Se esiste qualcosa che ha dato inizio all'universo come lo conosciamo, esiste qualcosa che può distruggerlo in meno di un attimo. Quel qualcosa può avere ogni tipo di nome, ma è conosciuto anche come "Il Giorno del Giudizio", che è da millenni, rappresentato in maniere diverse da intere nazioni, ma l'unica cosa che è accomuna è la morte e distruzione. Con l'apocalisse, facendo anche riferimento alla Bibbia o anche alla mitologia Norrena con il Ragnarok, si parla dell'alba della fine, dove verranno giudicati i vivi e morti. Un evento talmente epocale, da riunire tutti gli esseri viventi del pianeta, in qualcosa di molto più grande e che all'occhio umano, sembra immaginabile, ma che in realtà è più invisibile di quello che sembra. Questo cataclisma, pur sembrano negativo su alcuni punti di vista, può rappresentare per l'umanità un segno di svolta, dove finalmente, non ci sarà né gioia né dolore, solo il nulla cosmico. Una realtà, dove tutti diventiamo parte tangibile del cosmo, senza disuguaglianze, senza guerre, con una semplice fine che accomuna tutti gli esseri viventi. Ma se questa visione apocalittica, fosse uguale non solo per la terra, ma per tutto il creato attorno al nostro pianeta, cosa significherebbe? Sarebbe l'inizio di una rinascita, considerando che l'universo è ancora oggi, persino nell'attimo in cui sto scrivendo, e te leggendo, in continua espansione, senza mai una fine. Tutto è, perché è. Ogni cosa tangibile e non, è una continua nascita, distruzione e rinascita, proprio come le nostre vite, idee e pensieri che appaiono assai fragili all'occhio del nostro creatore, chiunque lui sia. Da cristiano quale sono, infatti, dico che voi potete identificare il vostro Dio in qualsiasi essere vogliate, basta che vi sentiate liberi di credere o non credere, l'importante è che sia una vostra decisione. Ma di una cosa possiamo tutti noi concordare: la morte fa parte del nostro percorso, insieme ad una rinascita che può avvenire in qualsiasi modo. In virtù di ciò, avviene in questo modo, un anticipo nel nostro animo, di quella che rappresenterà il vero Giorno del Giudizio. Tramite il passaggio della morte a qualcosa di più grande, saremo coscienti di ciò che abbiamo fatto e di quello che invece non abbiamo fatto, riflettendo su cosa potesse essere giusto o sbagliato. Arriveremo a quel fatidico momento in svariati modi, specialmente considerando il male che gli esseri umani stanno facendo al nostro globo, con tutte le cattiverie che compiamo, facendo soprattutto ammalare la nostra terra per via anche dei numerosi cambiamenti climatici. Finché esisteranno i disordini tra ricchi e poveri, finché esisteranno conflitti interni e sociali, quel giorno non tarderà mai ad arrivare. Sfruttare o complottare attentati verso avversari politici, scegliere uomini poco raccomandabili per il proprio "Gabinetto", dimostra quanto in realtà, noi, magari, abbiamo bisogno di questo. Non si tratta di arrendersi alla vita, bensì di continuare a combattere in ciò che si crede, pure se è l'apocalisse stessa, ad impedirtelo. Sarebbe inutile colonizzare Marte, se tanto già qui l'essere umano è cosciente dei gesti estremi che compie, perché non farebbe altro che rovinare un altro splendido pianeta. Nessuno deve imporre al tuo bambino di non dare aria alla tua voce, non importa se sia Donald Trump, Elon Musk o gente dal passato che rischia di tornare sottoforma di altre identità, combatti per il giorno della verità, e sarai ricompensato. Nasci, cresci, riproduciti, muori e rinasci per quello che sei nel tuo spirito.
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Il solstizio della ragione
Non-FictionIn questo libro troverete varie poesie o anche dei pensieri che vagano per la mia testa. Il titolo non è a caso, il termine "solstizio" indica quando il sole raggiunge la sua massima declinazione o in estate o in inverno, mentre il termine "ragione"...