Felici e contenti

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EPILOGO

" Allora mamma Carrie, è ora?" Chiese Amy entrando nella camera da letto dei suoi genitori.
" Credo proprio di sì fiorellino. Dove sono i bambini?"
" I miei o i tuoi?" Chiese la ragazza sorridendo.
" Hai portato anche Emily e Jacob?"
" Certo, nonna Amalia non li avrebbe lasciati a casa!"
" C'è anche la duchessa?"
" Chi meglio di lei per badare ai pargoletti!"
" Da sola?"
" Credi che non sia in grado di controllare quei quattro marmocchi?"
" Non lo so Amy, i tuoi fratelli sono molto vivaci!"
" Più dei miei, intendi? Non ne sono così sicura." Affermò arrotolandosi le maniche.
" Emily è dolcissima, proprio com'eri tu!" La contraddisse la donna trattenendo il fiato.
" Un'altra contrazione?"
" Mmm si."
" Beh è vero, Emily è molto dolce ma non farti ingannare, mamma, sa quello che vuole! Jacob è tutto fumo, irrequieto, ma raggira la sorella maggiore a suo piacimento!"
" Oh lo so, è un vero rubacuori!"
" Come Adam e Thomas!"
" Forse. I gemelli dovrebbero essere l'opposto l'uno dell'altro. Avevo sentito che di solito si compensano. Se uno è irruento l'altro dovrebbe essere tranquillo! Invece i tuoi fratelli sono delle furie!"
" Non sono poi così male!" Sentenziò la ragazza preparando dei teli puliti.
"Allora sono io, probabilmente sono troppo vecchia!" Sospirò la donna, cambiando posizione.
"Non farti sentire da papà se non vuoi che abbia un attacco di panico!" L'avvisò ridendo.
" Per quello credo sia troppo tardi! Ricordi quando sono nati Adam e Thomas? Beh ora è anche peggio!"
" Devi ammettere che il poverino aveva assistito me, solo pochi mesi prima! Sembrava impazzito! Finché Emily non ha pianto e io gli ho assicurato che stavo bene! Perfino John era preoccupato! Non per me, per lui!" Terminò sghignazzando.
" Lo so, lo so ero presente! Ma questa volta! Oh Amy, ho già quarantasei anni! Non credevo di avere altri figli! In realtà non credevo proprio di avere dei figli! Se mi succedesse qualcosa, che ne sarà di loro? E Isaac? Cosa farà senza di me?"
" Credo che sia proprio ora, mamma. È già iniziata la fase della paura perciò ormai è fatta!" Cercò di scherzare la ragazza.
Sapeva che suo padre era terrorizzato dai parti in famiglia. Sua madre era morta dandola alla luce e lui, medico competente, non era riuscito a salvarla, vivendo di sensi colpa. Non che lei non avesse paura ma era convinta che la sua famiglia avesse diritto alla felicità perciò niente di brutto sarebbe accaduto. Quei bambini avuti in età avanzata sembravano aver fatto ringiovanire Carrie e suo padre.
" Mi dispiace fiorellino di averti angosciata. Non dovresti neanche essere qui, nelle tue condizioni!"
" Non sono agitata mamma e mancano ancora parecchi mesi prima che nasca questo diavoletto. Credo diventerà un saltimbanco! Non fa che girare e rigirare!" Rise posandosi la mano sul grembo leggermente arrotondato.
" Amy, tesoro, lo sai quanto ti voglio bene?" Affermò la donna con voce fiacca.
" Credo che sia proprio ora, mammina, siamo alla fase della tenerezza!"
Amy e Carrie avevano inventato queste fasi precedenti al parto come un gioco, per distrarsi ma dopo ogni nascita le avevano trascritte notando che si ripetevano. Il dottore ne era rimasto impressionato osservando certe somiglianze con altre pazienti.
"Amy, credo che tu abbia ragione!" Disse sua madre a denti stretti.
" Corro a prendere l'acqua!"
Scendendo le scale si trovò di fronte il marito
" Allora come sta andando mocciosa?"
Le chiese prendendola per i fianchi e baciandola.
" John non devi chiamarmi così, i bambini potrebbero sentirti! Dov'è mio padre? L'hai trovato? Ci siamo ormai, devo portare su l'acqua! Lasciami!"
Lui sorrise baciandola ancora.
" Mi piaci quando sei così agitata, mi fa pensare a quando ti propongo nuove posizioni. Prima ti spaventi, poi.."
" Smettila!! Non è il momento di scherzare!"
" Sissignora, porto io l'acqua. Tuo padre sta arrivando. Sarebbe venuto con me ma non poteva lasciare il povero Jonson con mezza ferita aperta! Non voglio immaginare come sarà cucita l'altra metà!" Concluse ridendo.
Amy scosse la testa, risalì le scale seguita dal marito che come promesso portava il grosso secchio d'acqua.
" Ciao Carrie, ti trovo bene!" Salutò scherzando.
" Ciao John, si sto a meraviglia. Grazie per aver portato l'acqua, non ho pensato che Amy non avrebbe dovuto farlo!" Si rammaricò.
Nello stesso momento il dottor Simmons entrò come un tornado gettando la valigetta e la giacca a terra. Poi si arrotolò le maniche fino ai gomiti, si lavò le mani nel catino e se le asciugò. I presenti lo fissavano, chi sogghignando, come John e chi con apprensione, come Carrie.
" Ciao papà!" Salutò Amy, ma lui non la guardò nemmeno.
John si avvicinò alla moglie abbracciandola.
" Certe cose non cambiano mai!" Sorrise baciandole il naso,
" Io vado ad aiutare la nonna coi bambini, se hai bisogno di me, grida!" Le sussurrò con un sguardo malizioso prima di uscire.
Isaac spostò il lenzuolo e sollevò la camicia da notte. Con mani abili tastò il ventre in più punti.
" Da quanto hai le contrazioni?" Chiese.
Non ricevendo risposta alzò lo sguardo. Carrie lo guardava con severità. " Buongiorno dottore!" L'apostrofò.
Lui scosse la testa.
" Carrie ti pare il momento di scherzare?"
" Non sto scherzando affatto, dottore!"
" Smettila di chiamarmi così, lo sai quanto mi irrita!"
" Quanto irrita me il tuo comportamento professionale!"
" Lo sai che non riesco ad affrontare tutto questo se non in modo distaccato!"
"Se avessi voluto quel tipo di approccio avrei chiesto un altro medico!"
" Nessun' altro farà nascere mio figlio!"
" E allora finiscila di... aahhh!" La donna non riuscì a finire la frase perché una contrazione molto forte la fece piegare.
Amy si avvicinò coi panni puliti. Non era una novità per lei vederli battibeccare in quel modo. Era convinta che sua madre lo facesse apposta per distrarre suo padre.
" Carrie, tesoro, era forte?" Chiese Isaac accarezzandole il volto arrossato.
" Sì, più forte dell'ultima." sospirò sdraiandosi.
Il dottore la visitò.
" Amy è ora! Carrie da quanto tempo stai male? Sei già completamente dilatata, non può essere successo all'improvviso!"
La donna fece spallucce.
" È da ieri che i dolori vanno e vengono. Stanotte si sono intensificati e stamattina..."
" Stamattina non mi hai detto niente! Sarei stato a casa con te! E se ti fosse successo qualcosa mentre ero fuori? E i bambini? Hanno solo quattro anni! Cristo donna a volte non capisco cos'hai in quella testa!"
" Forse proprio niente, dottore, ricordi sono una ritar....ahhh"
" Finiscila bugiarda! Sei fin troppo intelligente! E adesso spingi!"
Tre spinte dopo Amy posava un esserino paonazzo e strillante tra le braccia di Carrie mentre il dottore controllava che la placenta fosse intera.
" Avevo ragione io mamma, è una femmina!" Esclamò orgogliosa.
Carrie guardò con amore la sua bellissima bambina, ricordando quando Isaac le aveva messo tra le braccia prima Adam e poi Thomas. Era più facile avere un bambino invece che due. Guardò ai piedi del letto e vide il marito passarsi le mani sotto agli occhi.
" Amy puoi prenderla tu e darci un momento?" Sussurrò alla figlia.
