Capitolo 10

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Se c'è la droga dentro quegli abbracci, vorrei drogarmi per tutta la vita. Torno a casa, ovviamente piangendo. "Ma se mi metto a testa in giù le lacrime non scendono? Chiedo consigli per questa situazione pietosa" non so su che base io scriva a lui tutti i miei stati d'animo, ma lo faccio. "Sei speciale Giù, davvero" apposto, se prima piangevo ora faccio il Mississippi in camera mia.
Se il mondo fosse pieno di persone come lui, sarebbe un posto migliore. Necessito di scrivergli un papiro post Romics: parlo delle differenze tra l'anno scorso e questo, altre considerazioni sulla sua persona, dico che dimostrare tutto l'affetto che provo non lo ringrazierà mai abbastanza. Non esita a rispondere con cose che mi fanno completamente sciogliere (credo di aver finito i liquidi in corpo), lo hanno chiamato Angelo, perché un altro nome sarebbe stato poco azzeccato. Io ho bisogno di lui, perché senza di lui non sono "speciale", non sono Giù, non sono niente. Tanti altri pianti per colpa di Gio, che decide di mandarmi un video saluto da parte di Ange. Mi manca. E si, un giorno è tantissimo, e so che dovrò aspettarne ancora tantissimi prima di rivederlo.

Mamma afferma sempre di più che la mia felicità è l'unica cosa che le importa, a differenza di papà, che fa battute poco dolci, sulla quale rido per non cacciare lacrime.
Non so descrivere come sto, nonostante il Romics abbia curato tutte le ferite aperte possibili, mi sento vuota. Mi sento un po' come ad ottobre, in cui quel male psicologico stava diventando male fisico, ed ero ritornata lì, in quella fossa, con quel mostro.

Video su video, giuro che per guardare tutto ci ho messo un'eternità. Vabbè, edito, niente di particolare, per me è un po' un flop, ma comunque ha un significato importante. Nella descrizione ci scrivo di un po' di persone, alla quale devo dire davvero grazie per tutto. "Quando vuoi" commenta lui, che mi fa cacciare molte più lacrime di quelle previste. Quel ragazzo non smette mai di sorprendermi. Lunedì mattina sono a scuola come tutti i giorni, con l'inevitabile "testa tra le nuvole". "Oggi metto la testa sul banco e piango" dico previdente alla mia prof di geografia, che oltre a chiedere il perché e a ricevere una risposta, continua dicendo "quando fai le interrogazioni pensa a lui, cosi dai il meglio di te". Dopo una mia risata, come, alla fine faccio ogni secondo della mia vita, mi metto a posto. E pensandoci, l'anno scorso non mi sarei mai immaginata di legare così tanto con il fandom, infatti, alle foto che mi manda Marty, rimango ferma, la fisso per qualche secondo, e piango. Non me l'aspettavo. Le amicizie a distanza sono complesse, tanto, ma averle è una cosa stupenda. Ho tante persone intorno, eppure non ho mai sentito il bene che mi vogliono loro.

Ange posta il vlog del Romics, e prima di guardarlo scrivo "e anche quest'anno è arrivato quel periodo dell'anno, reagire e provare a non piangere per il video del Romics, prevedo grandi lacrime, se riesco a non piangere sono troppo potente, se piango ti dico le peggio parole, tu non immagini".
Piango, ma allo stesso tempo rido un sacco, il mix. Vabbè, quando dico di star piangendo dice che gode, è strano sto ragazzo... sempre detto.
Vabbè, per divertirtimento mi salvo il link di ngl, "tu sei pazza, ti voglio bene per questo dai". Beh, cosa poteva aspettarsi da me? Cioè, se non le faccio io queste cazzate, chi può farle al posto mio?

il diario di una Fanpage//Ange e GiùDove le storie prendono vita. Scoprilo ora