Capitolo 11

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Dopo cena, aiutai nonna a sistemare la cucina. Poco dopo, poi, presi dei cuscini e dei piumoni per Harry. Nonno Fred gli diede un suo pigiama (non so perchè avesse tutti quegli indumentidella taglia giusta), e si cambiò per andare a dormire beato sul divano-letto. Appena finii il mio lavoro, non ci pensai due volte a chiudermi in camera. Ripensai a tutto quello che poche ore prima stava accadendo proprio dove mi trovavo e al solo pensiero mi vennero i brividi. Dovevo pensare ad altro all'infuori di Harry così presi dal comodino il diario della mamma. Era da un pezzo che non lo leggevo e dato che non avevo tanto sonno iniziai a girare una pagina dopo l'altra.
La cosa che mi colpì molto fu quando lessi che la mamma faceva delle ricerche piuttosto strane per trovare spiegazioni per qualcosa strettamente legato alla loro vita privata. Era vaga nella descrizione di quell'assurda situazione ma avevo ben chiaro che ciò che aveva scoperto era del tutto impensabile e probabilmente pericoloso. La mamma era preoccupata, lo era per davvero. Non voleva più che frequentassimo quella famiglia, causa anche di molte liti con papà. Non scrisse il perchè di quest'improvviso timore verso gli Styles, ma sicuramente erano loro la causa del perchè ce n'eravamo andate via da Charlston City.
Chiusi il diario, lo avevo letto tutto ormai, ma ugualmente non trovavo le risposte a tutte le mie domande. Posai le mani sugli occhi, iniziai a chiedermi se in realtà la mamma sapeva qualcosa ma soprattutto mi chiedevo perchè mi aveva fatto ritornare in questa città. La stanchezza cominciò a farsi sentire e lentamente mi addormentai. L'unico momento in cui ero spensierata. All'improvviso un tuono fortissimo rimbombò per tutta la casa. Mi svegliai di scatto spaventata e sospirai quando sentii la pioggia che ancora cadeva sulle strade deserte. Erano le tre e mezzo del mattino quando decisi di alzarmi per andare a prendere un sorso d'acqua. Silenziosamente scesi a piedi scalzi le scale di legno. Stranamente la casa era più fredda del solito, ma forse era solo una mia impressione, dato che dimenticai la vestaglia di sopra. Mi voltai a sinistra verso il salotto per controllare se Harry si trovasse sul divano e per fortuna vidi la televisione accesa e i suoi capelli scuri poggiati su un morbido cuscino bianco. Così andai verso la cucina che si trovava alla mia destra, aprii il frigorifero, presi una bottiglia e versai il contenuto in un bicchiere. L'acqua gelida, leggermente frizzante, pian piano attraversava la mia gola.
"Ancora sveglia?"
Quando sentii improvvisamente questa voce maschile, l'acqua mi andò di traverso e tossendo mi voltai vedendo Harry poggiato all'uscio della porta. "Per poco mi facevi morire." dissi posando il bicchiere di vetro nel lavandino.
"Scusami non volevo spaventarti." Cautamente si avvicinò a me. Mentre ero occupata a sciacquare il mio bicchiere, mi ritrovai il suo caldo respiro sul collo. La sua mano destra scivolò sul mio ventre delicatamente mentre la sinistra spostava i miei lunghi capelli da un lato. Fissavo la scena riflessa nel vetro della finestra che si trovava di fronte a me. Vidi quel sorriso maledetto che man mano si avvicinava sempre più al mio collo, fino a quando non iniziai a sentire piccoli umidi bacetti. Non so perchè ma restavo immobile a fissare la finestra come un film, fino a quando ritornai dal paese dei balocchi e mi voltai spingendolo più in là.
"Ma cosa stai facendo?!" urlai guardandolo dritto negli occhi. No,di nuovo. I suoi occhi erano cambiati, lui era cambiato. Il verde fu rimpiazzato dall'oro brillante. Il panico iniziava a crescere sempre di più.
"Semplice,mi prendo ciò che mio, tu sei mia."disse sorridendo maliziosamente. "Ma tornatene a dormire, idiota." Gli passai accanto per ritornarmene al sicuro nel mio lettone ma fui bloccata da lui che mi afferrò per il braccio.
"Da quando sei tornata cerchi di fare tanto la dura, la bulletta della situazione," dicendo questo violentemente mi strinse le guance e avvicinò il mio viso al suo "ma in fondo tremi di paura."
I suoi occhi sembravano diventare ad ogni parola, sempre più scuri.
Cosa diamine ti prende Emy? Reagisci. Ero in trappola e sentivo che ero in pericolo, così strinsi forte gli occhi e quando li riaprii mi ritrovai nel mio letto. Ero affaticata e spaventata ma per lo meno ero sollevata dato che era stato tutto solo un incubo. Non riuscivo più a prendere sonno. Guardai l'orario ed erano le tre e mezzo del mattino. Cavolo avevo una sete tremenda, cosa dovevo fare? Ero pazza e losapevo benissimo.
La mia testa diceva fermati ritorna a letto ma ormai le mie gambe avevano già finito la rampa di scale. Aprii il frigorifero e afferrai la bottiglia. Niente bicchiere, mi portai direttamente la bottiglia in camera per fare prima. Il mio sogno non era premonitore. Stavo per salire le scale sane e salva. "Ehi,ancora sveglia?" Mi fermai sul primo scalino pietrificata. Ero nel panico totale. Ammetto che pensai a spaccargli la bottiglia in testa e scappare via come se non fosse successo nulla, ma poi risposi un tantino allarmata: "Che ci fai tu qui? Perchè non stai dormendo?!"
"Ehi, calmati. Mi scappava la pipì che devo farci. Io vado a finire di dormire, tu invece dell'acqua fatti della camomilla." rispose scherzoso andando verso il salotto. Sospirai di felicità quando poi lo sentii dire "Ah Emy..." e mi ritornò l'ansia nuovamente.
"S-si?"
"Sogni d'oro."

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