CAPITOLO 20

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CAPITOLO 20

Sherlin

Io e gli altri ragazzi del giornale universitario, compreso Lerry, ci siamo radunati sulle tribune del campo, pronti ad assistere al primo allenamento dei Falchi qui a New York. Con notebook e telecamere pronte, ci prepariamo ad iniziare il nostro lavoro di giornalismo televisivo, osservando ogni mossa e ogni giocatore in campo. L'aria è carica di aspettative mentre i Falchi si preparano all'allenamento. Noi giornalisti, siamo entusiasti di aver avuto questa occasione e poter così cogliere ogni momento significativo di questa trasferta. Il mio microfono è pronto e Lerry, che purtroppo farà coppia con me, ha accesso la telecamera ed è pronto ad immortalare quello che di interessante succederà. Mi concentro sulle azioni in campo, prendendo appunti e annotando ogni dettaglio che mi sembra rilevante. Sono determinata a cogliere ogni aspetto dell'allenamento e trasmettere l'energia e la passione della squadra attraverso questa sorta di documentario che ci è stato assegnato dalla professoressa Lee. Immersa nell'azione che si sta svolgendo in campo, guardo i Falchi spostarsi agilmente sul terreno di gioco. C'è talmente tanto silenzio e concentrazione intorno a noi che è percepibile solo il suono dei tacchetti che colpiscono il terreno e il ronzio delle voci dei giocatori che comunicano tra loro. Ogni esercizio richiesto dal coach è eseguito con precisione, i giocatori dei Falchi dimostrano la loro abilità tecnica e fisica in ogni movimento. Colgo i dettagli: la velocità con cui corre il running back attraverso le linee bianche, la precisione dei lanci di Austin in veste di quarterback e la forza della difesa composta da Monty e altri ragazzi. I falchi si incoraggiano a vicenda, si danno consigli e si sostengono nel momento di difficoltà. È evidente che tra questi ragazzi c'è un legame profondo, una connessione che va oltre il campo da gioco. Mentre la squadra si impegna nei loro esercizi, noi giornalisti ci muoviamo agilmente sulle tribune, cercando i migliori angoli per riprendere l'azione di gioco. Lo sguardo di Lerry, mentre ascolta le mie direttive, per una migliore riuscita della ripresa, è concentrato e sembra essere totalmente immerso nel suo lavoro che non si rende conto del tono scontroso con cui cerco di dargli ordini.

Dopo due ore di allenamento intenso, è giunto il momento, il mio momento. Io e gli altri ci avviciniamo ai giocatori per intervistarli. Mi sono ripromessa di porre domande pertinenti e non fare scivoloni sgradevoli. Come scelto dalla professoressa Lee, io e Lerry ci occuperemo soprattutto del capitano, ci avviciniamo allora a Austin per fargli qualche domanda. Man mano che sono più vicina a lui il mio cuore batte forte nel petto e penso che, dati i precedenti, questa situazione richiede una delicatezza particolare. Raggiunta la zona di bordo capo, vedo Austin dirigersi nella mia direzione con un sorriso e dietro di lui anche Monty fa lo stesso. Respiro profondamente preparandomi ai prossimi minuti.

«Bhe che dire, avete fatto scintille!». Dico con un sorriso caloroso.

«Si dai, è andata bene». Il tono di Austin non sembra molto soddisfatto.

Austin indossa l'uniforme da allenamento, i pantaloncini rossi bordeaux, si adattano perfettamente alla sua figura atletica, evidenziando i muscoli definiti delle gambe. Nonostante la stanchezza, Austin emana un'aura di determinazione e sicurezza. La sua postura è eretta, le spalle larghe e il portamento fiero, queste sono le caratteristiche che meglio lo definiscono in questo momento.

Quando il capitano nota la presenza di Lerry dietro la telecamera, serra la mandibola in una morsa di ferro e io prego che non faccia nulla di avventato. Per stemperare la tensione sposto lo sguardo verso Monty.

«È bello vederti qui!». Mi dice con il suo solito buon umore.

«Posso farvi alcune domande sull'allenamento di oggi e sulle vostre aspettative per la partita?». Chiedo senza tanti giri di parole.

Austin e Monty si scambiano uno sguardo complice, ma il capitano, senza nemmeno rispondere, gira i tacchi e se ne va.

«Immagino che non gli stia bene che sia proprio tu a svolgere questo lavoro». Ciuffo rosa si rivolge a Lerry che a questo punto abbassa la telecamera, me la porge con poca galanteria e mi volta le spalle anche lui, andandosene.

ONE LAST MATCH - Tra Giornalismo e TouchdownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora