e riflessioni

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(Capitolo riveduto e corretto il 7/5/2024)​Entro i primi di Febbraio, dopo poco più di un mese da quando vi erano entrati, i ricoverati al San Mungo dell'ala Auror vennero tutti gradualmente dimessi. Il 5 era un venerdì gelido e nevoso e tutti si riunirono di prima mattina nell'ufficio di Harry per fare il punto della situazione. C'era da discutere delle ultime segnalazioni in merito a potenziali avvistamenti di mannari e decidere il piano d'azione da lì in poi. C'erano Harry, Draco, Ron, Hermione, Ginny, Theodore e i tre che avevano seguito il caso fin dall'inizio ossia Mike Spungen, Calvin Penn ed Evelyn Fergusson. Dell'accaduto di fine Dicembre si erano portati dietro tutti le proprie cicatrici, alcune destinate a rimanere per sempre tanto nei loro corpi, quanto direttamente nell'anima.«Ben tornati. Come state?» fu la prima cosa che chiese Hermione appena tutti più o meno ebbero raccattato una sedia su cui appostarsi. Cercò in particolare gli occhi di Theodore, Ginny, Penn e Fergusson, che erano quelli rimasti più a lungo al San Mungo.«Io sono pronto a partire anche ora se serve.» rispose per primo un sorridente Penn, con tanto di un cenno d'assenso da Fergusson che l'affiancava.«Abbiamo scoperto una cosa che credo dobbiate sapere.» disse invece Theodore un po' meno lieto. Tutti lo squadrarono curiosi a parte Ginny ed Evelyn. Indicò proprio le due ragazze prima di proseguire. «Il contagio da sangue di vampiro mi ha lasciato addosso un curioso effetto che non so se definire maledizione o benedizione: in corrispondenza del plenilunio divento più debole, se non mangio a sufficienza e non mi scolo pozioni ricostituenti potenti rischio seriamente di morire di fame e le ferite non rimarginate si deteriorano o riaprono. Per quello avevo avuto quella brutta ricaduta a inizio mese durante la guarigione. Sotto la luna nuova invece mi sento addirittura meglio del normale e ho notato dei lenti progressi nella rigenerazione di ferite anche maledette.» piegò il capo di lato, lasciando oscillare le lunghe ciocche scure che gli erano scivolate sull'orecchio mezzo mozzato. Tutti notarono che una parte della cartilagine e la pelle erano rigenerate di pochi centimetri, ed anche la punta del naso mancante sembrava essere lievemente meno rovinata di com'era il mese prima. Era pochissimo, ma comunque un miracolo. Il ragazzo raddrizzò la testa e proseguì.«Ora sto abbastanza bene comunque. Posso lavorare, anche se per cinque giorni al mese circa - non so per quanti anni o se per il resto della vita - dovrò stare al San Mungo.» Concluse, cercando Ginny con un'occhiata d'intesa.«Noi invece ... » prese parola infatti la ragazza, indicando sé ed Evelyn. « ... l'esatto contrario. In plenilunio il nostro corpo sembra più forte, le ferite guariscono meglio anche se non al pari della curiosa rigenerazione di Theo. In novilunio diventiamo invece sensibilmente più deboli, ma nulla di allarmante. Questo è l'unico effetto che i morsi dei mannari ci hanno offerto a quanto pare. Avrei preferito amare di più la carne al sangue come mio fratello Bill, ma mi devo accontentare.» scherzò, con un sorriso così luminoso da cancellare quasi la brutta cicatrice che le deturpava parte del viso e del mento.