Per mia fortuna nel corso delle altre ore non incontrai Harry.
Se mi avesse chiesto perchè lo fissavo così intensamente come avrei potuto risponderlo? Scusa Harry è che mi sono persa nei tuoi meravigliosi occhi verdi Quindi la miglior cosa da fare era evitarlo.
Arrivata l'ora di pranzo, tutti gli studenti si recarono in mensa. Ognuno ad un tavolo con il solito gruppetto di amici.
Di solito c'era Alexis a pranzare con me ma dato che non era venuta stavo sola soletta con il mio piatto davanti.
Mi guardavo intorno controllando se la situazione fosse ok.
Vidi Harry come al solito tre tavoli più in là, chiacchierare con gli amici e alla sua destra l'odiosa Karen.
Per evitare altri spiacevoli inconvenieti, mi voltai dalla parte opposta dove vidi questo tavolo ancor più triste del mio.
Il tanto temuto Josh era seduto proprio lì. Non capivo perchè la gente non gli si avvicinasse, non aveva nulla di cui preoccuparsi almeno secondo me. Portai la forchetta piena di maccheroni alla bocca e mangiando mangiando pensavo a questo "misterioso" ragazzo.
Bah io lo vedevo come tutti gli altri di questa scuola ma nessuno era d'accordo con me. Io ero sola, lui era solo, avevamo anche qualcosa in comune.
Volevo tanto conoscerlo, vedere davvero se faceva così paura come diceva Alexis, ero divorata dalla curiosità.
Alla fine non ho più resistito. Posai la forchetta nel piatto, afferrai il mio vassoio e mi avviai verso Josh.
Forse non era una buonissima idea ma non me ne fregava un bel niente. "Ciao. Piacere Emy." e così dicendo mi sedetti direttamente di fronte a lui, che restava silenzioso senza neanche alzare lo sguardo.
"Posso sedermi, vero?" continuai. Finalemente alzò la testa da quel piatto d'insalata. Mi guardò nei miei profondi occhi castani con l'espressione seria anzi oserei dire arrabbiata. Cavolo. I suoi occhi erano uno spettacolo. Mai visto nulla del genere in vita mia. Erano gialli ma non giallo color frittata, giallo color oro, l'oro più brillante di questo pianeta. Il bello di quegli occhi è che erano impassivi, brillavano ma era come se non avessero luce, gli occhi parlano, i suoi no. Non esprimevano alcuna sensazione o emozione. Ammetto che rimasi un po' stranita nel vederli ma oramai non potevo tirarmi indietro. "Non mi hai neanche lasciato il tempo di risponderti." disse con una voce calda molto doppia, con gli occhi fissi sui miei.
"Non volevo mica il permesso." aggiunsi alzando un sopracciglio.
Accennò un sorriso striminzito che si accentuò quando guardò dietro alle mie spalle e disse: "A qualcuno non piace che tu stia in mia compagnia."
Mi voltai in cerca della persona a cui si riferiva e vidi Harry fissarci con aria furiosa. Ridacchiai e risposi dicendo: "Beh peccato, a me non interessa neanche un po'."
"Dovresti andare da lui invece ,proprio adesso, così scopri il suo lato nascosto." "Non mi va di scoprire un bel niente e tanto meno andare da lui ma dato che la mia presenza qui non è tanto gradita me ne vado e lascio il signorino in santa pace. A presto Hustins."così dicendo presi il vassoio e mi diressi verso il cestino per svuotarlo.
Buttai tutto nell'apposito contenitore, presi la cartella e l'appoggiai sulla spalla destra quando poi mi voltai e mi ritrovai Harry proprio dietro di me. Mi afferrò violentemente per il polso. Mi portò nei corridoi deserti dato che tutti erano ancora in mensa.
"Harry ma che cavolo ti prende?! Lasciami, mi fai male!" urlai e finalmente lasciò la presa. "Ma guarda questo..." mi voltai per andarmene. Non volevo nemmeno sapere cosa volesse dirmi.
"Non devi più avvicinarti a quel Josh, intesi?" disse affannato come se fosse appena tornato dagli allenamenti di football.
"Oh io faccio quello che...". All'improvviso, senza nemmeno farmi finire di parlare, sentii la sua mano posarsi sulla mia spalla. Con forza mi girò verso di lui, sbattendomi contro gli armadietti che si trovavano proprio dietro di me. Mi cadde la borsa sul pavimento. Rimasi immobile dal rumore della mia schiena schiantarsi velocemente contro il ferro freddo degli armadietti. Un raggio di sole colpiva proprio noi due. Harry aveva la mano sinistra sull'armadietto all'altezza della mia testa, la mano destra invece era stretta in un pugno.
Era piegato in modo che i nostri volti potessero essere allo stesso livello. Aveva la faccia rivolta verso il basso. Non parlava, restava in silenzio a due centimetri da me. Sentivo quasi come se il ferro dietro di me si stesse piegando. Probabilmente ero io che a furia di indietreggiare per allontanarmi da lui, stavo quasi per oltrepassare l'armadietto come un fantasma.
"Harry..." sussurrai impaurita dalla sua reazione.
Lentamente alzò il viso mostrandomi ancora una volta quegli occhi a cui non riuscivo a resistere.
Rimasi con la bocca spalancata, scioccata quando notai che non erano più gli occhi che mi mandavano in tilt.
Non riuscivo più a parlare, a reagire, a muovermi, il colore dei suoi occhi era camabiato. Non riuscivo più a distinguere il verde smeraldo ma forse era solo il sole che mi offuscava la vista.
"Mi dispiace, scusami. Non volevo." sussurrò Harry scappando via verso la palestra. Rimasi ferma, immobile dove stavo. Si sentiva ancora il profumo di Harry tra i corridoi. Tirai un sospiro di sollievo e quando il mio cuore iniziò a battere di nuovo alla normalità, presi la borsa da terra. Quando mi rialzai notai una cosa allo stesso tempo sorprendente e terrorrizante. Sull'armadietto era rimasta la forma della mano di Harry. Allora non ero io a piegare il ferro. Appoggiai la mia mano sinistra dentro quel "foro", certo che era di molto più piccola in confronto alla sua.
Cercai di ragionarci su. Tentai ad appogiarmici ma non si piegava di un millimetro, sferrai un pugno il più forte che potevo ma nulla anzi no, mi procurai un bellissimo livido al centro del dorso della mano.
Va bene che gli armadietti non erano dei più resistenti ma come aveva mai potuto fare un ragazzino a lasciare perfettamente la sua impronta sul ferro senza alcun minimo sforzo?
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Demon
FanfictionEmy è una semplice ragazza che non ha mai avuto una vita come tutte le altre. Ciò che desidera più al mondo è solo un po' di tranquillità. Si ritroverà costretta a trasferirsi a Charlston City dove rincontrerà un ragazzo dai molti segreti. Troverà l...