(𝑀𝑖𝑛ℎ𝑜 𝑃𝑜𝑣)
Portai Han con me sul tetto dell'edificio che dava sul mare.
Era un ufficio di marketing perciò durante il weekend ci andavano solo pochi impiegati e se ne andavano dopo le 18, orario in cui arrivammo noi pochi minuti dopo.
Andammo in bici, lasciandola sul fianco tra i cespugli, saliamo per le scale di emergenza e ci ritrovammo sul tetto.
Ci avvicinammo alla rete che impediva di sporgersi e insieme guardavamo in silenzio la bellezza del mare e del tramonto color ambra con striature rosate."Tieni" dissi dando a Han una barretta al cioccolato.
Lui la prese e cominciò a mangiare.
"Come mai mi hai portato qui senza invitare gli altri?" mi chiese con la sua solita dolce voce e le guance piene che sembrava un quokka.
"Perché? Non ti va di stare solo con me?" chiesi io.
Lui ridacchiò "Non ho mai detto questo. Solo di solito stiamo tutti assieme" poi prese il suo telefono flip di vent'anni fa, era il solo che potesse permettersi per ora, e lo accese mostrandomi la galleria, c'erano molte foto del nostro gruppo ma molte solo nostre.
Dovevo riconoscere che aveva ragione, passavamo molto tempo assieme stando nella stessa casa, condividevamo tutto: dal materiale ai gossip.Non riuscii a trattenere il sorriso, poi presi il mio telefono e misi su Spotify la nostra canzone preferita: Want So Bad; e seduti ci girammo ancora verso il mare.
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A casa mia avevamo più stanze, obbligati dai miei genitori Han ebbe una stanza accanto alla mia.
Ma lui di notte piangeva, spaventato dagli incubi che faceva, e non riusciva a trovare conforto.
Così veniva da me.
E si addormentava tranquillo tra le mie braccia, finendo per venire rimproverati entrambi dai miei genitori il giorno dopo.Mangiammo i noodles in scatola e bevemmo la ramune soda, chiacchierammo molto e ridemmo come non mai.
Come al solito poi una foto assieme, ne facevamo 20 al giorno per ricordo, le raccoglievamo, stampavamo e le attaccavamo alla lavagna in camera mia.
Stavamo ore a guardarle e a ricordare tutte le nostre avventure, anche le più piccole e insignificanti.Ma quella sera fu diverso.
Ci mettemmo sul letto pronti a guardarci un film, di solito lui si addormentava dopo 5 minuti, ma non quella volta.
Rimase steso, con la testa sulle mie gambe, sveglio.
Poi si girava, guardando su verso di me, con espressione dolce mentre io ero concentrato sulle scene del film.
"Cosa c'è?" Chiesi.
"Nulla" rispose lui.
"Però continui a fissarmi senza badare al film" dissi io rivolgendo il mio sguardo a lui.
Lui sorrise dolcemente "Sai Minho, non credo tu sia un bad boy. Penso tu stia solo provando a nascondere il fatto che non riesci a trovare la persona giusta per te e rifiuti tutti quelle ragazze".Feci una pausa.
Effettivamente aveva ragione: io non avevo mai trovato quella giusta.
Una era troppo appiccicosa, una snob, una chiacchierona a cui piaceva sparlare degli altri... e beh lo sapete il resto, no?
Altre erano gentili ed educate, lo dovevo ammettere, ma non le sentivo come una possibile compagna."Il concetto di amore è difficile Han, ai vostri tempi la maggior parte dei matrimoni erano decisi dai genitori. Le cose sono cambiate" gli dissi.
"Però continui a sforzarti di trovarne una perfetta per te".
Lo fissai, poi piano annuii.
Lui rimase silenzioso e su girò verso lo schermo.
Dopo qualche minuto di silenzio imbarazzante chiese: "Perché ti concentri su di loro? Cambia prospettiva e prova coi ragazzi no?".
Io arrossai: "Eh? Ma che dici? Io gay? No no mai".Poi guardai il film, mi si strinse un nodo in gola e non riuscivo a liberarmene.
La sua idea era fondata, ma forse non riuscivo ad ammetterlo che forse in fondo era lui.
Già al nostro primo incontro lo avevo visto e mi aveva colpito.
È sempre così carino, dolce e perfetto.
Perfetto per me e lo sapevo, mi vergognavo e basta.Mi ci vollero alcuni minuti per prendere coraggio: "In realtà Han io ho già trovato la persona perfetta, solo non riesco a dirlo".
"Ah si? Ti posso aiutare io se vuoi, conosco la ricetta per una pozione magica d'amore infallibile" si offrì.
Io sorrisi: "Non serve. Quella persona sei tu".
Si girò a pancia in su, con la nuca sulla mia coscia; cercava sul mio viso il segno di una bugia.
Ma vedendo che non ce n'erano rimase sorpreso ed esitò nel dire altre parole.Quella notte si fermò in camera mia a dormire come sempre ma non dopo un incubo, fu una sua richiesta.
Abbracciavo il suo docile corpo, emanava un leggero calore che io amavo e le sue mani erano sempre ad accarezzare le mie braccia intorno al suo busto.
"Come mai hai deciso di restare dopo quello che ho detto?" Gli chiesi.
"Perché me lo chiedi?" Mi chiese lui: "pensavo anche tu lo avessi notato".
"Cosa?".
"Anche io penso tu sia perfetto per me".
Le mie braccia si strinsero saldamente ma con affetto a lui.
Il mio ragazzo.
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𝐌𝐲 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐞 (𝑯𝒚𝒖𝒏𝑳𝒊𝒙)
FanficNel 21° secolo, Hyunjin trova un vecchio quaderno e vi scrive il resoconto della sua giornata usandolo come diario. Allo stesso tempo, nel 19° secolo, il principe Felix trova lo stesso quaderno e legge ciò che Hyunjin ha scritto. I due iniziano a sc...