«Mh, sì, direi che è qualcosa di importante da sapere.» ammise Harry, scrutandoli con un accenno sorpreso. «Dobbiamo comporre le squadre che si occuperanno di questo caso e delle azioni sul campo, e dobbiamo tenere conto di tutti questi fattori. Se avete altre osservazioni importanti da riferire non esitate dunque.»Tutti tacquero, limitandosi ad annuire.Hermione con un gesto delicato della bacchetta fece volare fra le mani di Theodore, Ginny, Fergusson e Penn un piccolo fascicolo. Tutti gli altri ne erano già a conoscenza da giorni.«L'abbiamo preparato negli ultimi giorni, è il documento più aggiornato. Contiene un riassunto di tutti i resoconti verificati in queste settimane, le informazioni utili sul caso e i rapporti vari. Ringraziamo Ron per il dono della sintesi.»«Sì beh, le poche informazioni utili.» ammise mesto il rosso.«Non abbiamo piste?» domandò Fergusson.«Nessuna per ora, sembrano scomparsi.» intervenne Draco. «Abbiamo perlustrato davvero ogni singolo luogo di quelle segnalazioni, anche quelle apparentemente più inutili come una vecchia babbana che si lamentava di schiamazzi sul bosco vicino casa sua.»Ci fu un attimo di silenzio desolato, rotto dal fruscio delle pagine che venivano sfogliate e lette, quindi prese parola Harry.«Da domani inizieremo a muoverci in gruppi da tre per le perlustrazioni, molti dei nostri sono già impegnati in casi di eguale urgenza e col vostro ritorno ho effettuato delle sostituzioni: non ho potuto concederci letteralmente una strega o un mago di più. Gli obiettivi sono sempre gli stessi in cui abbiamo lavorato nelle ultime settimane. Boschi, campi, foreste, villaggi e comunità isolate. Saranno solo perlustrazioni diurne alla ricerca di tracce di magia di qualsiasi genere o raccolta di testimonianze di avvenimenti insoliti.»«Perché solo diurne?» osservò Fergusson.«Per poter aumentare in sicurezza il campo di ricerca e minimizzare il rischio di uno scontro in inferiorità numerica. Prima scoviamo qualche traccia, e poi potremo organizzarci bene per una perlustrazione notturna o un'irruzione tutti insieme: ora sappiamo di cosa sono capaci.»«Mh.» annuì la donna che si fece bastare tale spiegazione senza contestazioni.«Inoltre sarà un lavoro sfiancante, pomeriggio e sera dovrete avere il tempo di riposare.»«Alcuni dei nostri intanto ... » intervenne Draco, cercando gli sguardi di Spungen e Nott nel sottintendere che parlava delle Serpi. « ... sono a lavoro sulle ricerche inerenti alla questione della profezia. Di questa misteriosa donna "pura" destinata a morire.»«Già, ed eventuali ricerche anche da parte nostra non faranno male.» aggiunse Hermione. «Alterneremo la mattina fuori e il pomeriggio e la sera a dedicarci alle indagini più teoriche.»Tutti annuirono, nessuno sembrava intimorito dalla mole di lavoro, semplicemente desiderosi di trovare finalmente uno spunto utile.«Per le squadre pensavo di lasciare intatto il gruppo di Spungen-Fergusson-Penn, visto che ormai siete affiatati e avete lavorato bene insieme.» Spiegò Harry. «Per il resto pensavo Granger-RonWeasley-Nott e Malfoy-GinnyWeasley ed io.»«Una serpe per ogni gruppo.» fece sarcastico Nott. «Ci stai usando come radar per la magia oscura, Potter?» sembrava per qualche ragione più ostile del necessario verso di lui. Non era mai stato un gran simpaticone, ma mai aveva usato un tono così acceso nei confronti di nessuno.«Già.» ammise con un'alzata di spalle tranquilla Harry.Tutti tesero un'occhiata cauta ai due, confusi, manco si aspettassero di vedere Nott saltargli alla gola, ma Il ragazzo si limitò ad un annuire deciso, compiaciuto.«Bene, apprezzo l'onestà.» «Vorrei proporre una modifica.» si intromise Ginny. «Io al posto di Hermione o di mio fratello.»«Perché?» chiese Harry, perplesso. Chiunque in quella stanza non sapesse della rottura di Ginny ed Harry fece la stessa faccia, domandandosi perché mai la rossa non volesse stare in squadra col suo storico fidanzato.«Perché penso sia meglio che io e Nott stiamo nella stessa squadra. Nei giorni vicini al plenilunio e al novilunio uno compenserà l'altra e avremo due team più equilibrati.»Il ragionamento era così impeccabile che, sebbene Harry volesse opporsi e assicurarsi di stare vicino a lei in ogni missione, si ritrovò ad annuire. Improvvisamente c'era un'altra idea che gli dava ugualmente fastidio: quella di non poter avere Draco in squadra.Ron, che aveva ascoltato la sorella con un cipiglio dubbioso, si accostò al profilo di Hermione, le sussurrò qualcosa e dopo un po' la ragazza prese parola.«Andrò io con Harry e Malfoy.»Approvate quelle modifiche si divisero effettivamente in gruppetti per accordarsi circa l'orario in cui incontrarsi la mattina dopo e spartirsi le prime mete da perlustrare. Quando furono tutti d'accordo e iniziarono a lasciare l'ufficio di Harry, l'unico a non uscire fu Nott. Il ragazzo si accostò la porta alle spalle, chiudendosi dentro l'ufficio col Grifondoro.«Che c'è?» gli fece Harry, spiazzato.«Volevo fare una chiacchierata con te.» il suo sorriso era poco rassicurante come sempre da quando aveva quella cicatrice che lo estendeva. Anche se Harry dovette ammettere che sembrava meno vistosa di un mese prima.«Dimmi, qualcosa sul caso?» Harry era in piedi di fronte a lui, e per guardarlo negli occhi dovette tirare un po' su il capo: era davvero uno spilungone.«No, ti ho già detto tutto quello che c'era da dire di fronte agli altri. Piuttosto. Da quant'è che te la fai con Draco?»Harry quasi sbiancò. I suoi occasionali incontri col biondo erano sempre stati di una cautela incredibile, e anche molto sporadici in quelle ultime settimane. Si erano baciati spesso in ufficio, una volta si erano dati appuntamento a casa sua, un'altra erano finiti per rinchiudersi nel solito stanzino, un'altra ancora nell'archivio. Ma si erano sempre tenuti ben alla larga da occhiate indiscrete, limitando quasi a zero le uscite insieme. A giudicare dal suo ghigno, il Serpeverde sembrava abbastanza sicuro di quel che diceva. Quanto sarebbe stato utile negare?Vedendolo in difficoltà fu ancora Nott a parlare.«Tranquillo, non lo dirò a nessuno, non me ne frega niente del pettegolezzo da segretarie.»«Come diamine ... ?» mugolò Harry, imbarazzato.«Come l'ho capito? Beh, per iniziare, Potter francamente penso che solo un omosessuale o un castrato lascerebbe una bella ragazza come Ginny Weasley ancora vergine, dopo esserci stato insieme tutto quel tempo.»Harry si morse nervosamente un labbro, come controbattere?«Diciamo che settimane fa era un sospetto, ed oggi è diventata una certezza.» proseguì impietoso Nott. Sembrava in un certo modo trovare divertente il suo imbarazzo. «C'è qualcosa di diverso nel modo in cui vi guardate e parlate, è come se foste finalmente diventati una squadra e non i due capi di due sezioni che convivono per forza di cose. Poi era curioso il fatto che avessi scelto proprio Draco e non me nella tua squadra. Dato che un mese fa lo disprezzavi tanto potevi mandarlo con la Granger e Ron Weasley e avere le squadre equilibrate che volevi tu ed anche quelle che ha pensato Ginny. Invece è come se ti fossi voluto tenere vicino le due persone che vuoi proteggere di più. O sbaglio?»«Sbagli.» borbottò Harry. «È perché non condivido le sue scelte tattiche, Nott. Ti fai troppe seghe mentali.» trovato un appiglio per la possibilità di negare l'evidenza lo fece.«Non le condividi e lo metti in squadra con Ginny?»«Con ME e con Ginny. Per assicurarmi che segua le mie direttive.» precisò Harry, che stava iniziando a trovare quel sorriso irritante.«Va bene, va bene.» sospirò Nott, con la condiscendenza pacata dell'adulto stanco di litigare con un bimbo. Poi il sorriso del ragazzo svanì di botto. Gli si fece più vicino, scrutandolo con un'occhiata apertamente severa. «Malfoy non è un tipo dal carattere forte come Ginny, Potter. Anche se fa il duro non è resistente come lei alle perdite, ed è anche molto solo. Se gli fai del male non ha dozzine di amici e parenti da cui sfogarsi e trovare conforto. Quindi ... »Harry iniziò a scorgere un nesso lampante, qualcosa con cui fermare la parlantina dell'altro e smettere di sentirsi sotto accusa.«Da quando te la fai con Ginny, Nott?» lo affrontò, con un sarcasmo infastidito. «Sembri saperne molto delle sue sofferenze per la storia con me. Anzi, sembri saperne molto di lei in generale.»Fu il turno del Serpeverde di mostrare stupore ed anche una discreta preoccupazione.«Prima Ginny ti ha chiamato "Theo". Non l'aveva mai fatto. Immagino che con un mese di tempo in ospedale abbiate avuto modo di chiacchierare molto, di fare amicizia o ... qualcosa di più?»Nott, che di norma si gettava a braccia aperte in faccia alla morte, ora sembrava quasi intimorito dalla portata delle intuizioni dell'altro. Harry si rese conto di aver toccato in qualche modo un tasto dolente, quindi ammorbidì il tono.«Senti, parliamoci chiaro, ok? Siamo adulti, lavoriamo fianco a fianco. Sì, ok, "me la faccio con Draco" come dici tu. Ma non è una relazione seria, solo qualcosa di fisico. E sì, sono gay. Ho amato profondamente Ginny al punto che per lei sento ancora un affetto fortissimo, ma fisicamente non eravamo compatibili, mancava qualcosa è innegabile. Ci ho messo tanto a capirlo, ero disposto a trovare una soluzione qualsiasi al mio "problema", ma lei non ha voluto e ci siamo lasciati di comune accordo. Non sai quanto rimpiango di averla fatta soffrire, di averle fatto perdere tutti quegli anni dietro a me.» concluse mesto.«Non li considera una perdita di tempo.» intervenne Nott, a voce bassa, lo sguardo sfuggente. «Dice che è stata felice con te, sesso a parte. E sì, in un mese abbiamo parlato molto e fatto molto. Sai, avere la faccia sfregiata entrambi a quanto pare è una cosa che unisce.» spiegò con un sorriso amaro. «Ma non voglio che la gente sappia che stiamo insieme, ok?» rialzò lo sguardo nel suo, nuovamente deciso.«Perché?»«Avanti Potter. Ci puoi arrivare anche da solo. È passata dallo stare col salvatore del mondo magico a ... me. Sono uno scarto di questa società, il mio cognome è fango, non ho il rispetto di nessuno. Sono un rudere già a vent'anni e ho addosso una maledizione che mi rende una cavia vivente del San Mungo. Con che faccia potrebbe portarmi davanti ai suoi genitori? Hai visto Ron che bisbigliava con la Granger e poi lei si è offerta di venire con te e Draco? Cosa pensi le abbia detto? Palesemente il fratello non si fida a lasciarla sola con me e vuole controllarci. Tutti quanti la tratterebbero di merda, le direbbero le cose più sgradevoli alle spalle, cercherebbero di convincerla a trovarsi di meglio, i suoi non mi accetterebbero mai. Quindi tu tieniti il mio segreto ed io mi tengo il tuo, ok?» concluse secco, voltandosi verso l'uscita.Harry strinse le labbra. In quel momento Theodore gli ricordò molto Lupin quando si trincerava dietro le sue paure pur di non assecondare l'amore per Tonks. «Nott.» lo richiamò cauto. «Non dirò niente a nessuno. Ma penso dovremmo estendere il patto ad un'altra cosa.»«Mh?»«Io cercherò di non diventare un rimpianto per Draco e di non lasciarlo alla sua solitudine, ma tu cerca di non diventare un rimpianto per Ginny, perché anche se sembra indistruttibile anche la sua forza ha un limite. Smetti di cercare di ammazzarti in missione ogni volta che puoi e quando questa storia sarà finita, ti prego, accetta il lavoro d'ufficio che ti aveva proposto Shacklebolt quando hai perso la gamba. Hai già mortificato il tuo corpo a sufficienza per le colpe di tuo padre, e lei ha già perso così tanto.»Theodore lo guardò come se lo vedesse davvero per la prima volta. Abbozzò un sorriso meno inquietante di quelli di prima e zoppicò gli ultimi passi in favore della maniglia della porta.«Lasciarla da sola a fare questo lavoro di merda e starmene seduto al calduccio in un ufficio a leggere rapporti? Piuttosto mi inietto una fiala di sangue di vampiro e vedo se mi ricrescono le dita e la gamba, per tornare ad affiancarla al meglio. O hai dimenticato che siamo sempre meno qui dentro?» dichiarò con un sarcasmo duro.Harry non poté impedirsi di sorridere, colpito dal suo coraggio o forse semplicemente dalla devozione che l'altro aveva dimostrato per Ginny. In quel momento non se ne rese conto, ma non sentì alcuna gelosia.Mentre Harry discuteva con Nott, nell'ufficio accanto al loro Draco aveva invitato Ginny a fermarsi per scambiare due parole. La rossa seppur sorpresa aveva acconsentito, e così si erano ritrovati soli, ognuno seduto da un lato della scrivania.«Vuoi davvero parlare o mi hai chiesto di venire solo per fare figura?» scherzò Ginny quando l'altro si mostrò esitante troppo a lungo.Draco era diviso fra il bisogno di chiarirsi e la volontà di proseguire come sempre aveva fatto in vita sua, fingendo di non avere buoni sentimenti. Fu con malcelata riluttanza che fece appello ad un briciolo di coraggio.«Volevo chiederti ... scusa.» mormorò, nella maniera più dignitosa e tranquilla che potesse.«Eh?» fece lei, spiazzata. Lo fissò basita come se gli si fosse appena aperto il terzo occhio in fronte.«Per essere scappato, quella notte, anziché provare attivamente a salvarvi.» si spiegò quasi spazientito il biondo.«Perché, avevi altra scelta?» gli chiese sarcastica. «Senza offesa, ma non credo che contro tutti quegli avversari avresti potuto farcela da solo.»«Ah.» fu il turno di Draco di essere spiazzato. «Pensavo fossi arrabbiata con me e per questo non volessi stare in squadra insieme. Beh, in ogni caso mi dispiace di non aver saputo fare di più.» non sapeva nemmeno lui perché si stesse scusando con quella ragazza che tanto disprezzava. Forse Harry gli aveva contagiato il senso di colpa.«Non sono arrabbiata con nessuno a parte quei pazzi, Malfoy.» garantì lei schietta, scrutandolo ancora con malcelato stupore. «Ma grazie comunque per il gesto, non credevo fossi capace di chiedere scusa.» lo sfotté divertita.«Quindi hai chiesto un cambio davvero semplicemente per riequilibrare le squadre?»«Sì. E anche perché Theodore è il mio attuale ragazzo e se devo crepare voglio farlo accanto a lui.» ammise schietta.Ora era lei ad avere il terzo occhio a giudicare dalla faccia di Draco.