La ragazza seguì il suo sguardo e capì. Prese il fagottino e si spostò nella sua vecchia camera.
" Dottore?" Chiamò la donna, sicura di farlo arrabbiare.
" Ti avviso Carrie, la prossima volta che mi chiami così io..." ma lei non lo lasciò terminare.
" Vieni qui, ti prego, ho bisogno di te, Isaac." Sospirò allargando le braccia.
L'uomo la raggiunse, stringendola a sé.
" Carrie, amore mio, ogni volta mi pare d'impazzare!"
" Lo so, ma ti assicuro che questa è l'ultima! Sono troppo vecchia!"
Lui la fissava con gli occhi lucidi.
" Sei bellissima, hai portato la gioia nella mia esistenza. Non posso vivere senza di te!"
" Non dovrai farlo! Magari dovremmo astenerci dai doveri coniugali così non correremo altri rischi ma per il resto non avremo problemi!"
Lui la fissò incredulo, poi comprese. In quei cinque anni di matrimonio aveva cominciato a capire le sue tattiche.
" Non dobbiamo rinunciare a niente, tesoro, ci sono dei sistemi molto efficaci per evitare il concepimento, come le lettere francesi."
" Non credo possa funzionare con me, riesco a leggere a malapena l'inglese!"
Carrie aveva imparato a leggere ma preferiva fare i lavori di casa e crescere i figli. Isaac scoppiò a ridere, voleva spiegarle cosa fossero le lettere francesi ma il pianto disperato della loro bambina li distrasse. Amy entrò con l'urlatrice tra le braccia.
" Credo che si sia stancata di aspettare." Affermò passandola al padre. Isaac guardò quel miracolo strillante contorcersi tra le sue braccia.
" Vuoi la tua mamma, nocciolina?" La vezzeggiò posandola sul petto di Carrie. Il pianto smise di colpo.
Amy li lasciò soli, per raggiungere il marito. Sul prato dove lei stessa aveva giocato da bambina, John, steso su una coperta, lottava con suo figlio Jack e con i fratelli di Amy, Adam e Tom che, incredibile ma vero, erano gli zii di Emily e Jack. Emily stava vicino a nonna Amalia, intente a creare una coroncina di fiori. La duchessa madre non finiva mai di stupirla. Amava i suoi pronipoti come amava i figli di Carrie ed Isaac.
Viveva con Amy e John, li aveva aiutati a ristrutturare la tenuta buttando tutto ciò che ricordava loro un triste passato, sostituendolo con oggetti nuovi, colorati e gioiosi!
John ruotando di lato, vide Amy ferma sulla soglia con gli occhi lucidi. Si alzò con un gesto atletico e con due falcate fu da lei.
" Ehi mocciosa, tutto bene?"
Amy fece un cenno affermativo.
" Carrie sta bene? Il bambino? Tuo padre?"
Amy non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere e a piangere allo stesso tempo. John la prese tra le braccia.
" Che succede mammoletta, mi stai spaventando!"
" Sono felice, John, immensamente felice. È una femmina. Stanno tutti bene!"
" E perché piangi allora?"
" Sono lacrime di gioia! Guardarti giocare coi bambini, vedere nonna Amalia con loro, mio padre con Carrie e la piccolina... sembra tutto un sogno John!"
Lui la guardò intensamente, mentre un sorriso malizioso affiorava sulle sue labbra e la mano era già pronta.
" Vuoi che ti dia un pizzicotto mocciosa?" Le chiese mentre già le strizzava una natica.
" Jooohn" Urlò indignata.
" Hai visto amore, è tutto vero!"
Amy si vendicò pizzicandogli il braccio.
" Ahi! Perché l'hai fatto? Io non ho bisogno di essere svegliato, so per certo che non sto sognando!"
Amy lo obbligò ad abbassare la testa per potergli parlare all'orecchio.
" Ora, puoi esserne sicuro!"
" Dì che hai voluto vendicarti!"
" Può darsi, ne avanzi parecchi!"
" Già, a proposito di debiti, mi devi ancora moltissimi baci!" Sostenne stringendola a sé.
