XXI - Hydra

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Avevamo litigato. Perché? Sinceramente non l'avevo nemmeno capito io. L'avevo "rimproverato" per non essere il solito da quando il campionato era ripreso.

Forse ha capito male. Non ha compreso che il mio era solo un consiglio. Oppure ho davvero esagerato io. Cosa me ne importava che non faceva assist e goal a raffica come prima?

Ci sono alti e bassi nella carriera di un giocatore. E poi lui, che comunque è sempre uno dei pilastri importanti nelle partite.

Fatto sta che Noemi, ormai a più di un mese di gravidanza, mi convinse a partire per un weekend a Salerno per Salernitana-Inter.

Prima del match io e la mia mammina incinta andammo a fare un giro per le vie di Salerno, che si stava pian piano lasciando alle spalle la stagione estiva.

Poi prendemmo un taxi e arrivammo vicino allo stadio, dove poi giungemmo a piedi. C'erano molti tifosi salernitani, ma anche altrettanti dell'Inter.

Noemi insistette Piero di procurarci un posto nella tribuna di fronte a quella delle panchine, perché ci sarebbe stato il tramonto sul mare e dietro i monti.

E in effetti aveva ragione. Nell'attesa del fischio d'inizio il sole calò lentamente proprio di fronte a noi, a differenza delle panchine a cui dava le spalle.

L'aria di ottobre stava arrivando, perciò indossai un giacchino e mi accomodai al mio posto.

Noemi iniziò a scattare infinite foto, e mi propose anche selfie. Me ne fece una con il tramonto, che postai poco dopo nellattesa.

Scesero i ragazzi in campo per l'allenamento, e aprii la fotocamera per fargli qualche scatto, come facevo di solito, e prenderli in giro con qualche foto buffa.

La curva della Salernitana mandò giù dagli spalti una coreografia strabiliante per uno stadio come quello.

L'inno della Serie A risuonò nelle casse dello stadio mentre i giocatori si ponevano in fila orizzontale dandoci le spalle.

Il primo tempo finì come la partita era iniziata, a reti inviolate. Avevamo avuto delle chance ma senza ancora riuscire a segnare.

Mentre guardavo il match mi saliva un senso di colpa. E se Nicolò avesse giocato male per me? Non sarei mai riuscita a perdonarmelo. Ma, nel secondo tempo, lui riuscì a dimostrarmi il contrario.

Lautaro venne sostituito intorno al 50', e fu autore di ben 4 goal, divenendo così il primo giocatore nella storia della Serie A a segnare un poker da subentrato.

Uno degli assist, fu servito proprio da Nicolò. E me ne accorsi quando Lautaro lo ringraziò, come faceva sempre.

Registrai il rigore che ci portò sul 3 a 0, e poi girai l'inquadratura verso me e Noemi. Postai il video nelle storie taggando sia lei che il toro.

Quando la partita finì, mentre mi dirigevo verso l'uscita, Noemi mi disse: -forse dovresti parlargli-.

-Hai ragione, gli devo delle scuse- affermai, varcando la soglia dei cancelli dell'Arechi.

Seguimmo la folla nerazzurra a piedi finché non si disperse, e da lì chiamammo un taxi. Nonostante avessi voglia di camminare quella sera, l'hotel si trovava sul lungomare opposto, e mi rassegnai alle quattro ruote.

Arrivata in hotel, rientrai nella mia camera e mi cambiai. Indossai la tuta che avevo portato come pigiama. Attraversai 3 corridoi e poi giunsi davanti alla camera 1001.

Aprii la porta della stanza di Nicolò ed entrai. Era socchiusa come tutte le altre porte finché non si addormentavano. La valigia era aperta sul pavimento, come faceva sempre Nicolò.

-Dima sei tu?- chiese lui.

Attraversai il piccolo corridoio e mi affacciai sulla camera. Era steso sul letto con la sua tuta che fungeva da pigiama e il cellulare in una mano. L'altra era poggiata dietro la nuca.

Sì girò e mi notò, fece per parlare ma lo bloccai parlando per prima:

-Nic...- mi avvicinai pian piano a lui.

-Voglio chiederti scusa- dissi -sono stata una stupida, non sono nessuno per dirti quelle cose-.

Lui continuava a guardarmi, perciò proseguii.

-Ho sbagliato, sappiamo entrambi benissimo che anche senza goal e assist sei un pilastro della squadra-.

Nicolò posò il telefono sul materasso, si spostò e battè la mano sul letto per farmi capire di sedermi accanto a lui.

Feci come mi aveva "detto", e mi accomodai. Lui mi tirò a sé e mi fece poggiare sul suo petto. Mi guardò negli occhi.

-Non litighiamo più, è stato orribile non parlarti per due giorni- disse.

Allora sorrisi e lo baciai, mentre mi stendeva. Quando meno me l'aspettavo, iniziò a farmi il solletico lungo tutti i fianchi, partendo dal collo.

Sapeva quanto lo soffrissi, e se n'era approfittato. Maledetto.

-Il solletico noooo- esclamai, disperata.

Si fermò per un attimo e mi baciò di nuovo a stampo.

-É una punizione per aver dubitato di me- si giustificò.

Allora mi arresi all'idea che avrebbe continuato. Riprese a farmi il solletico fin quando non bussò qualcuno alla porta.

Mi guardò con una faccia che mi fece soffocare dalle risate, come se stessi ancora subendo il solletico.

Si alzò e mi fece cenno di stare immobile dov'ero. Lo osservai da dietro andare verso la porta e aprirla. Poggiai le braccia dietro la nuca.

Aprì e sentii la voce di Federico.

-Sei solo?- chiese senza convenevoli.

-No- rispose lui secco.

-Chi c'è?- continuò Dimash.

-Che te ne importa- disse Nicolò con il suo solito tono.

-Tieni- sentii Federico che probabilmente gli stava dando qualcosa.

-Ah grazie-. Gli disse qualcosa come un ciao e chiuse la porta.

Lo vidi entrare in stanza e dirigersi verso la valigia, dove posò qualcosa.

-Cos'è?- domandai.

-Che te ne importa- ripeté quello detto a Dimarco poco prima.

-A me non parli così- lo ammonii. Venne verso di me poggiando un ginocchio sul materasso.

-Altrimenti?- mi sfidò.

-Altrimenti questo- dissi avvicinandomi e facendo il solletico io a lui questa volta.

Nel mentre lo avevo tirato con me sul letto, e ci addormentammo entrambi fuori dalle coperte. L'uno difronte all'altro, con il fiato corto tra i baci e il solletico.

Ah, Federico gli aveva riportato la borraccia che aveva lasciato da qualche parte. Ma in quel momento era l'ultimo dei miei problemi.

CARI LETTORI!!
Salve a tutti, volevo avvisarvi che, come si è notato, sto velocizzando il tempo della storia. Le idee sono tante, e non mi va di spendere capitoli in parti inutili che non influiscono sulla trama. Perciò, se non vi dispiace, ci saranno salti temporali per trattare capitoli importanti e quasi nessuno di passaggio. Fatemi sapere cosa ne pensate e se vi sta piacendo la storia lasciando un commento, se vi va 🥰

You're a Sky full of Stars - Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora