Ero in chiesa, tutti avevano il giornale di oggi ma spettegolavano molto, io ero ancora accanto a Gilbert e lui stava leggendo il giornale così gli ho chiesto di cosa si parlava così tanto.
- "Blythe, cosa sta succedendo? "- Mi ha mostrato il giornale e ha indicato l'articolo "che è corretto di Victoria Heffley". -" Quello?" - Non ho capito niente, non ho mai scritto quell'articolo.
Proprio in quel momento arrivò la signorina Stacy.
-"cosa sta succedendo? "- chiese, gli passai il foglio, sentivo diversi occhi puntati su di me. - "Dio mio"-
- "Non ho scritto niente, signorina Stacy, chi l'ha scritto ha dimenticato di togliere il mio nome dalla stampante". - le ho sussurrato, lei mi ha guardato confusa. Josie è corsa fuori, stavo per fermarmi per seguirla e chiarire tutto ma Blythe mi ha presa per un braccio.
-"Perché hanno permesso a chi ha scritto questo di pubblicarlo? "- chiese la signorina Stacy.
- "Non lo sapevamo, è imprevedibile"- rispose Blythe.
-"Questo è un giornale scolastico, non una rubrica gialla". - Mi ha parlato un uomo che era su un'altra panchina.
- "Parlerò agli studenti" - intervenne la signorina Stacy, il ministro cominciò a richiamare la nostra attenzione.
Eravamo tutti in classe, tutti litigavano, mi sentivo male perché ero io a portare tutto il peso delle conseguenze di pubblicare un giornalino scolastico senza revisione degli studenti, la signorina Stacy attirò l'attenzione di tutti con un aeroplanino di carta, creando il silenzio più assoluto.
- "basta gridare all'accaduto, come volete procedere? Per prima cosa vi consiglio di parlare ad un livello che non causi sordità.-
-" abbiamo discusso dell'argomento sbagliato, non si tratta di ciò che ha scritto Anne, l'argomento è "che è giusto"". - Blythe ha parlato
-"che è giusto la scritta si chiama letteralmente e precisamente "ciò che è giusto"" - lo interruppe Anne infastidita.
- "Anne, ascoltiamo Gilbert, spiegati" - La signorina Stacy diede la parola al bruno
- "Voglio dire giusto per noi... il team, avresti dovuto presentare la tua idea, potevamo lavorarci tutti, sicuramente c'è un modo per parlare di uguaglianza senza rovinare la vita di una ragazza." - spiegò Blythe.
-" Hai già un'opinione sull'uguaglianza? "-gli chiese Anne.
- "Ebbene sì, è la stessa opinione che avrei avuto ieri, se ce lo avessi chiesto". - ha risposto Blythe, ma quello che ha detto mi ha fatto arrabbiare, era ipocrita.
-" Interessante perché giuro di averti vista alla fiera mentre trattavi per un bell'appezzamento di terreno, oh voglio dire... moglie" - dissi seccato, ricevendo uno sguardo confuso da Blythe.
-"Bene, allora ti racconterò il mio piano prima di assistere ad un autocombustione, d'ora in poi ci atterremo ad una linea guida che credevo chiara fin dall'inizio, io sono il caporedattore, e come tale tutti gli articoli avranno prima la mia approvazione vengono stampati o comunque non vengono stampati, capito?" - ci ha incaricati di fare poi un applauso che abbia risuonato in tutta la classe e di continuare a parlare -" perfetto per il prossimo numero, formate dei gruppi e discutete di ciò che volete vedere sulle pagine, Anne - ha parlato con la rossa in modo che potessero parlare. Mentre noi continuiamo tutti con ciò che ci ha ordinato la signorina Stacy.
Quando la signorina Stacy e Anne se ne sono andate per parlare, mi ha chiesto di andare a parlare con lei.- "Victoria, so che non hai scritto tu quell'articolo ed è stato un caso che il tuo nome sia lì, ma ora lo scriverai nell'articolo sui fiori." - Stacy mi ha informato.
