Capitolo 14

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Passo domenica in modo più "tranquillo", e ci sono il doppio dei bambini, questa cosa mi rende debolissima, bambine minuscole, che mi fanno dire "immagina che infanzia bellissima stanno attraversando". Tutto questo mi rende fiera di Ange, e se posso permettermi parlare in maniera più generica, anche di Albe, è vero, lo stand mi avrebbe lasciata più "tranquilla", ma non sarebbe stato così bello.

Mi giro la fiera mano nella mano con Lety, la mia carotina cretina, che abbraccio tipo 38929292 volte.
E alla fine, giungo alla conclusione che ho lasciato qualcosa in tutti quelli che mi sono stati affianco, sia sabato, che domenica. Vedere Ginevra, piangere perché io dovevo andare via, mi ha fatto capire che qualcosa, in lei, sono riuscita a smuovere, qualcosa, l'ho lasciata.
Stare attaccata a Gio, come una cozza, per tutto il tempo, ridere e scherzare come i bambini, facendomi capire che questa, è la stessa persona che prova a capirmi, che prova a rassicurarmi quando ne ho bisogno, se vivessimo più vicino, cambierebbe tutto.
Sicuramente, a Lety ho lasciato tutti i sorrisi possibili, mischiati ai pianti.
Angy invece, mi ha fatto dire "prendi la vita con filosofia, come fa angela bea", perché alla fine, oltre ad essere iconica, Angela ha la forza che io non ho, finge che vada sempre tutto bene, anche quando non tutto è al posto giusto. Non credo al destino, non credo nell'esistenza di più vite, ma, sono sicura, che se ho vissuto un'altra vita, c'eravamo tutti, ed eravamo più vicini.

Il loro affetto, me lo dimostrano soprattutto le loro letterine, ciò mi fa dire che, alla fine, sì, siamo distanti, alcuni non ci credono, ma il bene che gli voglio, non sono in grado di esprimerlo neanche in 400 pagine di diario.
Ange mi salva, ma il fandom non è assolutamente da meno.
Alla fine, sono anche sicura che ho lasciato il mio cuore nelle mani della persona giusta, Angelo, che, più di altri, mi ricorda di non fare cazzate, e ti prometto, che non né farò.

Ogni fiera è meglio della precedente, ma la depressione post romics, è peggio della depressione post concerto, due giorni fa ero lì, ad abbracciare il mio pezzo di cuore, oggi sono qui a piangere come una cogliona, abbracciata ad un pupazzo senz'anima, che non può dirmi "eh, allora abbracciami", Angelo che me lo dice con quella immancabile dolcezza che mi fa dire "tanto niente sarà come lui". Sono fortunata ad averlo, grata e consapevole di avergli lasciato un pezzo di cuore. Quelle due, sono due giornate senza pensieri soffocanti, anzi, l'unica cosa in cui ci soffochiamo, sono gli abbracci.
Non c'è molto da dire, ma ci sono volte in cui, quando tutto inizia a rotolare, mi ripeto che avrei bisogno solo di quegli abbracci, avrei solo bisogno di tornare in quelle braccia. Mi manca essere sconnessa dal mondo, uscire da quelle situazioni quotidiane orribili, anche per poco tempo.
In certi momenti, vorrei perdermi tra le righe di quei messaggi, vorrei annegare nei ricordi, lasciando tutto ciò che mi circonda alle spalle.
Si avvicinano i 2 anni, in qualche modo è assurdo, in 2 anni, ho cambiato talmente tante cose nella mia vita, partendo dalle persone, dalle consapevolezze, fino ad arrivare ai rapporti, che io stessa sono incredula.
Quel mondo "sconosciuto", se così possiamo chiamarlo, delle Page, della persona medicina, delle amicizie a distanza, quasi 2 anni fa, hanno modificato la mia quotidianità, il che, è allucinante.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 30 ⏰

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