Capitolo 1

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-Ringraziamo il professor Callaghan per questa preziosa intervista, ma ora passiamo alle più recenti novità sul "mostro di Fresno". È il ventiquattresimo omicidio nell'ultimo mese lungo tutta la West-coast; quelli che sembravano essere omicidi sporadici e personali, a seguito di più recenti investigazioni, si inizia a parlare di una possibilità setta e rituali misantropi a scopi religiosi. I cittadini lungo tutta la costa sono allarmarti e chiedono al governo federale una maggiore protezione per le possibili vittime che per il momento sembrano essere principalmente donne dai venti ei quarantasei anni, circa un metro e settanta di altezza e capelli castani.

-Diversi sindaci della metà sud della California hanno alzato il coprifuoco generale per le otto di sera, che, per le persone che corrispondono all'identikit generale delle vittime, si abbassa fino alle sette di sera. Il detective Hall, a capo delle investigazioni da Portland fino alla nostra San Francisco, definisce queste manovre "inutili ed una sifda aperta verso il colpevole che lo sproneranno ad una maggiore attività". Secondo le sue premonizioni, la prossima città a venir colpita da questa tragedia che non sembra avere fine, sarà Los Angeles. -La pelle sintetica del divano scricchiolò ed il telecomando cadde a terra, aprendosi in due e facendo saltare una delle due batterie alcaline. -Come sempre, se voi, oppure una persona di vostra conoscenza, corrisponde al preannunciato identikit, riponete molta attenzione ai vostri dintorni; e se credete di essere in particolare pericolo, non esitate a chiamare il numero in sovraimpressione. Questo è tutto per le notizie di questa mattina, qui Andrew Kopowski e ti auguro una buona giornata, San Francisco. A seguire, Manuel Judges per il meteo.

Partì la musica di intermezzo della trasmissione che illuminò la stanza di blu per qualche secondo, abbastanza perché venisse svegliata dal riflesso dello specchio. Si rigirò nel buio e cercò il telecomando con la mano senza successo così accese la lampada sul tavolino di vetro. Grugniva tentando di recuperare la vista sfocata, accecata dalla luce dello schermo. Si sedette stropicciandosi gli occhi e poggiando i piedi a terra spostò dei mozziconi di sigarette sulla moquette.

-Merda... -sussurrò massaggiandosi le tempie. La sua mente era occupata a ricostruire la giornata precedente al blackout: aveva un vago ricordo di essere tornata a casa la tarda sera, seppur il resto fosse indefinito. Sentiva un fischio nelle orecchie ed il suo intero corpo era teso, dolorante.

Appena il mal di testa si fece più accettabile si mise a controllare la stanza alla povera luce della lampada ed il riflesso verde della mappa del paese sullo schermo. Mancavano le sue ciabatte a terra; c'era qualche filtro bruciato caduto dal piattino di ceramica e cenere sparsa in cataste su tutto il tavolino di vetro...

-... settantatre gradi Fahrenheit questa mattina lungo la costa, ventiquattro nelle periferie di San Francisco e...

... il telefono non era visibile da nessuna parte; il telecomando era a terra, distrutto e sviscerato, una sola batteria restare e l'altra persa tra la polvere ed i grumi di capelli caduti ed incastrati tra i batuffoli della moquette...

-... parzialmente nuvoloso nel pomeriggio con prevista pioggia verso il calare del sole mentre...

... almeno tre bottiglie di birra vuote a terra, una delle quali si era svuotata in caduta, lasciando una chiazza scura sotto il becco...

-... Qui era Manuel Judges: passo la linea a Phoebe Krombach per un'intervista escluvisa con un artista la cui fama non fa che crescere esponenzialmente. Ma questo non prima della pubblicità!

... i pantaloni collassati contro la parete; le tende coprivano completamente la luce solare, ma in una vi era un sottile taglio che faceva entrare un flebile raggio di luce. Era come ispezionare una stanza sconosciuta nonostante fosse il suo salotto da anni. Si alzò, mentre sullo schermo passavano prezzi, prodotti e gli attori a presentarli. Con la coda dell'occhio vide la luce rossa ad intermittenza del telefono fisso e schiacciò uno dei tasti con un sonoro "click" e susseguente statica.

-Hai due nuovi messaggi -Beep-: sette e cinquantadue del mattino, lunedì quindici ottobre: Sarah, qui è il detective Remington che ti parla. Abbiamo un nuovo sospettato ed una nuova vittima tutto in una mattinata. Vieni il prima possibile in centrale: abbiamo molto da fare e non abbastanza tempo. -Sospirò. Beep- Otto e trenta del mattino, lunedì quindici ottobre: Sarah, so che non è un buon momento con le indagini e tutto, ma sono preoccupato per te. Non rispondi da più di una settimana alle mie chiamate né ai miei messaggi ed io vorrei solo sapere come stai. Voglio poter rimediare. Richiamami quando te la senti. -Beep. Beep.

Guardava ovunque nella stanza per trovare le ciabatte, o qualcosa da mettere sotto i piedi mentre ascoltava passivamente i messaggi. Digrignò i denti con un sospiro sentendo il secondo di questi e decise che era meglio ignorarlo. Aprì le tende e venne accecata dalla luce per un momento prima di riprendere la vista con un filtro verde che rendeva i bordi le ombre del salotto indistinguibili dal resto. Al di fuori della finestra, una delle grandi strade correva come un torrente impetuoso di macchine, camion e mezzi pubblici sotto di lei. Lo smog era visibile ad occhio nudo come piccole nuvole scure che si dissipavano nell'aria una volta colpita dalle correnti.

Riprese il programma con il suo inconfondibile jingle di strumenti a corda.

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*Nota dell'autore*

Grazie per aver letto in primo capitolo e spero vi sia piaciuto questo piccolo inizio agli avvenimenti de L'Ombra di Dio.
Doveva essere più lungo ma poi ho deciso di tagliarlo in due, quindi continua direttamente nel secondo capitolo!
Fatemi sapere cosa ne pensate: accetto tutte le critiche!! :DDDD

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