CAPITOLO 1
"Amy, alzati, forza!"
Qualcuno la scuoteva. La bambina sentì freddo, quando le coperte furono spostate.
"Avanti tesoro, tirati su! Ecco brava, infila il cappotto, mettiamo le scarpe."
"Papà?" chiese preoccupata.
"Andiamo piccola, non c'è tempo da perdere, c'è stato un incidente. Non posso chiamare Carrie nel cuore della notte, dovrai venire con me. Hai capito Amy?"
Sbadigliando e sfregandosi gli occhi, la bambina annuì. Il padre la prese in braccio, per guadagnare tempo. Scese le scale di corsa. All'ingresso, un giovanissimo valletto in livrea, mortalmente pallido, lo esortò:
"Presto, dottore, dobbiamo fare presto."
Davanti all'uscio sostava una carrozza, con lo stemma ducale sullo sportello aperto, pronta a partire. Il dottor Simmons non si fermò neanche per chiudere la porta di casa. Saltò sul mezzo già in movimento atterrando, con la figlia in braccio, sul sedile imbottito.
"Amy, stai bene?" le chiese, una volta seduto.
"Sì, papà, ho sbattuto il gomito ma è tutto così morbido che non mi sono fatta niente."
"Grazie a Dio, tesoro. Ascolta, quando arriveremo a destinazione voglio che tu faccia la brava. Sarai affidata a qualcuno e dovrai restare dove ti dicono finché non vengo a prenderti. Siamo intesi?" La bambina annuì, ancora mezza addormentata.
"Dove andiamo?"
"Alla residenza ducale di Somerset."
Amy guardò il padre confusa. Il dottor Simmons semplificò la risposta "La casa di campagna del duca, tesoro."
Amy annuì. A sette anni non poteva capire titoli e proprietà. Era abituata a vedere la gente per ciò che era : uomini, donne, vecchi, giovani, bambini, sani e malati. Essere la figlia del medico del villaggio la portava a contatto con molte persone, che lei divideva in due gruppi: simpatici e antipatici. Nella sua ingenuità non esistevano altri metodi di distinzione.
La carrozza correva a una velocità spaventosa. Il dottore stringeva la figlia, preoccupato per la sua incolumità. Aveva capito immediatamente la gravità della situazione, non appena il valletto aveva bussato alla sua porta. Erano da poco passate le dieci ed egli si apprestava ad andare a dormire, dopo aver sistemato lo studio medico per il giorno seguente. Carrie aveva fatto mangiare Amy, l'aveva lavata e messa a letto, come ogni sera. Alle nove, prima di tornare alla propria abitazione, lo aveva informato di avergli lasciato la cena sulla stufa, affinchè rimanesse calda.
Dopo aver gustato il pasto, nella quieta e umile cucina, il dottore era tornato nello studio. Aveva sterilizzato gli attrezzi e preparato la borsa. Era, per lui, indispensabile averla sempre equipaggiata e pronta per ogni evenienza. Fu proprio mentre la chiudeva, che la porta di casa iniziò a tremare. I colpi furiosi, uniti alle grida concitate, lo avevano spinto a portare con sé la sua preziosa borsa. Aprendo la porta, aveva capito al massimo quattro parole, tra quelle pronunciate dal valletto agitato e ansimante:
"Incidente... testa... sangue... esanime!"
Senza perdere tempo, aveva consegnato la borsa al ragazzo ed era corso al piano superiore a prendere la figlia. In situazioni come quella, si chiedeva se non fosse il caso di assumere qualcuno che restasse nella loro abitazione giorno e notte. Carrie era una cara donna, piuttosto semplice ma affidabile. Purtroppo, aveva una madre vedova e anziana, bisognosa di cure, perciò non poteva restare oltre un certo orario. Erano solo lui ed Amy la notte, da quando la balia assunta per nutrire la figlia, aveva frainteso la gratitudine del dottore. Imparata la lezione, aveva deciso di mantenere le distanze dalla nuova bambinaia. L'aveva scelta proprio per la sua diffidenza e la tendenza a non familiarizzare troppo. Non poteva però costringere la figlia ad una vita del genere! Svegliarla di notte per portarla con sé in chissà quale luogo. Stavolta era la residenza di un duca, ma avrebbe potuto essere una bettola piena di delinquenti! Non che capitasse spesso, ma doveva trovare una soluzione. Quando la carrozza si fermò, si accorse che la figlia era nuovamente addormentata. La portiera si spalancò, invitandolo a uscire in fretta. Cercò di prendere la bambina, ma il valletto lo fermò.
"Correte dottore, prendo io vostra figlia, la signora Garret se ne prenderà cura."
Il dottor Simmons assentì, prese la valigetta ed entrò seguendo il maggiordomo. Amy si sentì sollevare.
"Papà?"
Ma non fu la voce del padre che le rispose:
"Tranquilla piccolina, sono Alvin, ora ti porto dentro. Il dottore è
dovuto correre dal duca".
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Fidarsi è Amore
ChickLitAmy e John si conoscono da bambini, a causa di un brutto incidente occorso al padre di John. Amy è la figlia del medico del villaggio chiamato a curarlo. Lei è dolce e gentile mentre lui è introverso e rabbioso. Eppure in qualche modo si attraggono...