Capitolo 28

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Vedere Harry abbandonarsi sul divano mi fece provare una stretta allo stamaco. Sospirò e chiuse gli occhi. Non avevo mai visto quell'espressione sul suo viso, così rigida così vuota.
Se solo fossi stata chiusa in casa, se solo non avessi cambiato città tutto questo non sarebbe accaduto.
Niente nonni, niente Alexis nè Josh e nè Harry, nessuno tranne che me stessa. Forse era questo il punto, restare sola mi rende invulnerabile ma quando qualcuno entra nella tua vita tutto cambia. Soffrire è una cosa ma essere la causa della sofferenza delle persone che ami è impensabile, ti strazia. Pensai a tutta la mia vita. A mia madre che ha dovuto lasciare gli studi per accudirmi, ai nonni che invece di godersi la loro beata vecchiaia dovevano stare dietro ad una stupida adolescente. Pensai ad Alexis che un'amica peggiore di me non poteva trovare ed infine Harry, il ragazzo a cui tenevo di più era ora avvilito per colpa mia.
D'allora il mio cuore iniziò ad accelerare e sentii gli occhi inumidirsi. Trattenni il fiato per qualche secondo, ma più guardavo Harry e più gli occhi si riempivano di lacrime e continuavo a credere di essere solo un grosso peso per lui e per tutti gli altri.
"Ehi, ehi Emy!" disse Harry preoccupato, posizionandosi velocemente di fronte a me.
Fissavo i suoi occhi, quasi incosciente di ciò che stavo passando, quasi ignara delle lacrime che lentamente rigavano il mio volto.
La mano del ragazzo si posò delicata sulla mia guancia e col pollice l'asciugò.
"M-mi dispiace Harry, mi dispiace così tanto...per tutto."
Le parole stentavano ad uscire, cercavo di trattenermi, non volevo mi vedesse anche singhiozzare.
Ad un tratto le mani di Harry si posarono sulle mie spalle e mi tirò a sè, stringendomi forte al suo petto.
"Non fare così ok? Andrà tutto bene, ti prego smettila perché mi fa stare così male vederti in questo stato e essere consapevole del fatto che sono impotente. Posso solamente dire che ci sono e sappi che farei qualsiasi cosa per te, darei la mia stessa vita per te. Starò al tuo fianco fino alla fine, è una promessa."
Non mi ero mai sentita così al sicuro come in quel momento tra le sue braccia. Riuscivo a sentire il battito del suo cuore e il profumo della sua pelle, non so il motivo ma ciò mi diede ancora più sicurezza.
Allungai le braccia e cinsi la sua schiena, afferrando tra le dita la sua tshirt.
Dopo un po' mi calmai e finalmente ritornai in me. Mi staccai da Harry e ritornai nella posizione iniziale.
"Come va?"sussurrò poi dolcemente.
Sorrisi e col palmo della mano strofinai un occhio.
"Dopo avermi vista così potrai ricattarmi per il resto della mia vita."
"Ora che mi ci fai pensare è proprio una buona idea."
Stava lì, immobile con mezzo sorrisetto a guardarmi.
Mi chiesi a cosa stesse pensando. Avrei dato qualsiasi cosa per sapere cosa girasse tra i suoi pensieri.
Io capii solo che lui era troppo per me. Non sarei mai stata all'altezza di un ragazzo come Harry. Troppo diversi, troppo complicati.
Improvvisamente quest'idea mi incupì nuovamente. Strinsi le mani in due pugni e desiderai di ritrovarmi nel letto di casa senza pensieri, senza preoccupazioni.
Il ragazzo subito notò i miei occhi ritornati ancora una volta spenti e così si avvicinò, scostò con la mano i folti capelli castani dal mio viso attraendo la mia attenzione verso di lui. Sforzai allora di nuovo un sorriso credendo che il suo intento fosse quello di consolarmi per la seconda volta ma il suo sguardo era diverso. Fissavo i suoi occhi nei quali ci si poteva perdere, e lo vidi allungarsi verso di me.
Istintivamente abbassai il volto ma me ne pentii poco dopo.
Desideravo quel bacio più di qualsiasi altra cosa al mondo eppure non avevo il coraggio di rialzare il capo.
Ma il ragazzo portò le sue dita sul mio mento e lentamente mi alzò il viso. Nel momento in cui i nostri occhi s'incontrarono capii che quella volta non avrei ostentato e lasciai che le sue labbra sfiorassero le mie.
Fu un tocco leggero, dolce uno di quelli che ti fa rimbalzare letteralmente il cuore dal petto.
Lentamente poi le nostre labbra si staccarono ed Harry mi spostò una ciocca di capelli dietro all'orecchio. Continuai ad osservarlo incredula di ciò che era appena accaduto. Dopo tutto questo tempo credevo che una cosa del genere alla fine non sarebbe mai successa.
"Adesso forse è meglio se riposi un po'. Hai bisogno di dormire, cioè abbiamo bisogno di dormire, sono le tre del mattino."
"Quindi mi stai dicendo che quello era il bacio della buonanotte?" stuzzicai scherzosa alzandomi dal divano.
Harry non impiegò molto a raggiungermi e stamparmi un altro bacio, stavolta più forte, più intenso.
"Meglio?" chiese sarcastico.
"Decisamente."

Stavo seduta a gambe conserte sul letto di Harry che nel frattempo si sbottonava la camicia.
Alla vista del corpo scolpito arrossii lievemente e dissi cercando di guardare altrove: "Hai avuto un bacio, non avrai nient'altro, amico."
"Voglio solo mettermi il pigiama ma ovviamente se tu..."
Non riuscì a concludere la frase che si ritrovò un cuscino dritto in faccia.
"D'accordo, messaggio ricevuto." aggiunse poi ridacchiando.
Si voltò per afferrare la maglia e notai sulla sua spalla un tatuaggio.
Non era molto grande ed era una specie di stella i quali contorni erano ricoperti da spine.
"Da quand'è che hai un tatuaggio?"
"Oh parli di questo," rispose lui cercando di guardarlo "me ne pento tutti i giorni, lo odio. Lo feci insieme a Josh un bel po' di tempo fa."
"Eravate molto amici?"
Harry si stese accanto a me ed io mi infilai sotto le coperte.
Esitò un istante prima di rispondere.
"Stavamo spesso insieme ma più che amici direi che avendo più o meno la stessa storia, eravamo gli unici che potevamo capirci a vicenda."
"Perché poi hai smesso di frequentarlo?"
"Sei troppo curiosa," disse sorridendo e coprendosi anche lui dalle lenzuola "ha fatto cose orribili, diceva cose che non mi piacevano e più tempo passavo con Josh, più mi rendevo conto che se non avessi fatto qualcosa sarei probabilmente diventato come lui, ed era, ed è ancora, l'ultima cosa che voglio."
Lo sguardo di Harry si perse nel vuoto.
"Non potrai mai diventare come lui, sai perché? Perché io non te lo permetterei." affermai, stampandogli un lungo bacio.
Il sorriso del ragazzo ricomparì sul suo volto e dopo tutto ciò che aveva fatto per me, mi sentii così felice di quel sorriso.
"Non mi dire," disse Harry estraendo la collana che mi donò a Natale dalla mia maglietta "la indossi sempre da quando te l'ho regalata?"
"Buonanotte, Styles." risposi voltandomi veloce dall'altro lato.
Non avrei mai potuto dargli questa soddisfazione anche se la risposta chiunque l'avrebbe intuita.
"Notte." sussurrò poi lui poggiando un braccio attorno al mio addome e traendomi più vicino a sè.

Alzai lo sguardo per vedere l'ora. L'orologio segnava le 04:22 del mattino ed io ancora non ero riuscita a prendere sonno. I pensieri si accavallavano uno sopra l'altro nella mia mente. Non riuscivo a smettere di pensare. Era tutto così estremamente sbagliato. Avevo appena ucciso un uomo e stavo accanto al ragazzo che mi riempiva di bugie. Come potevo fidarmi di Harry? Lui era la stessa persona che mi aveva illuso per poi spezzarmi il cuore. Lui era la persona che mi aveva mentito su Josh e sulla sua natura. Volevo solo risposte e avrei dovuto domandargli tutto ma quando mi voltai e lo vidi dormire beato, sereno, mi si schiarì la mente. Era lui con cui volevo stare.
Ma avrei dovuto dimenticare? Urlargli contro? Scappare via?
Avevo pensato a tutte queste opzioni ma l'unica cosa che feci fu poggiare il capo sul suo petto e lasciarmi cullare dal suo respirare, rilassandomi al suono del suo cuore battere.
Harry continuò a stringermi a sè, finché finalmente le palpebre dei miei occhi cominciarono a diventare pesanti e il sonno iniziò a farsi sentire. Nel preciso istante in cui i miei occhi si chiusero, si udirono forti colpi alla porta. Entrambi sobbalzammo dal letto.
"Resta qui." disse Harry avviandosi lentamente nel corridoio.
Io lo seguii silenziosamente.
Si avvicinò all'occhiello e subito dopo aprì la porta.
"Siamo nella merda, amico."
Josh entrò dirigendosi in fretta e furia in cucina. Aprì vari sportelli finché non afferrò una bottiglia di whisky e non iniziò a bere da essa stessa. Aveva il sangue che gli colava dal naso e vari lividi sul viso.
"Che cavolo stai dicendo, Josh? E che diavolo ti è successo?"rispose Harry avvicinandosi al bancone.
"Siamo fottuti, Harry. È vivo. Quel bastardo è vivo e vuole lei." Iniziò a ridere, facendo un altro sorso, e continuò "ma come ci sono finito io in questo casino?".
Provai improvvisamente terrore e sollievo. Non avevo ucciso nessuno ma adesso ero sulla lista di quell'uomo ed ero dritta al primo posto.
Mi poggiai al muro e sollevai la testa cercando di capire se tutto ciò fosse davvero reale o frutto della mia immaginazione.
Feci un profondo respiro e mi avvicinai alla cucina.
"È qui." disse Josh "carina la maglia. Ho disturbato forse?"
"Sei ridotto in questo stato per colpa mia?"
"Già" continuò bevendo ancora " ma sono stato peggio."
La rabbia ribolliva dentro di me. Odiavo il fatto di essere la causa di tutto questo.
"Cosa volevano da te?" continuai.
"Avevamo alcune cose in sospeso e poi volevano sapere tu dov'eri" rispose tranquillo come se il viso ridotto a pezzi fosse roba da niente " ovviamente sapevo che eri qui ma non sarebbe stato più tanto divertente se già ti avessero uccisa, dopotutto mi sei simpatica."
"Dovresti starti zitto, Josh." disse Harry irritato.
"Non importa Harry. Non sono stupida e tanto meno una bambina, devo sapere ciò che mi succederà."
Harry si alzò di scatto dallo sgabello e posò le mani sulle mie spalle.
"Smettila. A te non accadrà nulla finché il mio cuore continuerà a battere. Ti ho fatto una promessa ed io mantengo le mie promesse."
Gli sorrisi per rassicurarlo anche se lui non rassicurò me.
"Siete adorabili." commentò Josh dopo essersi poggiato un pacco di piselli gelato sul fianco destro.

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