Una volta entrata in camera, poggiai la scatola sul letto, legai i miei lunghi capelli castani e iniziai ad andare alla ricerca di qualche oggetto interessante. La prima cosa che trovai era un dolce orsacchiotto bianco che a causa dell'eccessiva polvere aveva assunto un color grigiastro.
Lo avevo ricevuto in dono a Natale dai signori Styles.
Prima che partissimo, mia madre era molto legata a questa famiglia non ricordo il perchè, ero solo una bambina ma ricordo che spesso venivano a cena da noi e iniziavano a parlare e parlare per molto tempo. Notai che in quella scatola c'erano tutti oggetti che collegavano a questa famiglia e la cosa era piuttosto inquietante. Ogni regalo, fogli con scritto sopra il loro nome era lì dentro.
Forse la mamma non voleva portare con sè cianfrusaglie inutili.
Ma la cosa che mi colpì di più fu una specie di agendina nera.
Curiosa di sapere cosa ci fosse scritto non indugiai a prenderla tra le miei mani ma appena aprii la prima pagina entrò nella stanza una volata di vento che fece volare i fogli dei miei disegni dalla mia scrivania.
Un brivido mi percorse per tutto il corpo come se un fantasma mi fosse appena passato accanto. Così senza perdere tempo andai verso la finestra per chiuderla.
Con la mano spostai delicatamente la tenda di velo bianco. Guardai per un secondo fuori al giardino dove affacciava la mia camera e la mia attenzione fu subito richiamata da quel ragazzo moro che si dirigeva verso il garage. Aveva una pezza nella tasca anteriore dei jeans, una canotta bianca macchiata di olio delle auto e leggermente affaticato teneva fra le braccia alcuni pezzi da ricambio per la Chevrolet. Non mi accorsi nemmeno della presenza del nonno nel garage, ero pietrificata nel guardare Harry posare sul pavimento quei pezzi di motore. Sorrise a nonno Fred, cercavano di fare il più veloce possibile per entrare tutti i pezzi in garage prima che cominciasse di nuovo a piovere e dato che ci erano riusciti Harry tirò un sospiro di sollievo.
Portò la mano destra all'altezza della sua fronte per poi asciugarsi quel po' di sudore che aveva, alzò lo sguardo sempre con il braccio alzato e i suoi occhi si fermarono proprio sulla mia finestra.
Sul suo viso si formò ancora una volta quel sorriso che tanto mi irritava e capendo che ormai lui si era reso conto di quanto lo stessi fissando, chiusi la finestra violentemente ritornando di fretta sul mio amato letto.
Cavolo lo odiavo proprio. Mi dava proprio sui nervi.
Il problema non era Harry come persona ma era quella concezione di ragazzo perfetto che era diventato. Bello, divertente, muscoloso, intelligente, gentile e amico anche ai tuoi nonni, troppo era troppo. Comunque dopo un po' finalmente iniziai a leggere quest'agendina.
Sulla prima pagina c'era scritto "Di Spencer McLaw".
Una cosa positiva almeno era che per la prima volta quest'oggetto non si riferiva agli Styles. All'inizio c'erano vari appuntamenti, impegni ma dopo un po' la mamma iniziò ad utilizzare l'agenda come una sorta di diario.
Scriveva giorno per giorno, parlava dei problemi con papà, parlava di me che stavo quasi per imparare a camminare e poi la cosa che mi colpii di più era che diceva che lavorava insieme ai genitori di Harry.
Era la loro assistente privata ma il bello è che non lo era nella loro clinica ma in casa Styles.
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Demon
FanfictionEmy è una semplice ragazza che non ha mai avuto una vita come tutte le altre. Ciò che desidera più al mondo è solo un po' di tranquillità. Si ritroverà costretta a trasferirsi a Charlston City dove rincontrerà un ragazzo dai molti segreti. Troverà l...