𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏

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(𝐻𝑦𝑢𝑛𝑗𝑖𝑛 𝑃𝑜𝑣)

"O dai Hyunjinnie! Non puoi portarci sempre in tutti i negozi"

Come al solito quel nano di Changbin si doveva lamentare del mio shopping, non è colpa mia se invito i miei amici al centro commerciale e ci sono sempre i miei negozi preferiti aperti.
"Ma sei tu che hai accettato di venire, nanetto" ribattei io irritato con 5 borse di vestiti in mano. Ma dato che non mi bastava, Chan si era offerto di aiutarmi. Sempre gentile papà Chan.

L'unico che non parlava era Minho, lo capivo: proprio quella mattina una ragazza a scuola si era dichiarata davanti a tutti in mensa a lui, ci teneva così tanto che gli ha promesso che sarebbe stata una moglie perfetta. Ma come mi aspettavo Minho disse no, non gli piacevano le ragazze che facevano il primo passo, e che fossero così dirette sul parlare del futuro. In realtà non credevo nemmeno gli piacessero le ragazze, ha sempre fatto complimenti ai ragazzi in palestra. Abbiamo sempre avuto dei dubbi. In generale Minho era un ragazzo popolare tra le ragazze e quel pomeriggio stava in silenzio ripensando a quella ragazza, un po' mi faceva pena; dopo essere stata rifiutata è corsa via piangendo.

Non che mi interessasse tanto, non la conoscevo e nemmeno Minho; si erano scontrati una volta in biblioteca. Ma si può? Con Minho proprio no, al nostro primo incontro mi picchiò perché lo presi in giro davanti ai suoi compagni del gruppo di scienze. Giorno indimenticabile. Mi girai e vidi un negozio di Versace: "Qui, entriamo qui!"

Dopo un'ora uscimmo e ognuno tornò a casa propria a piedi, io ero sempre a disagio perché dovevo passare davanti a vicoli frequentati da gente non raccomandabile. Così mi sforzai e canticchiai un canzoncina. Un vecchio mi si avvicinò e mi sentii morire dentro. "Hey giovane, la vuoi un po' di magia?" mi chiese e io feci no con la testa. Lui sbuffò e si incamminò, ma dallo sporco giaccone perse un quaderno, era vecchio con la copertina marrone tutta rovinata. Però mi attraeva, e senza farmi notare dal vecchio lo raccolsi e corsi a casa. Entrato, salutai mia madre e mi chiusi in camera. Sfogliai il quaderno con le pagine giallastre, ma non c'era scritto nulla su nessuna di esse anzi alcune erano state strappate. Quello che mi colpì era che più giravo le pagine e più mi accorsi che guardando il lato il numero di pagine verso la fine non diminuiva, non finiva mai? "Che strano" dissi tra me e me.

Dopo cena decisi di riesaminarlo, ma ottenni lo stesso risultato. Così mi venne l'idea perfetta e iniziai a scrivere un diario, un diario infinito è fantastico no?

"Caro diario, è stata una giornata pesante oggi ma molto divertente. Minho ha ricevuto una dichiarazione e sono andato coi miei migliori amici a fare shopping. Poi mentre tornavo a casa ti ho trovato quando sei caduto dal barbone. E nulla, spero di usarti molto, anche perché sei infinito. Tuo Hyunjin"

Lo chiusi e mi distesi sul letto, guardai un po' il telefono per noia e mi sentii terribilmente stanco. Improvvisamente il diario che avevo riposto sul comodino si aprì sulla mia pagina di oggi. Nella pagina affianco vidi delle parole cominciarsi a formare scritte in un bellissimo corsivo elegante. "Shopping: forse lingua di uno straniero chiamato Hyunjin"

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𝐴𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑛𝑒𝑙 1846, 20 𝑚𝑖𝑛𝑢𝑡𝑖 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎

(𝐹𝑒𝑙𝑖𝑥 𝑃𝑜𝑣)

Come al solito il mio maggiordomo Jim mi aveva già lasciato in camera da solo. Potevo finalmente guardare il mio bellissimo quaderno. Aveva la copertina marrone e mio padre me lo aveva comprato in un negozio molto particolare anche se non mi ha mai dato altri dettagli. Lo ammiravo nelle mie mani e lo sfogliai, pulito e inutilizzato. Mi alzai e presi la mia penna piuma di pavone e una boccetta di inchiostro nero. Come mi sedetti, notai delle scritte, un diario. Forse non le avevo notate, le ha scrisse un certo Hyunjin e usava delle parole proprio strane e per nulla eleganti, non aveva nemmeno una bella scrittura. così mi appuntai nella pagina a fianco "Shopping: forse lingua di uno straniero chiamato Hyunjin". Che strano però, non aveva mai sentito queste parole, forse il mio amico Seungmin si.

Riguardai il quaderno e vidi la mia frase venire cancellata da una linea, mi stupii e la riscrissi sotto ma venne cancellata comunque. Così provai a scrivere solo Shopping e la linea sbarrò ancora la parola. Così mi ricordai che recentemente era stato fatto un'esorcismo qui in città e provai a scrivere sul quaderno pensando fosse stato posseduto "Puoi smettere di sbarrare la mia frase?". Attesi ma ci volle un po' prima di veder scrivere "Ma chi sei? Un libro che parla?"

𝐌𝐲 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐞 (𝑯𝒚𝒖𝒏𝑳𝒊𝒙)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora