CAPITOLO 11
Sherlin
Il SUV di Austin viaggia silenzioso nella notte profonda. Siamo in strada da almeno dieci minuti e l'unico suono a tenermi compagnia è quello della sua playlist, che ha fatto partire a volume basso. La strada è piuttosto tranquilla e mi rilasso sul sedile di pelle guardando le luci scorrere fuori dal finestrino. È chiaro che tra me e il capitano si è creata della tensione, dopo il nostro bacio. La mano di Austin tocca il cambio della macchina con gesti impercettibili, sembra estremamente a suo agio alla giuda di questa macchina enorme. Ho il desiderio che quella mano, invece di sfiorare il cambio, sfiorasse la mia coscia lasciata scoperta dal vestito corto.
Pensieri impuri Sherlin.
Smettila.
«C'è qualcosa che vorresti ascoltare?». La domanda di Austin mi coglie alla sprovvista e lo ringrazio mentalmente per aver avuto il coraggio di dire qualcosa. In tutta onestà, non so che cosa rispondergli, dato che il volume dei miei pensieri è sicuramente più alto della musica che non stò affatto ascoltando.
«No, va bene anche quello che stiamo ascoltando ora». Sorrido nonostante mi sia difficile in questo momento. Non so quanto manchi per arrivare al mio appartamento, ma la strada mi sta sembrando più lunga rispetto all'andata.
Mi ritrovo a fissare il cielo, il panorama notturno è uno spettacolo, le stelle brillano di luce intensa. Ad un tratto Austin ferma la macchina e se non fosse per la cintura di sicurezza sarei finita spiaccicata sul parabrezza. Lo guardo con aria confusa non capendo le sue intenzioni.
Lo sapevo, è un serial killer e ora mi ucciderà.
La vuoi smettere di dire scemenze Sherlin!
Turner scende dalla macchina senza proferire parola e viene ad aprire il mio sportello. Mi porge la mano e io non posso fare altro che accettare il suo aiuto per scendere. Mi trascina dietro di se.
Poi capisco.
Un ampio spiazzo si apre davanti a noi, uno dei punti panoramici più belli che io abbia mai visto è davanti ai miei occhi, in questo momento il tempo sembra fermarsi per lasciare spazio al solo spettacolo celeste davanti a noi.
«Non avrei mai pensato che una notte potesse essere così speciale». Austin tiene ancora stretta la mia mano, e io fatico a respirare. Il petto mi si alza e abbassa in cerca di ossigeno. Lo guardo appena incapace di dire qualsiasi cosa. Queste sono cose da film, non può essere che stia veramente capitando a me. Dopo tutto quello che sto facendo, dopo tutto quello che dovrò scrivere... questo è il karma che mi sta dando dei segnali per farmi sentire ancora più in colpa.
«È incredibile... ho sempre amato guardare il cielo, ma da quando sono qui ad Hartford ancora non le avevo viste così». Sorrido come una bambina ammirando le stelle.
«È uno degli aspetti migliori di questa città».
«Adesso a causa tua vorrò venire qui ogni notte».
«Beh potrebbe essere una buona scusa per rivederci ogni sera». Sussulto al suo fianco e incrocio le braccia al petto. Il capitano sembra decisamente confuso da questo mio "cambio d'umore".
«Ho detto qualcosa che non va?».
«No, ho soltanto freddo». È una bugia bella e buona, ma cerco di dare peso alla mia affermazione strofinandomi le mani sulle braccia.
«Aspetta».
Approfitto della sua assenza per prendere una boccata d'aria. Non so che cazzo sto facendo. Forse ho davvero bisogno di Lerry per uscire da questo casino. Decido di mandargli un messaggio.
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ONE LAST MATCH - Tra Giornalismo e Touchdown
ChickLitSherlin Mitchell è una matricola della East River University, sempre in disparte, attenta a non dare nell'occhio, concentrata sul futuro, il suo obbiettivo è diventare una brava giornalista. Per un lavoro datole dal suo capo redattore, si ritrova a...