Erano passati quattro anni, quando ho compiuto undici anni ho confessato tutto a Bash, ha guadagnato la mia fiducia da quando ho compiuto dieci anni ma non trovavo il modo di dirgli tutto, lui è diventato mio fratello maggiore e io sono diventata la sua sorella minore, mi mancava quella sensazione di sentirsi protetti e amati.
Quella sensazione incredibile di avere una famiglia...
Ho compiuto da poco quattordici anni, ora sto lavorando a spalare il carbone, ho appena visto Bash fare da guida a un ragazzo della mia età. Arrivarono alle loro posizioni e cominciarono a lavorare.
Stavamo tutti spalando quando Bash si fermò solo qualche secondo per asciugarsi un po' la faccia; Hanno attirato la sua attenzione.
- "Dai da mangiare alla nave Trinidad, non ti pagano per fare le vacanze" - Bash continuò velocemente il suo lavoro. Ma il ragazzo cominciò a cantare.
- "Non farlo arrabbiare" - gli disse Bash, ma lui continuò a cantare, fu allora che mi ricordai che quello che avevano fatto fuori ero io sporcando il pavimento dove dormivamo per prendermi in giro.
- "Non ci guadagnerai niente di buono, credimi" - gli dissi mentre parlavo.
"Non è divertente," disse Bash alzando la voce.
- "Non volevo essere divertente... beh, forse un pò" - disse il ragazzo facendo una piccola risata.
Bash lo guardò sconcertato, ancora una volta attirarono la loro attenzione ma questa volta Bash, il ragazzo ed io.
- "A volte la musica sfugge alla mia anima" -
- "Ti mando in trincea! Così va meglio!?"
- "No signore, stiamo bene qui" - disse Bash un po' disperato -" Andiamo signore"
"Immagino che pulire le latrine sia particolarmente disgustoso," disse il ragazzo mentre svuotava altro carbone.
- "Non essere divertente" - gli dissi mentre mi asciugavo il sudore con il braccio.
- "Cos'hanno detto? Vuoi un altro lavoro? Vuoi questo?"
- "Stiamo bene qui signore, ci piace far correre la barca, è un privilegio" - disse Bash cercando di calmarlo.
- "Bene, adesso stai zitto", continuiamo tutti a spalare.
A pranzo eravamo seduti a un tavolo, Bash, il ragazzo ed io.
- "Credo che sia giunto il momento per entrambi di presentarvi formalmente" - disse Bash rompendo il silenzio.
"È vero, mi chiamo Gilbert Blythe", ha detto, dandomi la mano da stringere.
- "Victoria Heffley" - dissi stringendogli la mano. - "E cosa ti porta in questo posto caldo?" - chiesi incuriosita.
- "Voglio vedere i posti che mio padre non ha potuto visitare" - Sono rimasta sorpresa dalla sua risposta. - "E tu?"
Mi sono voltata per vedere Bash e lui si è limitato ad annuire, facendomi capire che era una persona di cui fidarsi - "beh... insomma, mio padre se n'è andato quando sono nata perché sono albina, mia mamma aveva la memoria a breve termine, lei non si ricordava di me, mi ha lanciato un vaso" - dissi indicandomi l'occhio destro - "mia mamma è morta quando avevo nove anni, dovevo sopravvivere quindi ho dovuto lavorare, e ora Bash è la mia famiglia. FINE."
Il suo viso mi ha detto tutto, sono rimasta completamente sorpresa
- "Wow..." - Mi sono lasciata sfuggire una piccola risata alla sua risposta. -
~~~
Stavamo tutti riposando, stavo dando da mangiare al mio topo, so che è un po' disgustoso ma se lo lasciavo lo avrebbero ucciso a calci o probabilmente lo avrebbero gettato nel fuoco e solo immaginarlo mi faceva venire i brividi, l'ho chiamato William, perché è un topo ed è il nome di mio padre, quindi non posso più odiare quel nome.
Gilbert stava cantando di nuovo, potevo vedere con la coda dell'occhio sinistro come Bash era seduto sulla sua amaca.
- "Sono due giorni che canti, il fuochista non è l'unico a cui non piace quella canzone" - disse serio Bash.
"Stavo solo giocando," ha detto Gilbert, un po' scoraggiato dalla reazione di Bash.
- "Beh, non giocare" - Rimasi sorpresa dal tono di Bash, non lo vedevo così serio da molto tempo, ma era comprensibile, era lui a comandare entrambi e per qualche errore potevano licenziarlo.
- "Se hai ragione, il fuochista è un bersaglio facile "- disse Gilbert, cercando di tirarlo su di morale.
- "Non è per quello "- Bash si voltò a guardarlo.
-"E allora?" - chiese Gilbert.
- "da dieci anni spalo carbone... di più, è tutto quello che ho, non posso arrivare fino a qui, e non ho niente sulla terraferma, quattro anni fa è arrivata Victoria e non ha famiglia" - Mi sono seduta sulla mia amaca con William tra le gambe - "E tu sei bianco, hai delle opzioni, tu sei un turista Blythe, io ne ho bisogno, non farmi perdere il lavoro e la mia famiglia, capisci?"
- "Sì... sì, perdonami" - Blythe andò a letto.
- "E canti malissimo" - disse Bash, allentando la tensione.
-"Secondo te"- rispose.
- "E lascia stare quel ratto: - mi disse Bash con un gesto.
-"Il suo nome è William"- noi tre ci siamo fatti una piccola risata.:
-" Victoria, posso chiederti una cosa?" - Gilbert ha chiesto il permesso.
- "Dimmi" - risposi mentre lasciavo il mio topo sulla corda a cui era appesa la mia amaca perché potesse arrampicarsi fino alla sua tana.
-"Perché dormi con il berretto addosso?"-
Gilbert mi ha dato molta fiducia e mi ha dimostrato che aveva moltissimi valori quindi ho accettato di raccontargli il mio piccolo segreto, gli ho fatto segno mettendo l'indice sulle mie labbra, in modo da indicargli Non potevo fare rumore - "per questo" - mi sono tolta il berretto lasciando cadere i capelli, non arrivavano nemmeno alle spalle ma senza berretto si vedeva chiaramente che sono una donna - "Non si può dire. niente, ok?"
Gilbert aveva ancora un'espressione sorpresa, analizzò tutto e annuì: il tuo segreto è al sicuro con me.
Bash fece una piccola risata e disse: -"beh, dobbiamo dormire, domani lavoriamo presto."-
Mi sono sdraiata sull'amaca: -"buonanotte"-
- "Buonanotte" - risposero all'unisono Bash e Gilbert.
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Era un nuovo giorno con la stessa routine di sempre, odori virili, portare con sé una pinzetta se si voleva usare le latrine, spalare carbone, sudare, riposare...
E la mia parte preferita è dormire. Ma sono stata interrotta da quello che stava facendo Gilbert.
-" Cosa fai? "- chiesi incuriosito
- "Leggo un libro "- Ho annuito ma avevo più dubbi
- "Di cosa parla il tuo libro? "- L'ha alzato in modo da poter vedere la copertina del titolo ma c'era un piccolo problema - "io... non so leggere"-
"oh scusa, il libro è Geografia" - mi ha guardata per qualche secondo, ha preso qualcosa dal suo zaino e si è alzato dalla sua amaca, sedendosi nella mia. -" guarda "- cominciò a scrivere lettere sul foglio. - "questo è un alfabeto e queste sono le vocali, prima devi imparare le vocali, a e i o u"-
-"a e i o u?" - annuì
- "e poi si creano delle combinazioni con tutte le altre lettere, ad esempio "p" con "a" è "pa"-
Così mi ha insegnato fino all'alba, e nel giro di un mese ho imparato a leggere.
- "C'era un leone nella giungla, cos'è successo?" - Ho sentito qualcuno sedersi accanto a me.
- "C'era un leone nella giungla, che divenne presto famoso, perché nacque senza criniera e senza pelo da stupido. "- lesse Gilbert - "puoi separare le parole così "- scrisse su un pezzo di carta "fa-mo-so" -" ogni volta imparerai le parole e così leggerai più fluentemente."-
Potevo solo guardarlo sorpresa, come faceva anche lui a leggere? Gilbert è molto intelligente. Ed era un bravo maestro nella lettura, poi mi ha insegnato la matematica, la geografia e altro ancora.
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