Illusioni

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CAPITOLO 11

Suor Mary era stata al capezzale di Amy per due giorni. Aveva cercato di rassicurarla che ci sarebbero stati altri bambini ma la ragazza si era chiusa in se stessa. Aveva perso l'amore della sua vita e ora anche il tenero germoglio, frutto di quell'amore. Doveva finire così, pensava, in fondo era stato tutto un inganno dal principio. Le restava solo l'anello che portava al dito. Non era riuscita a toglierlo. All'inizio perché era il simbolo di una promessa, ora per non dimenticare tutta la sofferenza. L'avrebbe tolto, questo era certo, ma non ora. Non quando aveva bisogno di qualcosa da detestare tanto quanto odiava John.

Il terzo giorno suor Mary la obbligò ad alzarsi.
" Oggi ti porterò a visitare i luoghi preferiti di tua madre!"
Amy la guardò stupita, così la religiosa le spiegò.
" Emily ha vissuto qui per tutta la vita. Pensavo lo sapessi. Questo convento all'inizio ospitava molte orfanelle. Poi le istituzioni ecclesiastiche decisero di assegnarlo ai corsi per infermiere così furono scelti altri edifici per gli orfani. Tua madre era già grandicella cosi, come altre ragazze, rimase qui a studiare. Era una persona meravigliosa."
Amy non aveva mai avuto tante informazioni sulla madre.
" Mio padre non mi ha mai parlato di lei, era troppo doloroso per lui, alla fine ho smesso di chiedere."
" Qui potrai avere tutte le informazioni che vuoi. Questa era la sua camera." aggiunse suor Mary facendole l'occhiolino.
" La conoscevate bene?" Chiese curiosa la ragazza.
" Direi proprio di sì. Quando arrivò aveva circa tre anni. La sua mamma non poteva prendersi cura di lei, così la lasciò al convento. Io avevo preso i voti da poco perciò mi venne affidata. Oh, era una bimba sveglia e vivace, ma dolcissima. Tutte le sorelle l'adoravano!"
Amy aveva le lacrime agli occhi. Quella era la stanza di sua madre! Allora perché non l'aveva aiutata! Perché aveva permesso che perdesse il bambino!
Suor Mary percepì i suoi pensieri.
" C'è una ragione per ogni avvenimento. Oggi potremmo non capire qual è ma il tempo ci svelerà ogni cosa."
Amy non credeva ci fosse un disegno divino dietro a tutta quella sofferenza, ma sapeva senza ombra di dubbio che non esisteva un modo per cambiare le cose. Doveva continuare a vivere, anche se avrebbe preferito non farlo.

Le settimane seguenti furono una scoperta dietro l'altra. Amy conobbe le consorelle più anziane, le quali non fecero che parlarle ininterrottamente della madre. Una tra tutte, suor Celeste, chiedeva costantemente la sua attenzione. Era anziana e inferma.
Amy le faceva visita ogni giorno, aiutandola a prendere le medicine e a lavarsi.
" Emily è venuta a trovarmi." Le comunicò l'anziana quella mattina.
La ragazza pensava stesse parlando di un sogno.
" Davvero, sorella? Cosa vi ha detto?" chiese distrattamente, preparando l'infuso di salice per i dolori.
" Mi ha chiesto di darti un messaggio, proprio così. Mi ha ordinato, nel suo solito modo esuberante, di riferire alla sua bambina, parola per parola. Me l'ha fatto ripetere tutta la notte affinché non dimenticassi neanche una virgola."
Amy era preoccupata perché l'anziana suora annaspava.
" Non dovete affaticarvi sorella, riposate, prendete fiato. Ecco, bevete tutta la medicina."
La suora si lasciò aiutare e finì tutto il contenuto della tazza, ma quando Amy cercò di allontanarsi per riporre il recipiente, la religiosa le prese il polso.
" Mia adorata bambina, sono sempre con te, non ti ho mai abbandonato ne ho permesso che ti accadesse nulla di male. Niente è come sembra. La verità ti sarà svelata e la vita con essa. Ma ricordati, senza fede non c'è amore e senza amore non c'è vita!" Terminò la suora esausta e senza fiato.
Amy tremava. Cos'era quello strano indovinello?. Forse la povera sorella era affetta da qualche malattia mentale o magari le medicine la facevano delirare. Eppure era parsa lucida in quelle settimane. Le aveva raccontato aneddoti su sua madre confermati poi da altre suore. L'aiutò a stendersi.
" Dovete riposare ora." Le suggerì ma quella scuoteva la testa.
" Lo so bambina che sembro matta, ma la tua mamma ha insistito affinché imparassi ogni parola come una preghiera. Devi avere fede fiorellino. Continuava a chiamarti così, fiorellino." Amy si asciugò una lacrima. Forse avrebbe dovuto rimanere in quel convento per sempre. Non avrebbe più amato un altro uomo quindi perché non prendere i voti? Ci avrebbe pensato. Che fosse questo il suo destino?
Il convento era un luogo pieno di pace. I ritmi della giornata erano scanditi dalla campanella che suona per l'ora di preghiera e per i pasti. Tutto sembrava muoversi lentamente e silenziosamente. C'era fin troppo tempo per pensare.

Amy si teneva occupata aiutando ad accudire le sorelle anziane e preparando unguenti con suor Mary. Il laboratorio era fornito di moltissime piante, provenienti dall'erbario, e ogni cosa era gestita con la massima cura e pulizia. Stava imparando molto sull'uso delle erbe. Con Carrie si limitava alle solite lozioni che comprendevano al massimo una decina di ricette. Al convento c'erano invece, dozzine di libri che includevano rimedi per ogni disturbo. Erano catalogati in base alla parte del corpo da trattare, partendo dalla testa. Solo per lo stomaco ce n'erano tre, due per i denti e uno era dedicato ai capelli. Suor Mary cercava in tutti i modi di farla uscire da quello stato di tristezza. Aveva informato il dottor Simmons della perdita del bambino e quando lui aveva risposto che sarebbe corso a prendersi la figlia, la religiosa lo aveva convinto a lasciarla al convento qualche tempo ancora. Sarebbe stato più facile riprendersi lontano da tutto ciò che le rammentava la sofferenza patita.
Sarebbe arrivato il momento di affrontare la realtà, ma era ancora presto.

Il dottor Simmons concordò con la diagnosi della suora, chiedendo però di essere avvisato appena la sua bambina desiderasse tornare a casa.
" Dovresti mangiare di più Amy!" La rimproverò suor Mary, " I vestiti ti cadono addosso e sei troppo pallida. Rischi di ammalarti!"
Amy non aveva fame ed ogni pietanza sembrava insipida. Non distingueva più il dolce dal salato. Niente aveva sapore. Nella sua mente capiva di sbagliare ma il dolore non se ne voleva andare.
" Ci vuole tempo, bambina, tutto passa." Le sussurrò la suora, leggendo come sempre i suoi pensieri.
Amy pensava che non sarebbe mai passato.
Quella notte fece un sogno stranissimo. John era rinchiuso in una prigione, ferito, sporco e la chiamava. Anche lei era prigioniera di quel legame. Nel sonno si convinse che era ora di togliersi l'anello ma quando ci provò lo senti urlare.
" Non farlo mocciosa, non azzardarti a levartelo! Non è solo una promessa, è un voto! Abbi fede in me!"
La ragazza si alzò, sopraffatta. Il pianto fu uno sfogo necessario. Non l'aveva più sognato e mai gli era parso così vivido. Le parole di Carrie le tornarono alla mente : sono sicura che qualcosa lo trattiene. Era forse possibile? No, non lo era. John era fuggito per sposare un'altra. Sicuramente erano ormai marito e moglie. Tutte le sue paure e i suoi desideri si erano mischiati in quello strano sogno. Provò a togliersi il cerchietto dal dito ma era incastrato. Rinunciò. L'avrebbe tolto il giorno dopo col sapone. Mocciosa, l'aveva sempre chiamata così e per lei era come se le dicesse ogni volta amore mio! Che stupida! Aveva creduto ad ogni sua parola perché era ciò che aveva sognato di sentirsi dire. Si addormentò piangendo.

Era passato quasi un mese dal giorno in cui anche il suo ultimo sogno s'era infranto e Amy si chiedeva quando sarebbe ricomparso il suo ciclo. Non si era più guardata allo specchio ed evitava accuratamente di toccarsi il ventre.

Mentre portava un secchio d'acqua a suor Celeste, per lavarla, inciampò bagnandosi dal petto ai piedi. Corse a cambiarsi. Tolto il vestito, rimase con la camiciola incollata come una seconda pelle. Il seno era ancora più grosso dell'ultima volta e l'addome leggermente rigonfio, spingeva il tessuto sottile. Con mani tremanti si accarezzò. Non c'era niente dentro eppure le sembrava che il suo bambino fosse ancora li. Forse avrebbe provato quella sensazione per sempre. Quando ne parlò a suor Mary, questa le rispose che a volte la mente crea strane illusioni.
" La nostra testa e il nostro cuore si alleano e cercano di curare la sofferenza che ci affligge mostrandoci ciò che desideriamo. Ci vuole del tempo bambina, per accettare la perdita. Vedrai, sarà ogni giorno meno doloroso."
Probabilmente la religiosa aveva ragione ma Amy si attaccò a quel miraggio. Ogni notte nella sua stanza, si accarezzava il grembo, sussurrando al bambino tutto il suo amore.

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