" Credevo di aver estinto quel debito!" Contestò Amy.
" No davvero, mocciosa, ne hai per tutta la vita!" Concluse baciandola con passione.
" Mamma cos'è una mocciosa? Perché papà ti ha chiamata così?"
Amy si scostò da John fulminandolo con lo sguardo, mentre Jack, con l'ingenuità dei suoi due anni, la fissava con curiosità.
Fu John a rispondere:
" Non ho detto mocciosa, ho detto deliziosa!"
Emily si avvicinò al fratellino.
" Jacob, papà chiama mocciosa la mamma da quando erano piccoli, perché lei lo tormentava sempre, come fai tu con me!"
Amy e John si guardarono stupiti.
" Chi ti ha detto questa cosa?" Chiese Amy alla figlia.
" Nonna Amelia, ma lo sanno anche zia Dana e zio Berni, e pure nonno Isaac e nonna Carrie! Sembra che gli unici a non saperlo siate tu e papà!" Concluse la bambina prendendo il fratellino per mano e portandolo dalla nonna.
Amy osservò stupita i figli raggiungere la duchessa. John abbracciò la moglie da dietro, posandole il mento sul capo.
" A questo punto posso chiamarti mocciosa senza timore, visto che tanto lo sanno tutti!"
" È umiliante John, sapere che i tuoi figli e tutti quelli che ti conoscono sanno che tuo marito ti chiama come una bambina scocciante!"
Mentre John stava per risponderle Emily tornò da loro.
" Ah dimenticavo una cosa importante, tutti sanno che la parola mocciosa di papà vuol dire amore mio."
Poi si allontanò saltellando.
John scoppiò a ridere.
" Ehi mocciosetta torna subito qui!"
Emily tornò sui suoi passi. John la prese in braccio.
" Non mi hai dato un bacio quando te ne sei andata!"
La bambina stampò un grosso bacio sulla guancia del padre.
"Ora posso tornare a giocare papà?"
" Non ancora, prima ne devi uno anche alla mamma!" La bimba obbedì, poi corse dagli altri.
Amy la guardò con tenerezza. Emily era il suo miracolo.
" Stai pensando a quello che penso io, mammoletta?" Le chiese il marito stringendola a sé e posandole le mani sul grembo.
" È un miracolo." Sospirò Amy.
" Lo sono tutti e tre!" La corresse John.
Lei si girò tra le sue braccia.
" Hai ragione!"
" E tu sei quella che l'ha reso possibile!"
" Non ho fatto tutto da sola! Anche tu hai fatto la tua parte!"
" Ah sì, beh a me tocca la parte divertente! A te quella difficile!" Rispose il marito stando al gioco.
" La parte divertente tocca anche a me, e quella difficile non dura poi molto!"
John la fece volteggiare tenendola stretta.
" Sai cosa mi è sempre piaciuto di te, mocciosa? Questo tuo modo di prendere la vita, sdrammatizzando ogni cosa e avendo fiducia nel domani. Impegnandoti senza mai darti per vinta, amando incondizionatamente. Amandomi totalmente!"
Lei lo guardò sorridendo.
" Forse non ti rendi conto che è quello che fai anche tu!"
Jacob raggiunse i genitori gridando.
" La nonna vuole sapere se il bambino è natooo!" John lasciò la moglie per prendere in braccio il figlio.
" Non devi urlare, ti sentiamo!"
" Papà sono anch'io una mocciosetta?"
" No davvero!" Il bambino mise il broncio, così John continuò.
" Tu sei un gran bel moccioso!" Jack sorrise tutto felice.
" Hai sentito Emily, sono un moccioso anch'io!" Dichiarò scalciando per farsi mettere giù e correre dalla sorella.
Amy scosse la testa.
" Cosa diranno in paese quando sentiranno i figli del duca vantarsi di essere dei mocciosi?"
John la prese a braccetto guidandola verso la nonna.
" Penseranno che sia un titolo! Magari diventerà un nome nobile! Lord moccioso e lady mocciosetta!" Dichiarò ridendo, contagiando anche Amy.
" Allora, si può sapere se è maschio o femmina? Deduco dal tuo sorriso che stiano tutti bene." Chiese la duchessa.
" È una bellissima bambina, nonna!"
" Bene ci voleva una femmina per riequilibrare la situazione, ora devi fare un'alta femmina anche tu così saranno pari!"
" Non credo di poterlo garantire, ma ci proverò!" Assicurò Amy.
" Credo che ora potemmo andare tutti a vedere la bambina." Aggiunse invitando i suoi fratelli, i suoi figli e la nonna a seguirla.
John chiudeva quella rumorosa processione.
Quando li sentirono arrivare, Isaac e Carrie si sorrisero. La piccola dormiva beata con la testolina posata sul petto della madre.
" Mamma, mamma!" Urlavano i gemelli.
Isaac li fermò.
" Vostra sorella dorme! Dovete fare piano!"
I bambini assentirono nello stesso modo, allo stesso tempo. Il dottore era ancora affascinato dal sincronismo dei gemelli. Erano diversi nei lineamenti ma uguali nel fisico e nelle movenze. A volte pensava di studiarli e di scriverne un trattato.
Dietro di loro Emily e Jack lo salutarono cauti.
" Ciao nonno!"
Isaac si chiedeva ancora come fosse stato possibile diventare nonno e padre nel giro di sei mesi. Non capiva se trattava i figli come nipoti o i nipoti come figli. Carrie lo aveva rassicurato che in ogni caso, l'importante era l'amore che dimostrava ad ognuno di loro. Era davvero fortunato ad averla nella sua vita. La duchessa madre osservò la nuova arrivata.
" Sarà una bambina buona e comprensiva!" Dichiarò convinta.
Aveva fatto una previsione per ogni bambino. Non si capiva bene se fosse una premonizione o un augurio ma andava bene in ogni caso.
Amy pensò al giorno in cui era nata Emily.
Nonna Amalia aveva pianto, anche John, un po', ma non l'avrebbe mai ammesso. Suo padre era troppo agitato e Carrie, col suo ventre enorme, aveva applaudito. Ancora sorrideva ripensandoci. Poi la duchessa aveva preannunciato.
" Sarà una bambina felice, dispensatrice di gioia!"
Beh di gioia ne aveva portata a tutti dal momento stesso in cui si era mossa confermando la sua esistenza quando pensavano che non fosse possibile. John se la strinse al fianco.
" Cos'aveva detto dei gemelli? Ah sì, renderanno serena la vostra vecchiaia! Sai che novità!"
Amy lo guardò male.
" Le sue parole sono di buon auspicio!"
" Davvero? Credo che abbia detto che Jacob ci farà dannare!" Contestò il marito sogghignando.
" Non ha detto così! Ha detto : questo bambino si farà sentire!"
" Cambia poco, non ha fatto che piangere per mesi e anche adesso, quando parla tende a gridare!" Specificò continuando a ridere.
" Non intendeva certo questo! Vorrei sapere cosa ha detto quando sei nato tu!" Ribatté offesa.
" Chiediamoglielo!"
"Nonna, cosa hai predetto per me quando sono nato?"
La duchessa abbassò gli occhi.
" Non credo di aver detto niente."
John ci rimase male. Quando la donna se ne avvide sospirò.
" Non ad alta voce. Ho sussurrato: questo bambino conoscerà tanto amore anche se ne dubitavo. Puoi ridere di me John, ma non sono frasi fatte, mi arrivano alle labbra quando vedo un bambino."
John non rideva.
Si avvicinò alla nonna abbracciandola
" Grazie." Che fosse un augurio o una premonizione non cambiava il risultato! Era tutto vero! Aveva conosciuto e ricevuto tanto amore!

Emily divenne una famosa scrittrice di libri illustrati per bambini.
Jacob si rivelò uno degli oratori più acclamati alla camera dei lords.
Adam e Thomas, luminari della scienza medica, crearono farmaci che attenuarono i dolori degli anziani genitori.
Rechel, l'ultima figlia del dottor Simmons e Carrie, aprì una scuola per bambini con difficoltà d'apprendimento, erroneamente chiamati ritardati.

CRISTINA BAESSO

Fidarsi è AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora