𝐌𝐲 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐞 (𝑯𝒚𝒖𝒏𝑳𝒊𝒙)

𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟗

(𝐹𝑒𝑙𝑖𝑥 𝑃𝑜𝑣)

Passai la notte a ripensare a Hyunjin e alla sua voce.
E ovviamente alle parole dei suoi amici.
Sorrisi.
In camera con me c'erano anche Seungmin e Jeongin che erano rimasti a dormire da me e, mentre loro erano ormai addormentati da molto, io sorridevo ripensando a Hyunjin.
Finché non mi addormentai.

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Il giorno dopo decidemmo di andare a fare una passeggiata per il paese.
Le donne stavano lavando i panni nel fiume, i bambini correvano per le strade inchinandosi al nostro passaggio, gli uomini ricchi parlavano nei cafè e gli operai finivano di costruire un palazzo.

Ci fermammo in un piccolo bar all'angolo della via principale, Seungmin diceva che era il più buono di tutta la città e ci sedemmo per fare una pausa.
Mangiammo tutti: io i pancake, Jeongin un muffin al cioccolato e Seungmin i brownies.
"Almeno sono meglio dei tuoi" commentò.
Io lo guardai storto: "Ahah, grazie".

"Hey ma quello è il paffutello-?" Chiese Jeongin scrutando la folla dove si intravedeva il piccolo apprendista Han.
"Ah eccovi!" Si fece strada e arrivò a noi ansimante "ho un'altra pozione da provare sul libro".
Io ero un po' esitante e gli dissi: "Siediti prima, dopo verremmo alla bottega e proveremo okay?".
Lui si sedette e lo invitai a ordinare offrendo io.
"Oh ma non posso" disse esitante.
"Te lo sto offrendo io, non hai bisogno di rifiutare" lo rassicurai.
Jeongin gli si avvicinò all'orecchio, anche se lo sentimmo tutti, e gli disse: "Io accetterei se fossi in te".
Così finì per mangiare una ciambellina.

Ci incamminammo verso la bottega mentre Han aveva ancora la ciambella in bocca rendendo le sue guance ancora più puffose e carine.
Anche Jeongin la pensava come me mentre Seungmin lo guardava con uno sguardo disgustato (come sempre era diffidente).
Quando entrammo si sentivano vari profumi di spezie e fiori.
"Stai preparando un profumo?" Chiese Seungmin.
"No, è un'acqua profumata per lady Lee" rispose Han.
"Mia madre?" Chiesi.
"Si, è stata una sua richiesta".

Nel mentre prese una boccetta con un liquido molto denso trasparente.
"Ecco, spero questa formula sai corretta adesso".
Presi il quaderno e glielo aprii, lentamente versò il liquido sulle pagine.
Aspettammo ma nulla, stavolta non succedeva proprio nulla.

"Credo sia un fallimento anche questa volta..." Han guardò giù sospirando ormai arreso.
"No dai, magari c'è bisogno di più prove e pratica" lo provai a rassicurare.
Non so esattamente cosa ma lui prese un'erba da un tagliere e la grattugiò così tanto che ormai sembrava polvere; la mise dentro la boccetta col liquido è agitò tutto bene per un bel po' di tempo mentre io e i miei amici lo guardavamo senza realmente capire che stesse facendo.
Poi tutto sicuro si avvicinò al quaderno e butto sopra tutto.

.
.
.

Non vidi più nulla, era tutto buio.
Pensavo di essere caduto e di aver sbattuto la testa senza rendermene conto ma non capivo.
Ero solo nel vuoto letteralmente.
Poi dal nulla apparve Seungmin che imprecava.
Dal lato opposto stava Jeongin che continuava a guardarsi intorno senza capire come me.
Poi Han che si grattata il resto del capo così mi avvicinai.
"Che è successo?" Chiesi.
"Non lo so, non capisco... ero sicuro stavolta" rispose.
Poi mi resi conto di non avere nemmeno il libro con me e iniziai a panicare.
Poi in lontananza si vedeva una fioca luce e tutti ci incamminammo verso di essa fino a riuscire a toccarla.

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Tornò tutto buio, ma si sentivano cantare gli uccellini.
Un suono dolce e il vento che accarezzava la mia pelle.
Le mie mani accarezzavano la soffice erba.
Piano aprii gli occhi riuscendo a scorgere i fili d'erba e una piccola coccinella appoggiata su uno di essi.
Con calma mi sedetti e guardai su.
Incrociai lo sguardo con due occhi scuri e intensi, un viso giovane e dai lineamenti perfetti, le labbra carnose e color pesca.
Di fianco a lui c'erano altri tre ragazzi, tutti seduti sul prato con un telo rosso a fiori.
Esitai.
Ero sicuro che quel ragazzo fosse Hyunjin, il ragazzo che mi regalo tutti i dipinti, le poesie, i sorrisi delle ultime settimane.
Così sussurrai "Hyunjin-?".
I suoi occhi si accesero come candele: "Felix?".