Mi ritrovo nella mia camera oscura, camminando avanti e indietro trovando un senso ai miei pensieri, ascoltando musica completamente casuale. Ballando tra le note della morte, la mia mente vaga in un oblio senza fine, con delle entità maligne ad osservarmi giorno e notte. Per proteggermi devo unicamente sparare, ma non ho idea di chi possa essere il mio nemico, o dove si possa nascondere. Non so nemmeno chi potrei ritrovarmi guardandomi allo specchio, qualunque cosa io pensi o compi, alla fine avrò la stessa e medesima fine. Quello che rimarrà di me oggi o domani è un assoluto mistero, e non riuscirò mai a scoprirlo. Alle mie spalle ho entità che rappresentano la mia mente contorta, pronte a graffiarmi con i loro denti e artigli. Non sono un filosofo, non sono uno scrittore, non sono niente di tutto questo, sono un essere umano stremato. Così spaventato, così inutile, da correre impaurito da qualsiasi passo io faccia, perché loro guardano ogni mio movimento. Non posso muovere il filo della bilancia neanche di un centimetro, che loro sono pronti a buttarmi giù. E se la pistola la puntassi a me? Le grida non ci sarebbero più? Ho momenti in cui rischio di esplodere, e nessuno attorno a me lo capisce, nonostante mi conoscano da tempo. Non hanno fatto altro che abbandonarmi e trattarmi come immondizia, e soltanto loro devono essere compresi, quando fanno gesti orribili. A tutte le persone che state leggendo, ricordatevi sempre che non siete soli. Siate persone forti e intraprendenti, perché l'umanità necessita di esseri come voi, perché osservate il mondo da un lato più basso della società. Non siete e mai sarete reietti, perché siete speciali con un potenziale immenso, per tutte le idee che portate sulle vostre spalle. Per questo dovete combattere, per mostrare chi siete davvero, senza la paura di perdervi. Non so con quale forza io stia scrivendo queste parole, mi sento come se ci fosse qualcosa di superiore ad aiutarmi a formulare queste frasi. L'abisso ha deciso di farmi compagnia questa notte, non è così? Io e la mia ombra camminiamo un percorso di fuoco, dove le regole non sono ammesse, e nel mentre lei ruggisce. Vuole prendere il mio posto e dare al mondo quello che merita da quando è stato creato, ma io non voglio entrare a far parte di questo. Il mio spirito non vuole essere un male, ma non mi considero neanche una luce. Il futuro più avanza, più mi spaventa per quello che dovrò decidere, senza trovare mai una soluzione. L'ago della bilancia rimane sempre lo stesso, un po' come la giustizia, cieca e imparziale. Sono innumerevoli le vie che i miei sogni mi hanno mostrato, ma ognuna di essa racconta storie ed eventi completamente estranei alla mia vita. Ognuno di queste strade, mi dona un insegnamento e una spiegazione della mia persona, ma non riesco mai ad applicarlo nella mia vita. Faccio io la vittima lamentandomi di tutto, o c'è un fondo di verità? Perché onestamente non riesco più a capirsci niente. Sono molti i casi, per esempio, in cui ritrovandomi con molte persone, mi sono sentito come "l'escluso" della storia. Ero poco interessante, o lo erano loro? Il mio posto ideale esiste solo in alcune poesie, non è la mia coscienza. A dirla tutta, è tra le più controverse per quante cose ci sono al suo interno, anche pensieri o azioni represse. A tal proposito, mi sono ricordato di un sogno che feci qualche mese fa, e che ancora adesso, mi fa pensare. Tutto iniziava come questo testo, con me in una camera oscura a fissare il vuoto, che però, mi sembrava a me tanto familiare. Un senso di nostalgia si fece largo dinanzi ai miei occhi, quando all'improvviso, vidi la versione di me bambino, legata con una corda persino alla bocca. Intimorito, tuttavia, mi avvicinai pian piano e lo guardai dritto negli occhi, sentendomi come se volessi reprimere qualcosa. Avvicinai le mie mani al suo collo, e potei sentire con i miei polpastrelli ciò che avevo afferrato. Era lui in quel momento, ad avere paura di me, riuscivo persino a sentire il suo respiro profondo. Non so cosa effettivamente successe quella volta, ma mi sentii una sorta di forza interiore che mi spronò a svegliarmi e di impedire quel gesto tanto ignobile. Lascio a voi le conclusioni.
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Il solstizio della ragione
No FicciónIn questo libro troverete varie poesie o anche dei pensieri che vagano per la mia testa. Il titolo non è a caso, il termine "solstizio" indica quando il sole raggiunge la sua massima declinazione o in estate o in inverno, mentre il termine "ragione"...