«Lui non vuole dirlo in giro, ne è tipo terrorizzato. Ma io so che siete buoni amici e te lo sto dicendo per dimostrarti che mi fido di te.»«Grazie.» mormorò un po' stordito. «Quando ... ?»«Harry ed io ci siamo lasciati prima di Natale. Mentre con Theo ci siamo iniziati ad avvicinare in ospedale. Prima eravamo come due vecchi che parlavano delle proprie ferite, poi due colleghi un po' soli e annoiati che discutevano di lavoro fra un acciacco e l'altro, poi ... diciamo che ci siamo piaciuti subito, e che io ero stanca di essere sola e di essere così pubblicamente vergine. Sai, questa faccenda dei mannari e delle prede vergini non mi ha lasciato una bella sensazione in tal senso.» spiegò con un sorriso provocatorio.Draco distolse lo sguardo con la scusa di leggere alcuni documenti che ormai sapeva a memoria, non voleva rischiare di farsi scoprire imbarazzato.«Sono felice per voi.» abbozzò persino l'alone di un sorriso.«Mi sono resa conto che il tempo scorre davvero in fretta e con esso la vita e le occasioni ci passano davanti allo stesso ritmo. Se non le proviamo ad afferrare subito - specialmente quelli con un lavoro come il nostro - è possibile che non le coglieremo mai. C'è molto di più in Theo di un mancato Auror suicida con un padre pazzo. Non me ne frega di quante dita gli mancano o se il suo viso tornerà intero o meno, mi piace, punto. Se non avessi osato non l'avrei mai capito.»Il biondo alzò un'occhiata interrogativa verso di lei. Sentiva chiaramente che da qualche parte fra le righe c'era un altro messaggio ma non capiva precisamente quale.Ginny lesse perfettamente il suo dubbio.«Sì, ti sto consigliando di guardarti intorno anche tu, Malfoy. Non sei condannato a vivere tutta la vita da solo. Si capisce che non sei felice nemmeno un po', e anche se per alcuni te lo meriti secondo me no. Meriti di essere felice, di farti una vita, ritrovare degli amici. Contatto umano, insomma.»Stavolta Draco arrossì davvero. Perché gli era appena venuto in mente il risibile dettaglio che da un mese a quella parte i suoi unici contatti umani erano stati proprio con l'ex fidanzato della ragazza che aveva di fronte. Come l'avrebbe presa se l'avesse scoperto? Certo, non avevano mai davvero fatto sesso fino in fondo, ma baciarsi, masturbarsi o darsi piacere col sesso orale non è che fosse proprio una cosa da niente. Per lui meno che mai.«Grazie del consiglio, Weasley. Lo terrò a mente, promesso.» gli uscì un po' più triste di quanto volesse, perché viveva ancora nel dubbio che gli eccitanti piccoli incontri con Potter fossero solo frutto degli slanci ormonali del moro. Riuscivano a chiamarsi per nome solo nei momenti di intimità, una volta rimesse su le mutande tornavano ad essere Potter e Malfoy, invece Ginny già chiamava la sua nuova fiamma "Theo". Gli sarebbe piaciuto vivere un amore così, immediato, facile, esplicito, perché tale era ai suoi occhi. Perché finiva sempre con l'essere invidioso della rossa? Ma soprattutto, se anche fosse riuscito a far innamorare Harry, che relazione avrebbero avuto? Ancora non scopavano e già si nascondevano come due criminali.«Tu sei gay, vero?» la ragazza ruppe il filo dei suoi pensieri.Lui la guardò con rinnovato stupore.«Eh?»«Non ti ho mai visto baciare o anche solo frequentare una ragazza, eppure te ne ronzavano intorno parecchie. Anzi, non ci guardavi proprio, sembravi più preso da Zabini. Non fare quella faccia stupita dai, sei un bel ragazzo, ti sbirciavamo un po' tutte anche se ci stavi mortalmente antipatico.»Draco capì dal suo sguardo che stesse un po' giocando a indovinare, basandosi semplicemente sulla sua reazione.«Sì, lo sono.» si sorprese da solo di quell'ammissione che gli scappò con una naturalezza totale, quasi in tono di sfida. Si era forse stancato di vivere nell'ombra? Prima d'allora l'aveva ammesso solo a Blaise ed Harry, anche se era abbastanza sicuro che Theodore l'avesse capito da solo già da un pezzo.Ginny sgranò gli occhi e fece un sorriso strano, le guance leggermente più colorate del normale come se la cosa in qualche modo la intrigasse.«Non hai nessuno che ti piace?»Draco premette le labbra con forza per impedirsi ancora una risposta schietta. Capì perché aveva perso il controllo: si sentiva solo e gli mancava avere un amico o un confidente. L'unica persona che frequentava era Harry e non è che potesse confidargli facilmente di amarlo.«Ok, ho capito.» sospirò Ginny, alzandosi dal suo posto con uno sbuffo divertito.«Eh? Cosa hai capito?» avvampò Draco.«Che non ne vuoi parlare e non sono affari miei.» dedusse placidamente. «Se non ti serve dirmi altro andrei.»«A posto così.» la congedò il biondo, stringendo le labbra. Ci stava quasi prendendo gusto, a parlare schiettamente.Lei gli sorrise, e per un attimo gli parve di rivedere sul suo viso quella gioia infantile, tipica delle ragazzine ai tempi della scuola, capace di far sbiadire il brutto sbercio che le rovinava il volto.Quando la rossa si richiuse la porta alle spalle lui si sentì tremendamente solo. Il pensiero di dover mendicare amicizia così lo rese nervoso e si pentì in tempo zero d'essersi confessato.Ginny e Theodore si incrociarono nel corridoio dopo qualche minuto, erano usciti dagli uffici di Harry e Draco praticamente ad una manciata di attimi di distanza, e si affiancarono solo quando Theo fu sicuro che non ci fosse nessuno a guardarli nei dintorni.«Che ti ha detto Draco?» le disse curioso lui.«Che è innamorato di qualcuno.» cinguettò lei divertita. «Eh? Te l'ha proprio detto?» suonava dubbioso, ma incapace di trattenere un sorriso sornione.«Non proprio, diciamo che l'ho intuito. Ma ... cos'è quel sorriso, piuttosto? Non dirmi che tu lo sai?»«Non tradirò il mio unico amico, Ginny.» la rimproverò lui.«Ah! Ho beccato l'unico Serpeverde leale della storia.» lo sfotté lei. «Sai che è gay, vero?»«Penso l'abbia capito un po' chiunque lo conosca bene, ormai.» sospirò ironico. «A parte Lucius e Narcissa Malfoy, temo.»Ginny fece una smorfia infelice conscia che, specialmente nelle famiglie purosangue, l'omosessualità fosse malvista da secoli.«Potremmo dargli una mano. Avanti sputa il rospo, di chi è innamorato? Zabini? Cavoli, se è Blaise capisco perché Draco ha sempre quell'aria un po' mogia. Si sa quando tornerà?»«Non inizieremo il gioco del è lui o non è lui, non intendo dire niente né immischiarmi in una cosa simile.» mise le mani avanti Nott, deciso a non lasciar trapelare alcun sospetto del fatto che, in un certo senso, si era appena immischiato eccome negli affari privati dell'amico. «Blaise forse non tornerà, si sta trovando piuttosto bene dov'è. E comunque non è lui, mettiti l'anima in pace.»Ginny rise. «Non dirmi che è Spungen?!»Nott rise più forte ma non rispose.Il discorso con Ginny aveva scosso Draco più di quanto la ragazza avrebbe mai potuto immaginare, ma anche Harry aveva avuto di che riflettere dallo scambio con Nott.

La profezia del cerchio scarlatto [Drarry]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora