XIV - Columba

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Erano passati già 2 mesi, tra partite, lavoro e, se si può dire, amore. Avevo parlato a mia madre della mia relazione, e lei mi rispose "poi appena avete tempo lo porti a casa". Me lo aspettavo.

Era Aprile, la seconda settimana, e mi trovavo in ufficio. Mi sembrava troppo strano per accadere davvero: stavo lavorando tranquillamente senza nessun imprevisto da qualche ora.

Poco dopo aver riflettuto sulla mia momentanea tranquillità, qualcuno bussò alla porta. Senza aspettare mia risposta, da lì comparve Noemi, tutta sulle spine.

Mi chiamò per nome, avvicinandosi a me, prendendo una sedia e accostandola alla mia. Sapevo che c'era qualcosa che stava tramando.

-Ho trovato 2 biglietti al Do Dragao per stasera, e c'è un volo per Lisbona che parte tra un'ora e mezza- disse -vogliamo fare questa pazzia?- chiese poi.

Quella sera ci sarebbe stata Benfica-Inter, quarti di Champions League. I ragazzi erano in trasferta, e noi quella volta non li avevamo raggiunti come nelle solite partite fuori porta. Accettai la proposta invitante, collegandomi online e prenotando subito i biglietti del volo.

-Posso chiamare Max e chiedergli se ci dà una stanza nell'hotel dei ragazzi, senza dire loro nulla- affermò Noemi, che aveva ormai preso i biglietti della partita.

-Sì, dev'essere una sorpresa- concordai. E allora nel giro di mezz'ora mi ritrovai in casa a mettere due vestiti in valigia e dirigermi velocemente all'aeroporto.

Per poco non perdemmo l'aereo, ma riuscimmo a giungere al gate prima che chiudesse. Il viaggio durò un bel po', circa 3 ore, ma finalmente atterrammo all'aeroporto di Lisbona.

Trovai mille chiamate da parte di mio fratello e Nicolò, perciò per tranquillizzarli mi inventai la scusa del modem rotto a casa di Noemi, dove non c'era nemmeno molto campo telefonico.

Non volevo svelare il nostro "piano". Ci incamminammo verso la fermata dei taxi, attendendone uno. Avevamo solo uno zainetto, perciò non c'erano problemi di bagagli o altro.

Arrivò il tassista, chiesi scusa per parlare spagnolo e non portoghese, ma mi rispose che non sarebbe stato un problema. Diedi indicazioni per lo Stadio Do Dragao, e l'uomo barbuto ci chiese "Inter Milan?".

Dopo un cenno positivo, aggiunse: -Eu apoio o Sporting, forza Inter-. Gli regalammo un sorriso, e in pochi istanti giungemmo a destinazione.

Notai il messaggio che Alessandro mi lasciava sempre prima delle partite, perciò mi assicurai che da allora non avrebbero più toccato il cellulare. Iniziammo a postare foto e video, mentre mordevamo un panino preso al chioschetto.

Entrammo nello stadio, e devo dire era piuttosto carino, ma mai come l'imponente San Siro. Registrammo un video che postammo scrivendo "dove siamo disposte ad arrivare per te, Inter".

Noemi mi disse: -prendila come un regalo di compleanno-.

-Ma il mio compleanno è dopodomani- esclamai.

-Appunto-.

La partita era già iniziata da diversi minuti, stavamo giocando bene, ma non avevamo ancora trovato la rete dell'1 a 0. Ecco però che iniziò il secondo tempo, e dopo solo 300 secondi passammo in vantaggio.

Non fu un goal qualunque, o almeno per me. Alessandro crossò in mezzo e di testa arrivò Nicolò. Rimasi bloccata per qualche secondo, troppo emozionata. Noemi stava riprendendo tutto, prese anche il goal, e subito dopo la mia reazione.

Osservai il tabellone e vidi mio fratello e il mio ragazzo abbracciarsi, poi Nicolò trascinò con sé Alessandro e lo invitò a fare con la mano il simbolo di una V.

-Ti hanno dedicato il goal!- esclamò Noemi entusiasta, e scuotendomi.

Non seppi fare altro che annuire, troppe emozioni si confondevano nella mia testa e nessuna voleva prevalere sull'altra.

La partita finì sullo 0-2 per noi, in seguito ad un rigore calciato da Lukaku procurato su fallo di mani di Joao Mario.

Uscimmo dallo stadio festeggiando questa momentanea vittoria, dirigendoci in hotel.

Nicolò

Eravamo negli spogliatoi a rivestirci, quando Hakan urlò: -raga ma Viola e Noemi stanno qua-.

-Che dici?- dissi io.

-Guarda qui- rispose mostrando sul cellulare le storie instagram di Noemi. Si formò un cerchio ridotto intorno al turco.

La prima storia era una foto scattata dal finestrino di un aereo.

Ecco perchè per 3 ore non mi ha risposto.

La seconda mostrava una foto dello stadio all'esterno, e si intravedeva Viola che mangiava un panino.

La terza era un video mentre entravano nello stadio, e c'era scritto "dove siamo disposte ad arrivare per te, Inter".

Poi c'era un'inquadratura del tabellone che ritraeva Hakan, con scritto "fino a Lisbona per sostenerti" e un cuore rosso. Il turco schiacciò il tasto del like.

Nel quinto video si sentiva Noemi chiedere a Viola "ansietta?", e lei non rispondere, con lo sguardo perso nel vuoto,

La sesta storia era un video che riprendeva tutto il mio goal, e poi si spostava verso Viola, incredula. C'era scritto "così me la uccidete" e taggava me e Ale.

Subito dopo una foto di spalle della maglia di Viola (Bastoni 23) - "raffigurazione del goal".

Infine un selfie delle due, schiena al campo, che festeggiavano la vittoria.

Tornai nei corridoi per tenere la mia intervista e rientrammo in hotel.

Viola

Prendemmo il taxi per raggiungere l'albergo dove alloggiava la squadra. Ci accomodammo nella hall in attesa dei ragazzi di rientro.

D'un tratto venni sommersa dall'alta figura di mio fratello che mi abbracciava e mi sollevava dalla poltrona.

-Che sorpresa ci avete fatto- mi disse.

Gli scompigliai i capelli e mi staccai dalla sua presa. Mi fiondai verso Nicolò, che abbracciai e baciai. Parlammo un po' con tutti gli altri, che commentavano la nostra sorpresa improvvisa, positivamente.

Arrivarono diversi sbadigli dai calciatori, perciò decidemmo di salire ognuno nelle rispettive camere. Nicolò mi trascinò in camera, e una volta dentro iniziò a baciarmi...

[...]

La mia nuca era appoggiata sul suo petto, e le mie mani a cercare le sue per sfiorarle.

-Ti avrei dedicato il goal, se avessi saputo che ti trovavi sugli spalti- sussurrò accarezzandomi i capelli.

-Ma me l'hai dedicato comunque- protestai.

-In camera, non di presenza-.

Qualche istante dopo, continuò: -ti prometto che settimana prossima a San Siro segno di nuovo-.

-Ah sì? Beh voglio vedere- scherzai.

-Scommettiamo?- e mi baciò di nuovo.

You're a Sky full of Stars - Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora