Capitolo 8

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Clara's pov

Mi sono svegliata con un mal di testa assurdo, ho le occhiaie che i personaggi di Tim Burton invidiano e se non mi addormento in piedi è già tanto. In più, nello svegliarmi ho pestato la testa contro il comodino (non si sa come) e nell'andare in bagno ho sbattuto il mignolo del piede e il gomito, la giornata non poteva iniziare meglio.

Scendo in cucina, con le palle già girate, per fare colazione, mi preparo una grande tazza di caffè, ne avrò molto bisogno.

<<Tesoro ma quanto caffè stai prendendo?>> Mi chiede mia madre con un sorriso buffo sulla faccia. Ha i capelli castani legati in uno chignon perfetto, gli occhi castani contornati da un filo di eyeliner e il viso coperto da un trucco leggero.

<<Non ho dormito quasi niente, non posso affrontare la giornata senza caffè.>>

<<Come mai non hai dormito?>> Entra mio padre in cucina, sempre vestito elegante, i capelli biondi ordinati e gli occhi verdi ben svegli. Subito va da mia madre e le da una rosa bianca e un bacio sulla fronte per darle il buongiorno.
Mio padre ogni mattina porta un fiore a sua moglie, perché sa quanto le piacciono.

I miei genitori formano una coppia bellissima e si amano da morire. Li guardo con un sorrisone, loro sono sempre stati la rappresentazione dell'amore vero ed è anche per colpa loro se ho degli standard troppo alti in fatto di relazioni.

<<Non lo so perché, di solito sono una che dorme, ma oggi il destino ha deciso di no.>> Rispondo io sbadigliando.

<<Buongiorno a tutti.>> Come se la mattina non potesse andare peggio, entra mia sorella Lucy nella stanza e con sé porta tutto il suo profumo nauseante.
I capelli biondi mossi ricadono sulla schiena, indossa una gonna striminzita e una "maglietta" che dire che è stretta è un'eufemismo; sul volto c'è più trucco che altro e, come se non bastasse, mastica la sua cicca a bocca aperta provocando un rumore fastidioso.

<<Ma dimmi un po', devi andare in un bordello oppure a scuola?>> Chiedo io per provocarla apposta, infatti lei si gira e mi squadra da capo a piedi.

<<A te invece mi sa che ti hanno confusa con un sacco della spazzatura.>> Mi risponde lei a tono, sempre emettendo quel rumore insopportabile con la cicca, che fa solo aumentare il mio mal di testa.

Non ci sopportiamo a vicenda. Quando eravamo piccole eravamo molto unite, poi però lei ha iniziato a frequentare il suo gruppo di amichette cagacazzo e mi trattava male, quindi io mi sono adeguata.
Lei a scuola è una di quelle che fa parte della categoria "zoccole popolari", vuole sempre stare al centro dell'attenzione ed è sempre desiderata dai maschi per le sue ottime doti a letto.

<<Potresti evitare di masticare con la bocca aperta? Sei fastidiosa.>> Lei invece si avvicina ancora di più e va avanti con quel rumore.
Mi giro di scatto e la guardo male, avrei una voglia matta di prenderla a schiaffi, ma faccio appello alla poca pazienza che ho.

Mi metto le dita sulle tempie per fermare questo mal di testa, ma Lucy non è di aiuto.

<<Oh povera piccola, ti fa male la testa?>> Mi chiede con una vocina da ebete.

<<Ma perché non stai un po' zitta? So che sei abituata a tenere la bocca aperta per succhiare i cazzi degli altri, ma con me puoi lasciarla benissimo chiusa, mi faresti un grande favore.>>

<<Clara!>> Mi ammonisce mia madre e Lucy mi guarda male.

<<Ma come ti permetti?>> Mi chiede lei facendo la finta offesa.

<<Non fare la vittima con me, non funziona.>>
Lucy sta per ribattere ma non fa in tempo perché mio padre interviene.

<<Adesso basta!>> Alza la voce mio padre ed entrambe stiamo zitte, lui sa essere buono e dolce, ma se lo si fa incazzare è la fine.
Entrambe ci allontaniamo l'una dall'altra e finisco di fare colazione.

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